di Ugo Cortesi – Alfonsine
In questi giorni non si fa altro che parlare del redditometro quale strumento per combattere l'evasione fiscale.
L'evasione fiscale và snidata, condannata e castigata sia perché rappresenta uno schiaffo allo Stato, sia perché gli evasori vivono a scapito della Nazione e cioè degli altri cittadini che pagano le tasse. I modi per farlo ci sarebbero, ma come per ogni cosa è necessario volerlo e non solo predicarlo.
Dalla lettura delle 80 voci che fanno parte di questo strumento viene da pensare ad una ennesima beffa, tanto per buttare un po' di fumo negli occhi a quel circa 20% di italiani che vive sulla soglia di povertà e a quell'altro 50% di italiani che detiene solamente il 18% della ricchezza nazionale; per non parlare poi dell'ammissione di inefficienza da parte dello Stato in tema fiscale.
Le 80 voci comprendono quei costi che determineranno poi la congruenza rispetto agli introiti.
Costi che non tengono conto di tutto e che non prevedono voci basilari. A parte che ci sono voci duplicate, voglio segnalare l'assenza di voci importanti come le spese alimentari e di vestiario, di medicina pubblica o privata, di cura ed ospedaliere nonché i costi farmaceutici. Forse che lo Stato non vuol sapere quanto i suoi cittadini spendono per questi servizi. Alcuni diranno che alcune spese sono già previste nelle voci del Mod. Unico; allora diventerebbe un fritto misto di voci da una parte e dall'altra a conferma dell'inadeguatezza degli strumenti al servizio del fisco. Però chiede i costi per il veterinario, forse che gli interessa di più testare la salute degli animali che dei cittadini.
Manca la voce delle spese per concorsi e lotterie, dove per queste ci sono persone che si giocano anche più della paga e rovinano la famiglia, ma lo Stato chiede solamente quelle relative a giochi on-line , sui quali, in molti casi, non percepisce alcunché, mentre sugli altri giochi ci guadagna anche se le famiglie si rovinano.
Mancano voci del tipo spese legali o consulenze siano esse di carattere fiscale o quant'altro; costi per i prestiti personali, gli interessi pagati alle banche per l'ordinario o per i mutui, ma viene richiesta l'accensione del mutuo.
La cosa grave però è che con il redditometro lo Stato dichiara la propria inefficienza organizzativa dal punto di vista fiscale e mi spiego meglio.
A tutti noi, fin dalla nascita, viene assegnato il Codice Fiscale, oggi incluso nella Tessera Sanitaria. Con questo il cittadino dovrebbe fare tutto (anche poter votare), ma si vede che lo strumento non funziona, dopo che per decenni per la sua attuazione sono stati spesi milioni di €uro .
Il perché non funziona ce lo dice appunto il redditometro.
Le 80 voci del redditometro (riportate tutte più sotto) sono divise in 7 categorie di spesa:
1 – Abitazioni (12 voci)
2 – Mezzi di trasporto (7 voci)
3 – Assicurazioni e contributi previdenziali (10 voci)
4 – Istruzione (11 voci)
5 – Attività sportive e ricreative (11 voci)
6 – Altre spese significative (7 voci)
7 – Investimenti mobiliari ed immobiliari (22 voci)
Orbene di queste 80 voci, per ben 51 al momento dell'acquisto o dell'atto viene richiesto obbligatoriamente la presentazione del Codice Fiscale. Sarebbe sufficiente che l'operazione cui fa riferimento il C.F. fosse messa nella “rete telematica fiscale” a beneficio dell'Agenzia delle Entrate, considerando poi che alcuni di questi servizi vengono erogati direttamente dallo Stato o da Enti ad esso collegati.
Invece no, il cittadino, anche se già segnalati, li deve dichiarare egualmente, perché?
Considerata l'inefficienza operativa, mi viene da pensare che sia solamente per una questione di efficienza sanzionatoria.
Ogni cittadino ed ogni famiglia devono tenere conto di ciò che spendono anche se non c'è una norma che lo prescrive (appunto perché è assurdo), però c'è una norma che ti impone di dichiararlo ogni anno.
Ecco quindi che devo tenermi un quaderno, registrare giorno per giorno cosa spendo, tenere gli scontrini e le ricevute e a fine anno fare una sorta di bilancio (o meglio mettere il tutto in una scatola e consegnarla ad un CAF o ad un commercialista).
Però se mi dimentico di una ricarica del cellulare di 50 €uro o di una bolletta della luce da 70 €uro , cosa succede?
Mi vien da pensare che lo Stato anziché stanare gli evasori (che saprebbe benissimo come fare –se lo volesse-) si accontenta di incassare una miriade di sanzioni per dichiarazioni infedeli.
Perché poi non obbligare, per quelle altre 29 voci, la presentazione del codice fiscale del fruitore del bene o del servizio a chi eroga gli stessi?
