Chi sono i Mojahedin del popolo Iraniano. L’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI/MEK)

Fondazione

Quello dei Mojahedin è il più grande e attivo movimento di opposizione in Iran. Fu fondato nel 1965 da tre intellettuali iraniani musulmani, come organizzazione politica.

Ideologia

L’ideologia dei Mojahedin è fondata su una interpretazione tollerante e democratica dell’Islam, secondo la quale le elezioni e il suffragio universale sono gli unici indicatori della legittimità politica.

Piattaforma

L’OMPI crede che la democrazia e la libertà siano gli emblemi e i garanti di un reale progresso sociale. In breve, crede e lavora per la conquista di un sistema pluralistico che rappresenterebbe la società iraniana nel suo complesso con tutte le sue diversità. L’OMPI propugna le libere elezioni, l’uguaglianza tra i sessi, l’abolizione di tutte le discriminazioni contro le minoranze etniche e religiose ed un sistema laico con la separazione tra stato e chiesa.

Vittime della repressione, sostegno popolare

L’OMPI è la prima vittima delle violazioni dei diritti umani in Iran. Nei tre decenni trascorsi, 120.000 di suoi membri e sostenitori sono stati giustiziati a causa della loro difesa della democrazia e dei diritti umani. Decine di essi sono stati assassinati all’estero. Solo nell’estate del 1988, circa 30.000 mojahedin prigionieri furono massacrati. L’esecuzione dei membri e dei sostenitori dell’OMPI continua da allora.

Nonostante questa repressione, la rete dell’OMPI in Iran è rimasta attiva. Tutte le 11 persone condannate a morte per il loro ruolo nelle proteste popolari del 2009, sono state accusate di far parte dell’OMPI. Tre di loro sono stati giustiziate. Oltre 100.000 iraniani da tutto il mondo hanno preso parte all’ultimo grande raduno dell’OMPI a Parigi a Giugno 2012.

In antitesi con il fondamentalismo islamico

In considerazione della sua difesa di un Islam tollerante e democratico, questa organizzazione viene vista da molti esperti del Medio Oriente e personalità politiche di Europa e Nord America, come l’antitesi del fondamentalismo islamico. A questo proposito, 5,2 milioni di iracheni in una loro dichiarazione, descrivono questa organizzazione come “un baluardo contro il fondamentalismo islamico”.

L’OMPI e l’Iraq

L’OMPI è stato presente in maniera indipendente in Iraq per 26 anni. La residenza principale dei 3400 membri dll’OMPI in Iraq era Ashraf, trasformata da una pezzo di terra desolata in una città moderna grazie al denaro, al duro lavoro e alle risorse dell’OMPI.

Durante questi anni i residenti hanno evitato di essere coinvolti negli affari interni dell’Iraq. Durante l’invasione americana dell’Iraq del 2003, i residenti di Ashraf sono rimasti completamente neutrali. In seguito, hanno volontariamente consegnato le armi alle forze militari statunitensi. In cambio, dopo che ciascun residente era stato accuratamente controllato da diverse agenzie degli Stati Uniti, gli ufficiali statunitensi hanno firmato un accordo con ogni residente del campo che garantiva la protezione dei residenti di Ashraf fino alla loro sistemazione finale.

Nel Giugno 2006, 5,2 milioni di iracheni dichiararono il loro favore alla presenza dell’OMPI in Iraq e riconobbero l’OMPI come il maggior baluardo all’espansione dell’ingerenza dei mullah in Iraq. Su ordine del regime iraniano, l’esercito iracheno ha attaccato i residenti di Ashraf indifesi nel Luglio 2009 e nell’Aprile 2011, massacrandone 49 e ferendone 1000.

A seguito di un accordo firmato a Dicembre 2011 tra le Nazioni Unite e il Governo dell’Iraq, e tra le Nazioni Unite e il Segretario di Stato degli Stati Uniti che garantiva la loro sicurezza ed incolumità, i residenti di Ashraf sono stati trasferiti a Camp Liberty, una ex-base militare americana vicino a Baghdad. L’ultimo convoglio di residenti ha lasciato Ashraf il 16 Settembre.

