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Lavoro: costo zero contributi per chi assume apprendisti

I datori di lavoro che occupano fino a nove addetti, e che dal 2012 al2016 assumono apprendisti, hanno diritto allo sgravio del 100% deicontributi Inps per la durata di tre anni. L'agevolazione interessaesclusivamente i datori di lavoro che occupano un numero di addettipari o inferiore a nove. Lo spiega l'Inps nella circolare n. 128/2012di ieri illustrando le novità del Tu dell'apprendistato (dlgs n.167/2011) in vigore dal 25 ottobre 2011. Come noto, al fine di incentivare la diffusione dell’apprendistato, lalegge n. 183 del 12 novembre 2011 (legge di stabilità per il 2012 –vedi nostra circolare n. 597 del 17 novembre 2011), ha previstoall'art.22, comma 1 – a far data dal 1° gennaio 2012 e fino al 31dicembre 2016 – lo sgravio contributivo totale per le assunzioni diapprendisti effettuate da datori di lavoro che occupano alle propriedipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove per i primitre anni di svolgimento del contratto. Per gli anni successivi, ildatore di lavoro è invece tenuto a versare l’aliquota del 10%,ordinariamente prevista per tutti i contratti di apprendistato. L'Inpsprecisa che, secondo orientamenti del ministero del lavoro, lo sgraviopuò essere concesso in conformità alla regola comunitaria degli aiuti«de minimis». Di conseguenza, stabilisce che, ai fini dell'accessoall'incentivo, le imprese devono presentare una dichiarazione sugliaiuti «de minimis» (dpr n. 445/2000). Una dichiarazione che deveattestare che, nell'anno di stipula dell'apprendistato e nei dueesercizi precedenti, non sono stati percepiti aiuti nazionali,regionali o locali eccedenti i limiti «de minimis» e deve contenere laquantificazione degli incentivi «de minimis» eventualmente già fruitinel triennio alla data della richiesta. Con la presentazione di taledichiarazione l'Inps dà l'ok all'agevolazione attribuendo all'aziendail codice «4R», mediante il quale è possibile fruire dello sgravioanche per eventuali periodi pregressi (in caso di assunzionieffettuate dal 1° gennaio). Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si augurache questa sia un aprima misura che possa favorire il recuperodell’occupazione specie di quella giovanile che è la più colpitadalla crisi del lavoro come dimostrano gli ultimi dati.

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