Ecco che con un semplice “clic” l'Agenzia delle Entrate sarebbe in grado, in qualsiasi momento, di verificare la posizione fiscale di ognuno di noi. Invece no, sembra che ci sia un obbligo imposto da parte dello Stato che è quello di far impazzire la gente.
C'è da dire poi che per quelle voci di spesa mica lo Stato permette una loro deduzione dal reddito, ma vuole solamente verificare se c'è congruità di spesa con il reddito prodotto.
Ancora una volta lo Stato ci da la dimostrazione di un modo completamente sbagliato perché (per esempio) se Tizio ha un solo reddito di 20.000 €uro netti e in quell'anno ne spende 30.000 (sulla base delle voci del redditometro) cioè 10 mila in più di quanto poteva spendere, viene subito rilevato dal fisco per un controllo. In linea di massima sarebbe giusto, in questi casi ed in questo periodo di crisi ce ne sono tanti, poter risolvere la questione, senza perdite di tempo da parte di Tizio o dei funzionari dell'agenzia delle entrate se Tizio potesse immediatamente segnalare di aver acceso un prestito personale, di aver avuto un aiuto da un parente o di aver venduto un gioiello di famiglia ereditato dal nonno, per il quale nessuna dichiarazione fiscale ha mai chiesto di comunicarlo in precedenza.
Nel modo come è impostato, il redditometro non risolverà il problema dell'evasione anzi, la paura della sanzione farà in modo che Tizio limiti certe spese a discapito quindi delle attività connesse e se ne vedrà bene dal richiedere la ricevuta al sarto o al carrozziere, dal momento che non gli viene permesso di detrarre alcunché.
Il Caio, furbetto, invece continuerà come ha fatto fino ad ora, lavorerà in parte in nero quindi senza pagare imposte e contributi e poi se con quel profitto semi-illecito comprerà gioielli e preziosi, elettrodomestici, o francobolli, perché li dovrebbe dichiarare sapendo che a monte non c'è controllo? Sempronio poi, ancora più furbo, continuerà ad avere in uso un'auto aziendale, scaricherà i suoi costi dal bilancio della ditta e farà quindi in modo che anche la sua azienda, avendo più costi e quindi meno utili, paghi meno imposta …. alla faccia del redditometro e di chi paga le tasse. Però coloro che decidono e deliberano continueranno a menar il can per l'aia, mantenendo i loro privilegi (per loro conta questo), facendo quindi il proprio interesse, buttando fumo negli occhi alla gente, tutelando però amici, conoscenti e clienti.
Dimenticavo di dire che nel redditometro manca un’altra voce importante: Costi per sanguisughe e mangia pane a tradimento.
Ugo Cortesi – Alfonsine
Le voci del redditometro:
ABITAZIONI (12 voci )
– Abitazione principale
– Seconde case
– Mutui
– Spese per ristrutturazioni
– Intermediazioni immobiliari
– Collaboratori domestici
– Elettrodomestici
– Apparecchiature elettroniche
– Arredamento
– Energia elettrica consumata
– Gas consumato
– Telefonia fissa e mobile
MEZZI DI TRASPORTO (7 voci )
– Automobili
– Minicar
– Caravan
– Moto
– Natanti e imbarcazioni
– Aerei privati
– Mezzi di trasporto in leasing o noleggio
ASSICURAZIONI E CONTRIBUTI PREVIDENZIALI (10 voci )
– Responsabilità civile
– Incendio e furto
– Vita
– Danni
– Infortuni
– Malattia
– Altre assicurazioni
– Contributi obbligatori
– Contributi volontari
– Previdenza complementare
ISTRUZIONE (11 voci )
– Asili nido
– Scuola per l'infanzia
– Scuola primaria
– Scuola secondaria
– Corsi di lingue straniere
– Soggiorni studio all'estero
– Corsi universitari
– Tutoraggio e corsi di preparazione agli esami
– Scuole di specializzazione
– Master
– Canoni di locazione per studenti universitari
ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE (11 voci )
– Attività sportive
– Circoli culturali
– Circoli ricreativi
– Cavalli
– Abbonamenti pay-tv
– Giochi on-line
– Abbonamenti eventi sportivi e culturali
– Viaggi organizzati
– Alberghi
– Centri benessere
– Altri servizi per la cura della persona
ALTRE SPESE SIGNIFICATIVE (7 voci )
– Oggetti d'arte o antiquariato
– Gioielli e preziosi
– Spese veterinarie
– Donazioni in denaro a favore di Onlus e simili
– Assegni periodici corrisposti al coniuge
– Donazioni effettuate
– Altre spese significative
INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI (22 voci )
– Fabbricati
– Terreni
– Natanti e imbarcazioni
– Autoveicoli
– Motoveicoli
– Caravan
– Minicar
– Aeromobili
– Azioni
– Obbligazioni
– Conferimenti
– Quote di partecipazione
– Fondi d'investimento
– Derivati
– Certificati di deposito
– Pronti contro termine
– Buoni postali fruttiferi
– Conti di deposito vincolati
– Altri prodotti finanziari
– Valuta estera
– Oro
– Numismatica