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Vivibilità  umana ed ecologia profonda

L’uomo in questo ultimo secolo è divenuto il peso più grande per ilpianeta Terra, siamo troppi ed inquiniamo tremendamente e rubiamospazio al selvatico. Tutto ciò è innegabilmente vero, non posso peròproporre soluzioni finali e sperare nell’armageddon, come molti illusifanno, per risolvere il problema del mantenimento di una civiltà umanadegna di questo nome. Nell’ecologia profonda si indica sempre lacondizione presente come base di partenza per il successivocambiamento o riparazione considero però che questa società non potràdurare a lungo ed è bene che vi siano delle “nicchie” disopravvivenza, dalle quali ripartire con nuovi paradigmi di civiltà incui mantenere un equilibrio fra uomo-natura-animali (dice una poesia:o si salvano o si perdono insieme). A questi livelli di sopravvivenza“bruta” mi riferisco quando parlo dell’esperimento di sopravvivenza incorso, in qualsiasi luogo definibile “bioregionale”, dove tutto ilmale e tutto il possibile bene sono presenti in egual misura…”(P.D'A.)

Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/10/la-forza-della-cura-teniamo-conto-della.html

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