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Il consigliere regionale Carlo Guccione e il deputato Franco Laratta,alla notizia che la Direzione generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza potrebbe richiedere il ricorso all’Autorità  Giudiziaria

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Tra pochissime righe, potrete leggere il Comunicato Stampa delle Donne per Taranto, che non accetta l’invito del Ministro della Salute Balduzzi: il Ministro è decisamente in ritardo e i “ritardi” a Taranto si pagano in termini di malattia e di morte.
Alla fine dello stesso Comunicato, la lettera di un padre che ha il suo bimbo ammalato di cancro e che lo ha disegnato il motivo della sua atroce malattia: è stata divulgata da Rosella Balestra, coordinatrice del Comitato “Donne per Taranto”, che ha già preannunciato azioni legali contro il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale all’Ilva.
Chiedo a tutte e tutti di partecipare significativamente, condividendo integralmente i documenti allegati. GRAZIE e RESTIAMO UMANI perchè siamo tutti coinvolti.

Doriana Goracci

Ilva, bimbo malato per l’inquinamento Il disegno: «Papà, uccidi il mostro»

«Papà uccidi il mostro»: è la frase scritta da un bambino di Taranto su un foglio dove il piccolo ha disegnato i camini dell’Ilva, con i fumi a forma di mani e facce da mostro. Il bambino ha contratto una patologia legata all’inquinamento di origine industriale ed è costretto a curarsi anche lontano dalla propria città. Suo padre ha inviato il disegno al Comitato “Donne per Taranto”, insieme a una lettera in cui racconta il calvario del figlio. «Ho insegnato a mio figlio in questi anni – racconta il papà – ad avere fiducia sempre negli altri, negli adulti, nella vita. Lui da oltre un anno si prepara il suo trolley da solo ogni 20-30 giorni per andare a fare la cura a Parma ed è stato sempre lui a trasmetterci l’ottimismo per l’esito delle analisi». L’ultima volta, spiega il genitore, «non è tornato con me, è ricoverato perché i valori non si sono normalizzati. Mercoledì prima di ritornare a Taranto per il lavoro, sono andato a salutarlo, dormiva ancora e sul comodino c’era un disegno con l’Ilva e sotto la scritta “papà uccidi il mostro”». «Il disegno – scrive ancora il papà – mentre lui è lontano da me, lo tengo tra le mani e sento di averlo tradito, il mostro è là e più forte che mai». Il papà si chiede: «Cosa gli dirò domani quando lo riabbraccerò? Che il mostro è ancora lì e che io (il suo eroe) non sono riuscito a sconfiggerlo?».

Comunicato stampa: “Il Comitato Donne per Taranto non accetta l’invito del Ministro della Salute Balduzzi in riferimento alla convocazione per l’incontro fissato in Prefettura, con alcune associazioni del territorio, per lunedì p.v. Riteniamo che il Ministro è decisamente in ritardo e i “ritardi” a Taranto si pagano in termini di malattia e di morte. Il Comitato Donne per Taranto non intende incontrare un Ministro della Salute che ha sottaciuto i Dati dello Studio Sentieri e nulla ha fatto per far prendere in esame, nel procedimento AIA, la situazione di Emergenza Sanitaria in atto. Invitiamo piuttosto il Ministro Balduzzi a recarsi all’Ospedale oncologico , di ematologia e nel reparto pediatrico per incontrare i genitori dei tanti bambini traditi dal Suo silenzio e da quello del Governo e degli organi locali. Ricordiamo che questo Comitato da settembre ha inviato al Ministro diverse comunicazioni (tramite raccomandate, email e PEC) per dare voce alle oltre 5000 persone che hanno sottoscritto, in soli 3 giorni, la Petizione nella quale si chiedeva l’ufficialità dei dati Sentieri. Ogni tentativo di comunicazione è rimasta inascoltata. L’incontro di lunedì è pertanto fuori tempo massimo! Riteniamo che, attualmente, solo una cosa dovrebbe fare il Ministro della Salute perché la Sua venuta non risulti un ulteriore schiaffo a questa Città: rendere immediatamente Ufficiali i dati dello Studio Sentieri, affrontare con coraggio e serietà la situazione di Emergenza Sanitaria e chiedere “scusa” ad una Città intera per il silenzio di queste settimane e per alcune affermazioni che pesano come macigni.Per noi resta vero che il tempo delle “parole” è terminato! Intraprenderemo, pertanto, così come preannunciato, azioni legali non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della Situazione di Emergenza Ambientale e Sanitaria nel SIN di Taranto e nulla hanno fatto per fermare tale crimine. Lunedì 22 alle 9 il Comitato Donne per Taranto convoca una conferenza Stampa in Corso due Mari (Monumento Marinai) per spiegare alla Stampa Locale e Nazionale i motivi del rifiuto a tale incontro con il Ministro e per dare voce a chi, vittima di scelte “economicamente” giuste per l’intero Paese, resta totalmente inascoltato: i malati

Il Comitato Donne per Taranto

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