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Se fossi stato Berlusconi

Se fossi stato Berlusconi, avrei fatto la stessa cosa, mi sarei ripresentato in campo. La decisione l’avrei presa probabilmente anche prima di adesso. Avrei pensato: mi sono dimesso quando ho vinto le elezioni con una maggioranza senza precedenti; sono stato messo all’angolo da alleati che si dicevano fedeli; ho lasciato il comando ad un mio fedelissimo che poi fedelissimo non era e lo dimostra ogni giorno di più; mi sono affidato ad una truppa di generali inetti che hanno dato spazio e libertà assoluta d’azione al PD; mi sono reso conto che sul campo della destra vi sono solo frattaglie raffazzonate: i Casini, i Fini, i Montezemolo, gente politicamente strutta a prescindere, vuoto assoluto riempito di nulla. Se solo penso che alle primarie ha avuto il coraggio di presentarsi nientemeno che l’on. Meloni, mi viene la scarlattina. Allora non ci sto e vado io anche se si tratterà di prendere qualche schiaffo, in fondo i sondaggi affibbiano al mio nome, solo al mio nome 11% del gradimento. Se fossi stato Berlusconi dunque, avrei ragionato in questo modo e sfido chiunque a prescindere da queste deduzioni.

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