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NUOVI PARAMETRI E ATTI DI PRECETTO: L’ORDINE DI ROMA AVVIA L’IMPUGNAZIONE MA NEL FRATTEMPO COME REGOLARSI ?

NUOVI PARAMETRI E ATTI DI PRECETTO: L’ORDINE DI ROMA AVVIA L’IMPUGNAZIONE MA NEL FRATTEMPO COME REGOLARSI ?

Il D.P.R. n. 140/12 ha sostituito le Tariffe Forensi con i cd. “parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi”, che in buona sostanza riducono a volte anche del 60% i diritti e gli onorari finora in vigore. Ad esempio:

In materia civile quelli relativi al compenso per l'atto di precetto riconoscono da 20 a 100 euro per lo scaglione fino a 5.000 euro e da 150 a 350 euro per quello fino a 500.000.

In materia penale, nella fase esecutiva i parametri prevedono euro 20 per ogni ora o frazione.

Oltretutto è stata esclusa totalmente la previsione di un rimborso delle spese generali, che attengono invece a ciò che per ogni pratica incide normalmente in modo sostanzioso.

Si tratta evidentemente di compensi che violano il principio del “decoro della professione” stabilito dall'art. 2233 del codice civile e, in generale, tutti gli importi previsti sono al di sotto di quanto doveva essere prima liquidato in sede giudiziale.

Sono inoltre state rilevate parecchie incongruenze in alcuni dei parametri, che rischiano di compromettere anche il rapporto Avvocato-cliente.

Mentre le principali rappresentanze “politiche” dell'Avvocatura hanno intavolato finalmente un confronto con il Ministro che si è dichiarata disponibile a rivedere alcuni degli aspetti maggiormente critici del decreto, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma nell'adunanza del 6 settembre u.s. ha deliberato di impugnare il predetto D.M. a mezzo del patrocinio di illustri Colleghi.

Tanti Avvocati romani, però, ci chiedono con urgenza delle direttive per attività di tutti i giorni ed in particolare su come regolarsi con gli atti di precetto.

Seguendo l’intenzione del legislatore, così ostile agli Avvocati, dobbiamo abituarci a far sottoscrivere a tutti i clienti una convenzione/preventivo prima di iniziare qualsiasi attività in loro favore. In mancanza di ciò potremmo subire una forte decurtazione del nostro compenso.

Del resto, i magistrati dell'esecuzione, interpellati informalmente dal Consiglio, hanno espresso l'opinione di non poter derogare dalla nuova normativa e, pertanto, al fine di evitare opposizioni a precetto allo stato sarà opportuno attenersi ai parametri. La norma transitoria, tra l'altro, prevede anche che i parametri di cui al D.P.R. 140/12 “si applicano alle liquidazioni successive alla sua entrata in vigore”.

Ci auguriamo che il tavolo di confronto con il Ministero produca qualche risultato tangibile entro i prossimi quindici giorni.

Altre iniziative sono allo studio.

Con i migliori saluti.

Il Presidente Il Consigliere Segretario
Mauro Vaglio Pietro Di Tosto

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