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Esodati non salvaguardati lettera breve ad Alfano Angelino

Gentile Segretario le mando il dialogo fra lei, Bruno Vespa e un esodato di Poste italiane certo Emilio, durante la trasmissione Posta a Porta andat in onda il giorno 4/4/2012.

Ho evidenziato in fondo la sua dichiarazione relativa alla soluzione del problema esodati, dove lei faceva presente che la situazione relativa a questa platea di persone senza stipendio e senza pensione andava risolta perchè noi ci eravamo fidati dello Stato e lo Stato stesso non poteva penalizzarci.

Ora per favore risponda alla mia domanda, perchè mettete il bastone fra le ruote alla Proposta di Legge 5103 Damiano Integrata, che è stata votata da tutti i gruppi Parlamentari compreso il vostro del PdL alla Commissione Lavori della camera?

Perchè impedite che la stessa Proposta di Legge venga calendarizzata alla Camera?

Le ricordo che tale proposta di legge pur non risolvendo tuttte le problematiche allarga la platesa dei salvaguardati.

Le ricordo inoltre che se voi rivolete acquistare la fiducia degli elettori, dopo il disastro che avete combinato (vedi eliminazione ICI e votazione a favore per introduzione IMU, e qui mi fermo), dovete dare un segnale positivo anche alla soluzione degli esodati che avete contribuito a creare anche voi visto che avete ceduto la governace del paese a Monti, dopo che continuavate a dire che avreste finito la legislatura.

Segretario Alfano non ci fate arrabbiare ulteriormente con il vostro atteggiamento, lo siamo già abbastanza.

Infine, le ricordo le sue Origini meridionali e da buon siciliano non prenda in giro il Paese.

Saluti

PORTA A PORTA 4/4/2012

01:23:17 – 01:25:52

Bruno Vespa

Quanti sono i lavoratori che con un termine orribile si chiamano “esodati”, cioè le persone che hanno fatto un patto, garantito dallo Stato, evidentemente, per cui vengono assistiti nel periodo che li separa dalla cessazione del lavoro al momento della pensione? Adesso è un guaio, perché la pensione si è allontanata e il lavoro non c’è più.

Uno di loro, stasera… E’ Emilio de Martino, 59 anni, 37 anni e 5 mesi di contribuzione…

Esodato

… 60 anni, sono del ’52 …

Bruno Vespa

… Bene, 60 anni. E allora, lei, quando ha smesso di lavorare?

Esodato

Io sono uscito dall’azienda il 31 dicembre 2011.

Bruno Vespa

Adesso…

Esodato

3 mesi fa

Bruno Vespa

E lei ha contrattato, le hanno dato 60.000 euro

Esodato

Io ho fatto una contrattazione. L’azienda ci ha dato un incentivo. Tenga presente che in Poste Italiane con questo incentivo negli ultimi 3 anni (2009, 2010, 2011) sono uscite circa 11.000 persone. Quindi si tratta di un vero e proprio strumento per ridurre il personale, insomma, non è stata una cosa tra me e l’azienda e chiuso.

Bruno Vespa

Lei quando sarebbe andato in pensione?

Esodato

Io sarei andato in pensione con la vecchia normativa dal 1° gennaio del 2014. Avrei avuto il primo rateo.

Bruno Vespa

Quindi due anni, sostanzialmente due anni. Quindi lei dice: due anni, mi danno praticamente 30.000 euro netti all’anno, se po’ fa’.

Esodato

Più o meno l’azienda ti da’ 2 anni di stipendio.

Bruno Vespa

Adesso la pensione si è allontanata.

Esodato

Adesso si è allontanata. Diciamo che il mio primo rateo di pensione sarebbe il 1° luglio del 2017. Quindi si è allontanata di quasi 4 anni, dal 2014 a oltre la metà del 2017, nei quali io sarò senza reddito.

Bruno Vespa

Io non lo chiedo nemmeno ad Alfano, perché tutti quanti giurano, anche lei immagino, che il loro problema va risolto, insomma. Se lo stato garantisce un patto, lo deve rispettare.

Angelino Alfano

Il signore, così come gli altri suoi colleghi…

Bruno Vespa

… che non sappiamo se sono 100.000, o 350.000 …

Angelino Alfano

… si è fidato di una legge vigente, quindi si è fidato di una parola dello Stato.

EDM

Esattamente.

Angelino Alfano

Quindi non c’è molto da dire. C’è solo una cosa da fare: risolvere il problema. Fine. Non c’è niente da dire. Che cosa vogliamo dire a chi si è fidato, ha fatto una scelta che è di vita, esistenziale, di exit, di uscita dal mondo del lavoro e dal mercato del lavoro, fidandosi di una legge, e poi un’altra legge, sbagliando i conti, lo colpisce, a lui, come agli altri? Non c’è niente da dire. C’è solo da risolverlo. E il governo deve risolverlo. E credo che lo faccia entro giugno perché così ha promesso di farlo.

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