FARSI PIU’ IN LA’

Da oltre mezzo secolo tentiamo d’offrire una nostra visione, del tutto spassionata, sulle vicende socio/politiche italiane. Almeno, ci proviamo. Mai, però, per fare prevalere un nostro pensiero o, meglio, una nostra tesi. Ce ne guarderemmo bene. Chi ha avuto la pazienza di seguirci c’è testimone. Le nostre sono sempre state riflessioni senza commenti di parte. Così, anche questa volta, non tradiremo la nostra linea ed i nostri principi d’informazione. Dopo aver toccato il fondo, il fronte politico nazionale dovrà tentare una faticosa rimonta. Sia a livello Parlamentare che d’Esecutivo. Nonostante parecchie “sbavature”, ora si deve sperare in una pur flebile, ripresa. L’anno prossimo saremo chiamati a votare e, in allora, le polemiche di casta dovranno essere superate. Dopo la riforma della nostra legge elettorale, quando ci sarà, i partiti potranno tornare a giocare il loro ruolo primario. Senza “sorprese” e, ancor meno, “recuperi” dell’ultima ora. Insomma, l’era di Monti, quella della transizione, ci sembra definitivamente conclusa. Invece, ci saranno da superare i “complessi” dei quasi “trombati”dai reali vincitori dopo la democratica tenzone. Ovviamente, non ci aspettiamo miracoli ma parecchia coerenza sì. E’ un atto dovuto all’Italia ed al suo meraviglioso Popolo. Le “alchimie” le lasciamo, come sempre, a chi crede di poterle gestire. Noi preferiamo restare nel concreto ed analizzare, dopo, i fatti. La Democrazia non ha mai rifiutato a nessuno percorribili interventi. Insomma, i miglioramenti potrebbero essere il passo successivo a quest’ignobile catarsi. Il problema, a nostro avviso, rimane quello delle alleanze che i partiti dovranno, gioco forza, consolidare prima delle consultazioni di primavera. Del resto, i giochi politici per il 2013 restano assai difficile. Anche tenuto conto che, in generale, proprio non li condividiamo. Nel centro/sinista, come nel centro/destra, tanto per essere chiari, le “stonature” sono sempre più plateali. E’ bastato l’intermezzo Monti per farci intendere quanto sia stato fragile il nostro sistema parlamentare. Per il passato, d’Esecutivi “tecnici” n’abbiamo avuto, ma non tanto inconsueti quanto quello Monti. Tanto che le perplessità sul fronte politico restano ancora tutte quelle dell’Era Berlusconiana. Neppure l’ipotesi di un’Italia federale ha avuto migliori prospettive. Gli scandali, che proprio non sono mancati, hanno contribuito a sfiduciare tutti e tutto. Senza incertezze, saremo attenti al nuovo ruolo del Parlamento, all’evoluzione della prossima Legislatura, al comportamento delle alleanze realistiche. Chi non se la sente d’essere differente nei modi e nei fini, avrà l’opportunità di farsi più in là, con gran vantaggio per il Paese che di politici rampanti ne ha le tasche piene. C'è da auspicare che dopo i “Tecnici”, tornino i “Politici” delle nuove generazioni quelli che, insomma, non hanno contribuito a fare della penisola terra bruciata.

Giorgio Brignola

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