Il deputato del PD eletto nella Ripartizione Europa interroga il MinistroFornero sul proposito di riassorbire il fondo nella gestione ordinariadell’INPS I frontalieri che hanno prestato il loro lavoro in Svizzera, oltre a unapesante congiuntura occupazionale che non accenna a rientrare, devonofronteggiare anche un attacco ai loro diritti assicurativi maturati negliultimi quindici anni. In applicazione della legge 147, infatti, per intervenire nelle fasi didisoccupazione era stato istituito presso l’INPS un fondo speciale di circa300 milioni di euro, alimentato per metà dalle buste paga dei lavoratori eper l’altra metà dai versamenti degli imprenditori del Canton Ticino, delVallese e dei Grigioni. Con la sottoscrizione da parte della Svizzera del Regolamento CE 883/2004,che mette il pagamento dell’indennità di disoccupazione a esclusivo caricodello Stato di residenza, si sono interrotti i versamenti svizzeri al fondo.Questa disposizione, che vale per il futuro, non può tuttavia mettere indiscussione il passato. Il fondo, infatti, ha una dotazione di 300 milioniche bastano per pagare l’indennità di disoccupazione per almeno 8-10 anni. Equesti sono soldi dei frontalieri per i frontalieri. Per questo, l’affermazione del Sottosegretario Martone che ai frontalierisarà applicata ormai l’assicurazione sociale per l’impiego (ASPI), previstadalla riforma Fornero, è ingiustificata e allarmante. Si tratta, in realtà,di diritti acquisiti che nessuno può toccare. Per chiedere di chiarire la situazione e di recedere da posizionifrancamente insostenibili, assieme alla collega Lucia Codurelli hopresentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro per sollecitare unintervento su questo stato di cose. Il fondo speciale non può essereutilizzato dall’INPS per la sua attività, ma se ne deve rispettare lalegittima destinazione. D’altro canto, finora nessuna legge ha abolito la147, che resta dunque pienamente in vigore. Il Parlamento, anzi, haapprovato di recente anche dei miglioramenti alla stessa legge, che dunqueindirettamente la confermano. Capisco che nei tempi che corrono ci si aggrappa a tutto quello che passa,ma mettere mano a diritti acquisiti e a risorse accumulate con il frutto delproprio lavoro non mi sembra una soluzione giusta nemmeno nei momentidifficili. On. Gianni Farina