L’inclusione dell’OMPI nella lista terroristica

L’8 Ottobre 1997, l’Amministrazione Clinton designò l’OMPI “organizzazione terroristica straniera”. Il giorno seguente, un alto funzionario dell’amministrazione americana disse che questa designazione fu un “gesto di buona volontà” nei confronti dell’Iran (Los Angeles Times, 9 Ottobre 1997). Negli anni, moltissimi funzionari americani in diverse occasioni hanno riconosciuto che quella decisione non aveva nulla a che fare con il terrorismo e che non fu altro se non un tentativo di ingraziarsi il regime iraniano. Con il passare degli anni, il mantenimento dell’OMPI nella lista terroristica è divenuto un pilastro della politica estera dei mullah.

Il Regno Unito e l’Unione Europea fecero lo stesso e inclusero l’OMPI nella loro lista nera, tutti agli ordini del regime iraniano. (In una intervista alla BBC del 2 Gennaio 2006, il Ministro degli Esteri britannico riconobbe che l’inclusione nella lista fu in risposta alla esplicita richiesta arrivata dai mullah.) Tuttavia, dopo una campagna politica e legale durata anni, sia il Regno Unito che l’Unione Europea hanno rimosso l’OMPI dalle loro liste nere nel 2008 e nel 2009.

Il 16 Luglio 2012, la Corte di Appello degli Stati Uniti del Distretto di Columbia ha assegnato una vittoria all’OMPI nella sua incessante lotta per porre fine alla designazione di Organizzazione Terroristica Straniera (OTS-FTO) degli Stati Uniti. La corte ha decretato che questa designazione dell’OMPI era in violazione del diritto al giusto processo di questa organizzazione. La corte ha espresso dubbi sulle fonti del Segretario di Stato e sull’accuratezza delle informazioni contenute nel fascicolo redatto da questa agenzia per designare l’OMPI. La corte ha rinviato il caso al Segretario di Stato, ordinandole di riconsiderare la designazione dell’OMPI secondo le specifiche istruzioni della Corte.

Dopo un ritardo di 16 mesi da parte del Dipartimento di Stato, l’OMPI ha riportato il caso di nuovo di fronte alla corte. Il 1° Giugno 2012, con una sentenza senza precedenti, la Corte di Appello degli Stati Uniti del Distretto di Columbia ha “ORDINATO al Segretario di Stato di respingere o accogliere la richiesta dell’OMPI non più tardi di quattro mesi dalla data dell’emissione della sentenza. In mancanza di una azione del Segretario entro il periodo dei quattro mesi, verrà accolta la richiesta di un decreto ingiuntivo per la rimozione dalla lista delle FTO (OTS).”

La Terza opzione

Maryam Rajavi, il Presidente eletto della Resistenza Iraniana, negli anni scorsi ha ripetutamente affermato che la soluzione alla crisi iraniana non è: né la continuazione della politica di accondiscendenza dell’Occidente, né una guerra o un intervento militare straniero.

Maryam Rajavi crede e sostiene che ci sia una terza opzione: un cambiamento democratico realizzato fornendo sostegno politico e morale al popolo iraniano e alla sua resistenza organizzata. Ha anche esposto questa terza opzione per la prima volta nel Dicembre 2004 durante una visita ufficiale al Parlamento Europeo.

La rivelazione dei progetti nucleari segreti del regime iraniano

E’ stato l’OMPI a rivelare l’esistenza di un sito segreto per l’arricchimento dell’uranio a Natanz e di un reattore segreto ad acqua pesante ad Arak nell’Agosto del 2002. In questo modo, ha svelato il progetto nucleare clandestino dei mullah, tenuto segreto per 18 anni. E’ stato allora che la comunità internazionale si è resa conto della minacciosa prospettiva del tentativo dei mullah di acquisire armi nucleari. Negli anni, basandosi sulle informazioni ottenute dalla sua rete di contatti in Iran, l’OMPI ha fatto ben 80 rivelazioni sui siti nucleari segreti del regime iraniano, sui suoi progetti ed esperti nel suo programma sulle armi atomiche.

La maggior parte di queste rivelazioni sono state avvalorate dagli ispettori dell’IAEA.

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