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"L’eredità  di Monti"

Quanto scrive Antonio Di Pietro e che riporto in appresso risponde a verità. Io non sono un simpatizzante di Di Pietro e, per la verità, faccio fatica a simpatizzare anche con tutti gli altri leader dei vari partiti, ma la risposta che dovrei dare a Di Pietro ed agli Italiani è questa :

“NON C’ERA ALTRA VIA POSSIBILE AL DI FUORI DI MONTI E QUINDI ABBIAMO DOVUTO FARE DI NECESSITA’ VIRTU’. COME DIRE. BEATO IL MONOCOLO NEL REGNO DEI CIECHI

Non sarà facile a chi succederà a Monti cambiare le cose ed è pertanto sperabile che prima di tutto si attui una migliore politica sociale perché, in mancanza di questa, mancando il pane alle famiglie, la conflittualità sociale non si farà attendere.

ARNALDO DE PORTI

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Cosa ci lascia in eredità il governo Monti sul piano del risanamento economico? Il lavoro per cui tecnici, professori e finanzieri erano stati chiamati era quello di rimettere a posto i conti. Il risultato è un disastro su tutti i fronti, anche se un esercito scodinzolante di giornalisti, commentatori e politici fa finta di non accorgersene.

Perché i 180 miliardi che ogni anno si perdono in Italia tra corruzione ed evasione e che pesano sulle spalle dei cittadini non sono stati recuperati? Oggi, al ministero dell’Agricoltura sono stati arrestati 11 persone tra dirigenti e funzionari. Mentre gli indagati sono 37, tra cui 13 dirigenti. Significa che, secondo i magistrati, dentro quel ministero c’era una centrale di corruzione e malaffare annidata nel cuore dello Stato. Quanto a pulizia e trasparenza eravamo sessantanovesimi nel mondo con Berlusconi, e nessuno se ne stupiva, con Monti siamo finiti al settantaduesimo posto, secondo la classifica di Transparency International.

Ma non possiamo stupirci visto che i provvedimenti contro la corruzione sono stati solo di facciata. Sul fronte dell’evasione fiscale le cose non sono cambiate. Per i pesci grossi e grossissimi, la musica è sempre la stessa. Infatti, proprio oggi il ministro Grilli ha fatto sapere che l’accordo con la Svizzera per recuperare i capitali illegalmente esportati in quel Paese potrebbe non essere più firmato. Quando noi dell’Italia dei Valori, quasi un anno fa, gli avevamo chiesto perché l’Italia non sottoscriveva quell’accordo, come avevano fatto Germania e Inghilterra, Monti aveva risposto che l’Unione europea era contraria al momento, perché preferiva una legge più severa.

Poi, di fronte al mare di proteste, non più solo nostre, aveva cambiato idea e promesso di firmare l’accordo. Sono passati mesi e tutto è andato a rilentissimo. Nel frattempo la camera dei Lander tedesca ha votato contro l’accordo perché gli evasori dovrebbero sì pagare fra il 21% e il 41% dei capitali nascosti, però in cambio dell’anonimato. I socialdemocratici e i verdi tedeschi lo hanno considerato un regalo agli evasori e il governo italiano si è subito attaccato alla scusa per rimettere in discussione l’accordo.

Ma come si fa a prenderlo sul serio, dopo che non ha nemmeno voluto togliere un soldo in più agli scudati, che con Berlusconi avevano pagato non il 41% ma appena il 5% dei capitali occultati all’estero? Questo è stato il governo Monti e per fermare il disastro è urgente che al suo posto arrivi un governo politico di centrosinistra che colpisca davvero i corrotti e i grandi evasori.

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