Ospedali valdesi: il moderatore lancia un appello a Napolitano

NO ALLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE VALDESE DI TORINO

E AL RIDIMENSIONAMENTO DI QUELLI DELLE VALLI DEL PINEROLESE

Protesta del moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini

per le minacce di chiusura dell’Ospedale valdese di Torino e la drastica riduzione di attività dei presidi ospedalieri di Torre Pellice e Pomaretto (TO)

“Stracciata una legge regionale, rotto un patto con i cittadini”:

un appello al Presidente della Repubblica

Roma, 16 novembre 2012 (NEV-CS66) – “Solo dopo aver tentato senza successo altre interlocuzioni e interrogazioni, ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, perché riteniamo le situazioni prospettate ingiuste sotto il profilo sociale e inammissibile sotto quello normativo”. Scrive così il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, in una lettera-appello rivolta al Presidente Napolitano perché “compia gli atti che sono in suo potere affinché le istituzioni regionali mantengano l’impegno preso con una legge e i tre Ospedali valdese possano così continuare a rendere il loro servizio”.

La chiusura o la riconversione dei tre Ospedali valdesi del Piemonte – prosegue il moderatore – “tradiscono lo spirito e la lettera della legge regionale del 2004”, in cui si afferma che “considerato l’alto valore sociale dell’attività svolta [la Regione] garantisce il mantenimento dei livelli di prestazione erogati dai presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospitalieri Valdesi, (CIOV), e ne promuove, mediante la loro acquisizione, l’integrazione nel sistema delle aziende sanitarie regionali”.

“E’ nostra ferma convinzione – prosegue Bernardini rivolgendosi al Presidente Napolitano – che il ridimensionamento drastico dei presidi ospedalieri di Torre Pellice e Pomaretto e la chiusura o la riconversione dell’Ospedale valdese di Torino tradiscano lo spirito e la lettera di una legge, rompendo così un patto che le istituzioni regionali avevano contratto tanto con la Tavola valdese, che con i cittadini ai quali questi Ospedali rendono un apprezzato servizio”.

Pur nella consapevolezza delle urgenze poste dalla crisi economica in atto, “come credenti e come cittadini – conclude il moderatore della Tavola valdese – non possiamo sottrarci alla nostra vocazione a operare per la giustizia e a metterci al servizio di chi soffre ed ha bisogno di cure e sostegno”.

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