“Il dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberata”

Impossibile immaginare che un uomo si rivolga a Gesù in questi termini: “Quanto sei buono, Gesù, padre mio! Lasciamelo dire Gesù, ché nessuno mi sente: perché mi nascondi i tuoi begli occhi ? Ma facciamo un patto : nascondimi pure i tuoi occhi, ma non mi negare la tua amicizia ; non mi negare mai un sol momento di starmene con te”. Impossibile immaginare che un uomo racconti: “Mi disse anche che per premio, perché avevo combattuto assai, baciassi le sue piaghe. Ma per quel poco che avevo passato io, non lo meritavo un premio sì grande. Mi si fece vedere Gesù tutto piaghe, mi fece avvicinare a sé, gliele baciai tutte; quando fui a quella del costato mi parve di non poter resistere. Come ero contento!”. Impossibile che un uomo in estasi possa rivolgere queste parole al Signore: “Mi sarai sempre padre, ed io sarò sempre tuo figlio fedele e, se ti piace, sarò tuo amante…Signore mio Gesù, quando le mie labbra si avvicineranno alle tue per baciarti, fammi sentire il tuo fiele”. Oppure: “O amore, o amore infinito ! Vedi: l’amor tuo mi penetra con troppa veemenza fino nel corpo. Quando, quando mi unirò a te, o Signore, che con tanta forza d’amore mi tieni unito qui in terra? Fallo, fallo !…Ch’io muoia e muoia d’amore…Calma, calma o Gesù ; se no l’amor tuo finirà con l’incenerirmi ! O amore, amore infinito ! Fa che l’amore tuo tutto mi penetri ; altro da te non vo’”. Oppure ancora: “Un giorno mi apparve un angelo bello oltre ogni misura. Vidi sulla sua mano una lunga lancia alla cui estremità sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore tanto da penetrare dentro di me. Il dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberato. Nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l’angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio.” E’ anche impossibile immaginare che un uomo possa rivolgersi con simili amorosi accenti alla Madonna. Impossibile. Però tutto diventa lecito e normale se le stesse parole sono pronunciate da una donna. Anzi, certamente la donna è una santa. I discorsi tra virgolette, infatti, ai quali ho apportato la sola modifica di volgerle al maschile, appartengono a santa Gemma Galgani e (quelle sull’angelo) a Santa Teresa d’Avila.

Renato Pierri

P.S. Chiedo scusa ai lettori se ogni tanto mi occupo di cose frivole.

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