SIAMO ALLE SOLITE. PREVALGONO I PERSONALISMI A DANNO DELLA VERA POLITICA

Oggi, il quadro politico italiano (non c’è bisogno di dirlo ancora) è allo sfacelo morale: tutti sono contro tutti mentre i cittadini stanno ad osservare impotenti ciò che sta succedendo. Le destre sono allo sbando, mentre le sinistre pure: pare che il problema italiano sia solo Grillo, oppure Renzi, Sindaco di Firenze.

Non sto a ripetere ciò che già si sa dei due personaggi, salvo ribadire che, se si parla soli di questi due, per gli altri non c’è più nulla da dire.

Persino i quotidiani più importanti del paese sono trascinati in questo argomento che finisce per confondere ancora di più le menti popolari, già disturbate “ad abundantiam” dalle dichiarazioni di questi due. Eppure, di meglio oggi non c’è, intendendo per meglio non certo la valenza dei personaggi in questione quanto la novità, bella o brutta che sia, dei medesimi.

Poi, a ruota c’è Di Pietro, il quale, esprimendosi con un linguaggio filo-leghista più che di centro-sinistra, contribuisce ad alimentare lo smarrimento, pur dandogli atto di essere forse il più coerente e soprattutto più oggettivo nei suoi giudizi, spesso espressi male, ma non certo avulsi dalla sostanza. Del resto, in questo momento, dovrei fidarmi di un Casini, foglia al vento, che non aspetta altro che inserirsi dove gli fa più comodo ? O di una grande coalizione in cui ci siano dentro Pdl, Pd ed UDC, come è stato detto in questi giorni, con l’avallo di un sondaggio che vedrebbe questa coalizione come la più forte ? No, signori miei, a questo gioco al massacro politico io non ci sto e voglio essere fortemente chiaro !

A questo punto, non c‘è più spazio per nessuno, ripeto nessuno, della prima e seconda repubblica: tutti devono andare a casa. Il guaio è che non restano altro che i Grillo ed i Renzi per cui c’è da chiedersi, facendo di necessità virtù, se il male che potrebbero provocare questi due potrebbe essere inferiore rispetto a tutte le gestioni politiche precedenti. Il che sarebbe già un successo.

Di una cosa sono sicuro al 100 % : se non si cambia la legge elettorale in modo che gli Italiani possano democraticamente votare non attraverso le segreterie dei partiti e quindi scegliendo i loro candidati, non se ne andrà fuori

Temo però che, quand’anche la legge elettorale “porcata” dovesse essere cambiata, magari anche da maggioritario a proporzionale con sbarramento del 5% alla tedesca, le cose non cambierebbero più di tanto, stante il fatto che ormai, salvo poche eccezioni, il sentimento politico che aleggia nei cervelli della stramaggioranza degli Italiani è il seguente : “Sono tutti uguali, una volta votati, fanno i loro interessi…” E non sarebbe del tutto un discorso populistico !

Una premessa questa, invero poco edificante. Il resto è noto anche ai sassi.

ARNALDO DE PORTI

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