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Election Day, ma che pizza significa votare un mese prima della scadenza naturale della legislatura, marzo piuttosto che aprile?

Di Melo Cicala Presidente di “INSIEME per gli italiani”

Le domande ai nostri avversari politici:

Voi partiti di questi tempi cupi italiani volete anticipare le elezioni di meno di un mese dalla scadenza naturale solo perché vi conviene, in questo modo avete fatto i vostri calcoli per salvarvi dall’oblio, con quale coraggio vi presenterete all’elettorato per chiedere il suo voto?

Siamo alle solite schifezzuole di partito. Qui ora si pone la questione delle questioni, cioè se accorpare oppure no in una unica data le elezioni regionali con le politiche. Probabilmente sarebbe anche economico approfittare di un’unica impalcatura per fare più concerti senza montare, smontare, rimontare e rismontare la stessa scenografia due volte. Fosse per questo, la motivazione potrebbe essere accettabile. Purtroppo non è questa, o perlomeno, non è l’unica. L’idea era sorta dopo una sentenza del Tar del Lazio che imponeva alla Polverini a seguito dei noti scandali governatrice del Lazio, di indire senza indugi la data delle elezioni regionali nel più breve tempo possibile. Poi è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato che ha smentito questa fretta. Insomma, i partiti vorrebbero che le elezioni fossero indette per la prima meta del mese di marzo invece che il 7 aprile scadenza naturale della legislatura. Cosa cambierebbe di tanto importante in una manciata di giorni di primavera? Le miserrime intenzioni dei partiti sono tutte rivolte ad interessi interni. Celebrare le elezioni regionali prima delle politiche potrebbe rappresentare la disfatta politica di qualche partito, per esempio del PDL ed ultimamente anche l’UDC nel bel mezzo di un mare in tempesta senza scialuppe. Allora dopo aver subito la batosta delle regionali, su quella scia, arriverebbe la disfatta, il colpo di grazia alle politiche. Ecco a cosa stanno pensando. Proprio a questo esercizio cervellotico di numeri ed opportunità stanno pensando i partiti. Mica pensano al destino del paese, mica si rimboccano le maniche per svuotare la barca dall’acqua che la sta affondando. Noi di “INSIEME per gli italiani” siamo non indignati, di più, molto ma molto di più e ci sforziamo di trovare nel cesto parole adatte ad uno scritto da destinare alla gente. Ci sforziamo, ed appena appena riusciamo a soffocare la rabbia convogliandola in un setaccio che la ripulisca dalle offese. E’ questo che la nostra gente deve sapere, è questo che i trasformisti della politica nascondono ai propri elettori, ed è questo che ha condotto Beppe Grillo al vaffanculo Day. Non c’è null’altro da fare che abbattere questi lupi e rinnovare l’ambiente privo ormai di ossigeno con gente sana ed onesta.

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