Chissà mai quale sarà l’incipit di questa mia lunga e consolidata sensazione, ma mi pare che essa tragga linfa dalla constatazione che il leader dell’UDC, Pierferdinando Casini (posto che l’UDC esista ancora, stante il fatto che mi sembrava fosse stata sciolta da mesi), sembri rappresentare oggi, oltre ad una inutile elemento di disturbo nazionale, uno dei più evidenti fenomeni di un “cariatidismo politico” sin qui esistito nella storia della Repubblica italiana, fors’anche dando dei punti allo stesso…Andreotti, il che è tutto dire.
Infatti, anche se volessi sforzarmi di dare una connotazione attuale (ma anche pregressa) al suo Dna politico, mi troverei in forte imbarazzo, dato che le sue metamorfosi avvenute sin dai tempi della vecchia Democrazia Cristiana, non mi mettono in condizione di esprimere un giudizio partendo da un punto fermo, sia esso di destra che di sinistra. In poche parole, io non mi fiderei di lui neanche un minuto e mi domando dove egli trovi attualmente il coraggio per riproporsi dopo aver assecondato, anche con Fini (persona politicamente molto più seria e coerente) il berlusconismo, nelle sue varie sfaccettature che hanno portato alla disintegrazione socio-morale, ma anche economica, dell’Italia (il debito pubblico infatti ha ricominciato a risalire forte con l’arcoriano, in..sinergia con l’aumento della recessione, e per di più in assenza di qualsiasi incentivo (anzi !) alla moralizzazione del Paese).
Casini ora sta osannando Mario Monti, non solo, ma si costruisce un nuovo filone politico strumentalizzando la notorietà della ex Presidente di Confindustria, Elsa Marcegaglia, affermando che quest’ultima è un Mario Monti al…femminile.. A parte la battuta invero discutibile anche sul piano… interpretativo-comparativo, ora siamo addirittura giunti al momento (come per tanti altri dal Dna di natura scilipotiana) di sfruttare demagogicamente un vecchio filone pubblicitario degli anni 50-60 in cui l’anatroccolo Calimero, durante Carosello, in una pubblicità della Mira Lanza, o di un dado per minestre (non ricordo bene), recitava che tutto fa brodo, o cosa simile. Così infatti sembra fare Casini anche con la Marcegaglia…
Basterebbe ricordare il suo passato per archiviare politicamente l’uomo che, praticamente, ha attraversato l’arco costituzionale da sinistra a destra, dapprima come: esponente della D.C, braccio destro di Arnaldo Forlani, per finire a fare il braccio destro dell’uomo di Arcore…. per poi mettersi alla finestra in attesa….come sta facendo ora, dopo aver sniffato che l’aria. non soffiava a suo favore, come fece anche Fini.. dopo aver entrambi votato vari diktat del cosiddetto cavaliere…
Detto questo, io sono dell’avviso che, ove dovessero ricomparire sulla scena politica personaggi della specie, la già precaria situazione dell’Italia, subirebbe un ulteriore arresto in quanto, dall’esperienza vissuta, e non mi riferisco solo a Casini, ma anche a tanti altri, lo scenario al quale il Paese andrebbe incontro sarebbe soltanto quello di rimettere al sicuro le poltrone dei diretti interessati a danno del bene comune. Infatti, come ho detto in precedenti occasioni, il “cariatidismo politico” ha prodotto e produrrà solo grillismi, renzismi ed altri sfoghi che non portano da nessun a parte.
In questo attuale contesto, e questo per me è grave, non vedo in prospettiva una nuova classe dirigente (escluderei quella di Mario Monti anche se ha avuto dei forti meriti, tenuto conto però che di meglio non c’era) per cui, se dovessi esprimermi sui principi etico-morali, non disgiunti da qualche professionalità, non vedrei altro che Bersani e, a distanza, Di Pietro, sia pur con le divergenze che caratterizzano i due. Ma sarebbe come dire: “beato il monocolo nel regno dei ciechi…”
Mancano pochi mesi alle elezioni, ma se all’orizzonte ci saranno solo i soliti “riconquistatori” di poltrone, sarebbe meglio ricominciare da una nuova costituente…
Speriamo che gli Italiani non vadano al mare anche d’inverno.
ARNALDO DE PORTI
