“UN’EREDITA’ SCOMODA” DI PATRIZIA MILONE”, PRESENTAZIONE ALLA FELTRINELLI DI NAPOLI.
Per la serie “Eventi”, è stato presentato, con grande successo di pubblico, oggi, 20 settembre 2012, alla Libreria Feltrinelli di Via san Tommaso D’aquino, in Napoli, l’ultimo lavoro letterario della scrittrice Patrizia Milone, dal titolo Un’eredità scomoda” (Kairòs Edizioni). La sala, era talmente affollata da consentire a parte del pubblico, deciso comunque a seguire l’evento, soltanto di sedersi sulle scale che conducevano all’ambiente destinato all’incontro e di sostare, in ascolto, all’ingresso di questa. La serata, organizzata da Monica Florio, ha visto come moderatrice Armida Parisi, e le letture di Mariarosaria Riccio. Gli interventi in relazione al lavoro letterario presentato sono stati di Marco Demarco e Guido Trombetti.
Patrizia Milone non è nuova al consenso del pubblico: docente di materie letterarie nella scuola superiore, ha infatti già al suo attivo come scrittrice diversi testi di narrativa per ragazzi, editi dalla casa editrice Loffredo di Napoli tra cui: “Una lettera rivoluzionaria” (la rivoluzione partenopea del ’99 vissuta da una ragazza che diventerà giornalista de “Le monitor”) e “Le ragioni di Carla” (la scoperta drammatica e casuale di essere una ragazza adottata attraverso gli occhi della protagonista). Ha collaborato con il comitato di lettura della casa editrice “L’isola dei ragazzi” di Napoli e a incontri di scrittura creativa tenuti dal laboratorio “Scrivo quindi… sono”, organizzati da Annella Prisco e da Lorenza Rocco. nella fattispecie l’opera letteraria presentata oggi risulta molto accattivante: La scoperta di una misteriosa lettera-confessione, all’interno di un libro antico, fa scattare una narrazione avvincente tra passato e presente. Nel clima austero dell’antica Università napoletana Federico II, i protagonisti del romanzo “Un’eredità scomoda” di Patrizia Milone (Kairòs Edizioni, pp.144, € 14,00) formano una rete di combinazioni dove l’amore e i sospetti su di un ambiguo docente creano un’arroventata suspense. La matassa si trasforma in un intricato labirinto. La Napoli che viene presentata, pur essendo vivace e realistica, non ubbidisce ai soliti stereotipi negativi a cui certa lettura ci ha abituato ed il personaggio del commissario Biondi appare vero e vivo nella stesura dei dialoghi e negli accenni di presentazione fisica. Gli toccherà di indagare, armato dei ferri del mestiere e di una sua particolare sensibilità, in un mondo che non conosce bene, ossia quello della cultura universitaria, nel quale si alternano luci e ombre. Dove il movente del male spesso si annida nei luoghi oscuri dell’animo umano. un lavoro che riunisce in sé amore, morte, amicizia e tradimento. Tutto nel meccanismo di una trama che coinvolge il lettore, lo trascina e lo rende protagonista all’interno della scena, verso un finale spiazzante e risolutorio.