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FERRAIOLI: ISRAELE NON PUO’ NON DIFENDERSI

La Spezia,lì 21 Novembre 2012

Spettabile Redazione,
di seguito Vi trasmetto una breve nota stampa sull'argomento
in oggetto.RingraziandoVi per la Vostra gentile attenzione, Vi
porgo i miei più cordiali saluti
Maurizio Ferraioli

FERRAIOLI: ISRAELE NON PUO' NON DIFENDERSI.

Israele ancora sotto attacco dei razzi di Hamas ed un attentato di oggi ad un autobus, a Tel Aviv, completano lo scenario di un percorso che ricerca solo l'annientamento d'Israele.

La possibilità di una tregua in attesa di un eventuale accordo è stata compromessa dai continui lanci di razzi anche dopo il previsto cessate il fuoco di ieri alle 24.00 e con l'attentato all'autobus a Tel Aviv che ha visto numerosi feriti tra cui alcuni in maniera grave.

Mai prima d'ora è stato effettuato un lancio di missili così numeroso e così serrato contro Israele, si parla di circa 160 missili al giorno a cui la capacità del sistema antimissilistico “Iron Dome” è riuscita a contenere i danni. Un crescendo che sta evolvendo in un nuovo terrore con attentati al cuore civile delle città Israeliane. E' vero, Israele ha dovuto reagire ma se ci fosse stata una corretta informazione la Comunità Internazionale sarebbe intervenuta per fermare prima il lancio dei missili verso Israele e senza lancio di missili non ci sarebbe stata la reazione. Allora sorge una domanda spontanea a chi si schiera apertamente nei confronti di Hamas “Perchè Israele non si dovrebbe difendere?”. Certo inorridisce vedere i morti in televisione e la perdita anche di un solo bambino è una tragedia, sia esso Palestinese o Israeliano. La morte di un bambino è sempre una tragedia, sia esso palestinese od israeliano

ma la strategia di Hamas è chiara e le dichiarazioni del suo dirigente Fathi Hammad alla televisione organo ufficiale di Hamas non fa certo ben sperare quando dice “Noi amiamo la morte quanto voi amate la vita”.

Ma qualcuno ha mai pensato come si vive in Israele, come vivono le famiglie?

Pensate che alcuni abitanti mi raccontano che alla mattina prima di partire per il lavoro o la scuola, mettono in un barattolo i nomi dei figli e decidono chi andrà in autobus e chi in auto dividendo così il rischio concreto che comporta salire su un mezzo pubblico, probabile oggetto di attacchi terroristici, ed avere almeno la certezza che qualcuno resterà in vita. Una follia.

Vivono nel terrore, ecco come vivono alcune famiglie e far vivere nel terrore e quello che vuole Hamas. Altre sono le domande che dovrebbero sorgere a tutti spontaneamente “Chi fornisce i missili e la strumentazione ad Hamas?” Quale rischio e quale interesse c'è dietro una guerra che vede vittime da entrambi le parti?

L'interesse è quello dei gruppi terroristici e di alcuni Paesi a loro legati a doppio filo che vogliono l'annientamento d'Israele, uno in particolare, probabilmente il fornitore principale l'Iran, che con progetti legati alla costruzione di ordigni nucleari mette a serio rischio un'intera area ed il destino di un Popolo e di una Nazione. Avvallare l'azione di Hamas e reputare Israele uno stato guerrafondaio è ingiusto e distorce la realtà dei fatti.

Storicamente Israele è sempre stata attaccata e sottoposta a sequenziali attacchi terroristici che hanno sempre minato l'eventuale possibilità di accordi di Pace seri e duraturi e solo grazie alla sua capacità bellica è riuscita a contrastare e rimettere in equilibrio le sorti del proprio Paese. Perseguire la pace deve essere l'obbiettivo principale di entrambi i Popoli nell'interesse supremo di quelle famiglie, di quei bambini Palestinesi ed Israeliani a cui va garantita la serenità per un futuro migliore. Solo se entrambi le parti deporranno le armi e si ricercherà il dialogo si potrà intraprendere un percorso che riporti la Pace in quell'area.

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