Gentili: “La ricostruzione dell’Italia passa anche attraverso il rovesciamento delle politiche delle destre che hanno sottovalutato i cambiamenti climatici, favorito politiche irresponsabili di consumo del suolo, abusivismo e condoni. E' necessario applicare la direttiva europea sulle alluvioni e realizzare dei distretti idrografici poggiandoli sulle regioni e i comuni
pubblicato il 12 novembre 2012 , 334 letture
inShare.0 “È urgente intervenire con risolutezza per dotare il nostro Paese di una politica organica di difesa del suolo e di riorganizzazione idraulica delle città e delle campagne. E per un paese in recessione come l’Italia ciò rappresenta anche un volano di lavoro immediato.
La ricostruzione dell’Italia passa anche attraverso il rovesciamento delle politiche delle destre che hanno sottovalutato i cambiamenti climatici, favorito politiche irresponsabili di consumo del suolo, abusivismo e condoni. Hanno falcidiato i finanziamenti per la difesa del suolo e smantellato le strutture di governo sostituendoli con dispendiosi commissariamenti che non hanno saputo ridurre il rischio”. Lo dichiara Sergio Gentili, coordinatore del Forum Ambiente del PD.
“Ha ragione quindi Bersani nel proporre ‘un'iniziativa capace di riavviare la cura del territorio e di trovare le risorse necessarie per farlo, partendo da un allentamento del patto di stabilità interno’.
Il cambiamento necessario – ha concluso Gentili – passa per alcune scelte di fondo: applicazione della direttiva europea sulle alluvioni e realizzazione dei distretti idrografici poggiandoli sulle regioni e i comuni. Quello che serve è intervenire subito liberando risorse pubbliche come propone il ministro Clini, e ci auguriamo di vedere dei fatti concreti”.
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Il senatore democratico Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici per il PD ha commentato: “Il Governo faccia continua pressione sull’Unione Europea per allentare il patto di stabilità al fine di liberare risorse pubbliche per la prevenzione del dissesto idrogeologico, ma occorre subito anche attuare l’ allentamento del patto di stabilità interno per permettere alle amministrazioni locali di affrontare la situazione emergenziale causata dal maltempo ma ormai cronicizzata. Da Nord a Sud – ha continuato Ferrante – in queste ultime ore l’Umbria, c’è una ordinarietà con cui si assiste alle immagini di famiglie in fuga sui tetti delle proprie abitazioni per sfuggire all’ingrossamento dei corsi d’acqua che non è compatibile con un Paese occidentale. E’ innegabile che vi sia stato un cambiamento climatico che ha portato a fenomeni di maltempo più violenti rispetto al passato, ma la causa principale dei danni causati è lo stato di degrado del territorio, per il quale il livello di prevenzione è bassissimo”.
Ha concluso Ferrante: “Il PD ha giustamente avanzato con forza – sostiene il senatore – come chiedevamo da tempo noi ecodem, la necessità di consentire agli enti locali la deroga al patto di stabilità per gli investimenti i finanziamenti per la difesa del suolo, e del resto lo stesso ministro Clini ha affermato che liberare le risorse pubbliche per la prevenzione è una misura per la crescita e la riduzione del debito. Il Governo Monti imprima una direzione diversa alla gestione del delicato territorio italiano, e faccia l’unica cosa sensata restituendo agli enti locali dotati di risorse la possibilità di prevenire i danni piuttosto che perseverare nelle gestione ordinaria dell’emergenza”.
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“Ora massimo sostegno alle popolazioni colpite. Chiediamo al governo di predisporre con immediatezza le misure di intervento necessarie ad attenuare l'impatto drammatico che il maltempo sta avendo in diverse regioni del Paese”, ha dichiarato Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Partito Democratico.
“Ma non possiamo limitarci a tentare di riparare i danni compiuti. L'ennesimo ripetersi di frane e alluvioni ci dice con chiarezza che il piano nazionale di messa in sicurezza del territorio è una priorità. Lo è ogni giorno, non solo a ridosso degli eventi più drammatici. Servono risorse sufficienti, stimate fin qui in quaranta miliardi di euro per i prossimi venti anni. Una cifra ingente ma comunque inferiore a quanto di anno in anno si spende per tentare di risarcire le popolazioni colpite.
Si tratta di investimenti necessari che devono essere esclusi dal patto di stabilità interno per dare modo ai sindaci di avviare subito i lavori di cura e manutenzione del territorio. Siamo certi che il governo si impegnerà al massimo per avviare prevenzione e messa in sicurezza del territorio e arrivare ad un accordo in sede europea per consentire agli enti locali di realizzare questi investimenti in deroga al patto di stabilità interno”.