OLTRE LA POLITICA

Il crepuscolo della politica italiana, quello che gli italiani non intendono più subire, è tornato alla ribalta dopo il sentore di una crisi di Governo che avrebbe coinvolto un Esecutivo retto solo dalla “non sfiducia” di un Parlamento presto rinnovato e non solo sotto il profilo della composizione partitica. La crisi è stata vicina; ma, tutto considerato, ha rappresentato un segnale, chiaro ed inequivocabile, nei confronti di chi si prepara ad affrontare le prossime elezioni senza una nuova legge che le regolamenti. Il tempo per “voltare pagina”, per ridare fiducia ad un Paese che l’ha perduta da tempo, è sempre più prossimo. Ora vedremo come si disporranno gli scacchieri sul fronte della formazione di un nuovo Potere Legislativo che dovrà partorire un Esecutivo Al quale spetterà riqualificare gli interventi prioritari in un Paese che ha più poco da offrire. Ma molto da chiedere. Con l’incalzare delle questioni istituzionali, anche i nostri politici dovranno rifare la “conta”. Con la prospettiva di mutamenti che saranno, a nostro avviso, non proprio marginali. L’Italia ha la necessità di profondi cambiamenti ai quali i “signori” della politica dovranno adeguarsi ed anche di buon grado. Lo stallo sarà superato; pure se i sacrifici non si risolveranno col varo della nuova Legislatura. A nostro avviso, è meglio che alcuni punti nodali a Montecitorio ed a Palazzo Madama siano chiariti subito o, in ogni caso, prima della naturale fine della Legislatura. Finalmente, le possibili alleanze di governo si sono ridimensionate ed i leaders di ieri potrebbero non esserlo più in un futuro assai prossimo. Largo ai giovani, quindi, ma con oculato raziocinio. Con la considerazione che se la politica invecchia, invecchiano anche i politici. L’aria di cambiamento è palese e questo è un bene. Un gran bene anche per chi “prima” si è sempre reso estraneo ai fatti di un Paese che è al tracollo. A pochi mesi dal voto, cambiare si può e si deve. Se la situazione dovesse ritornare in “stallo”, i Partiti “piccoli” non avrebbero vita lunga. Anche questa è una preoccupazione in più per lasciare in vita la squadra Monti sino al prossimo giugno. L’attuale frantumazione di quel che resta del nostro Potere Legislativo non ha favorito , certamente, nessuna ripresa. Il rinnovamento resta l’unica carta ancora giocabile. Una messa a punto del “sistema”, ora, è necessaria. L’Italia è degli italiani e non dei politici che, al momento, non rappresentano più nessuno. L’incognita della governabilità troverà, tra pochi mesi, un effettivo banco di prova. Chi meglio saprà argomentare, potrebbe ottenere anche la nostra fiducia. L’opposizione resti ai perdenti. In Democrazia non esistono altre alternative. La “continuità” e la “discontinuità”, escludendo la “tecnicità”, restano termini sempre più svuotati dal loro contenuto politico. I segnali d’insofferenza parlamentare hanno fatto capire che non è possibile trascurare questa realtà. Allo stato attuale, non ci resta che assumere il ruolo d’osservatori. A questo punto, ogni parola detta di più avrebbe lo stesso significato di una detta di meno.
Giorgio Brignola

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