ACHILLI: NON SEGUIRE PIU’ IL GIOCO DI MARCHIONNE

“Fra piani industriali vagheggiati, minacce di chiusura presentate,ritirate, ripresentate, adesso Marchionne cala l'Asso: se la Fiat vabene solo dove lo Stato eroga incentivi, allora datemi aiuti di Statoper restare in Italia. Poiché, come dice il comunicato di ieri, laFiat non investirà prima del 2014, ed entro tale data numerosi modellisaranno fuori produzione, gli incentivi richiesti sembrano essereammortizzatori sociali in deroga, e ciò può indurre anche altreimprese ad utilizzare lo stesso ricatto.” Riccardo Achilli, membro deldirettivo nazionale della Lega dei socialisti, interviene sulle ultimeprese di posizione di posizione dell'azienda torinese. “Adesso basta!Il liberismo che professa Monti vale anche per la Fiat. Tra l'altro afronte di cosa andrebbero erogati contributi? L'unico contributoaccettabile è l'indennizzo per la nazionalizzazione del gruppo cheperaltro tra ripetizione dei contributi pubblici, badwill eredditività declinante, potrebbe aggirarsi sui 10 miliardi.” Concludel'esponente della LdS: “Il manager supermoderno torna a fare le stessecose di Valletta cinquant'anni fa: disciplina antisindacale e soldipubblici. I partiti ed i sindacati, che hanno appoggiato ilpenalizzante modello contrattuale di Pomigliano in nome di promesseirrealizzabili, dovrebbero smetterla di chiedere altri incontri, altrepromesse, e dire la verità: se il gruppo precipita sul mercatonazionale ed europeo, e non investirà per invertire la tendenza,mentre guadagna negli USA, il progressivo abbandono di stabilimenti inItalia sarà inevitabile.”

Lega Dei socialisti

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