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La Comunità  Rumena di Roma, non potrebbe cercare di portare conforto alla sfortunata Mihaela?

Leggo su La Repubblica – Roma.it: “In carcere un trentenne che aveva malmenato con un bastone e poi cosparso di liquido infiammabile la ragazza, tutt'ora ricoverata con ustioni di terzo grado su più di metà del corpo. L'aveva picchiata con un bastone e poi aveva tentato di darle fuoco con del liquido infiammabile. Per questo un cittadino rumeno di 30 anni è finito in carcere, arrestata questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati per tentato omicidio nei confronti di una giovane prostituta sua connazionale. L'episodio si è verificato in via di Rocca Cencia, alla Borghesiana, estrema periferia sud est della Capitale, nella tarda serata dell'11 settembre. La giovane donna, ancora oggi ricoverata in ospedale in condizioni molto gravi, per avere subito ustioni di terzo grado su oltre il 50% del corpo, è fortemente provata sul piano fisico e psicologico, tanto che si è chiusa in un profondo silenzio che ha reso molto più difficili le indagini”. E’ buona la notizia che il coraggioso delinquente sia stato arrestato dai carabinieri (peccato acciuffino questi criminali sfruttatori solo dopo che hanno compiuto azioni nefande), cattiva invece la notizia che la giovane donna sia fortemente provata fisicamente e psicologicamente. Immagino che i medici facciano tutto il possibile per curarne il fisico, ma per il morale avrà vicino persone che possano aiutarla? La Comunità Rumena di Roma, non potrebbe cercare di portare conforto alla sfortunata connazionale?
Renato Pierri

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