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Uno studio americano lancia l’allarme. Rischio per la salute dimilioni di consumatori. Le patate surgelate precotte servite neiristoranti e catene di fast-food potrebbero provocare il cancro

Uno dei cibi più mangiati nel mondo, le patatine fritte surgelate,messo sotto accusa da uno studio apparso su un'importante rivistascientifica statunitense Journal of Agricultural and Food Chemistry. Le troviamo ormai dappertutto, nei fast food, nei pub e nei ristorantie pur avendo raggiunto una consapevolezza pressoché generalizzata chenon sono un toccasana per la salute e per la dieta sono entrateprepotentemente nelle abitudini alimentari di tanti di noi, grandi esoprattutto piccini. Ma le patatine precotte congelate potrebberoessere causa, almeno a lungo andare e secondo questo recentissimaricerca, addirittura del cancro. Gli scienziati avrebbero scoperto che questo tipo di patatineparzialmente preparate avrebbero una maggiore probabilità di contenerelivelli elevati di sostanze chimiche cancerogene. Il metodo di preparazione secondo cui prima vengono tagliate a fette,poi essiccate ed infine fritte attraverso un processo che le cuoceparzialmente, le lascia croccanti all'esterno, ma crude all'interno. Ciò per la necessità di farle mantenere gustose e croccanti nonostantei brevissimi tempi di cottura per essere servite più rapidamente alconsumatore finale. Ma questi processi di preparazione industriale possono influenzare laquantità di acrilammide, considerato come 'probabile cancerogeno perl'uomo'. Alla luce di tanto, gli esperti dell'associazione americanadella chimica hanno chiesto ai produttori di utilizzare più efficientimodi per preparare le patate al fine di limitare la quantità diacrilammide presente. L'acrilammide è una sostanza naturale trovata in molti diversi tipi dialimenti, tra cui proprio le patate. Ma i procedimenti maggiormente utilizzati per preparare le patatesurgelate per la grande distribuzione non riducono i suoi livelli. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, al dilà della necessità di migliorare i processi produttivi per evitare chepermangano elevati livelli della sostanza “incriminata”, è evidenteche il modo migliore per non accumulare sostanze tossiche oaddirittura cancerogene con i cibi di cui quotidianamente ci nutriamo,sta nella nostra alimentazione e nell'educazione alimentare che si daai nostri figli. Il ritorno ad una dieta più equilibrata e sana chepassa dall'iniziare a limitare il consumo di prodotti da fast food pernutrirsi di cibi più naturali, magari quelli a chilometri “zero” apartire dall'infanzia, costituisce la migliore soluzione per una vitamigliore almeno dal punto di vista della propria salute.

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