di Salvatore Ferrigno segretario di “INSIEME per gli italiani”
Domande ai nostri avversari politici:
1. perché non volete che gli italiani all’estero votino in Italia per corrispondenza senza venirci?
2. perché non condividete l’idea di un congresso intercontinentale di tutti i movimenti italiani all’estero sotto un’unica bandiera ed un’unica lista elettorale per il 2013?
3. perché non condividete l’idea che due mandati parlamentari consecutivi siano sufficienti per gli eletti all’estero? Perché non volete rifiutarvi di votarli per la terza volta per fare posto ad energie nuove?
4. Perché non volete che i nostri connazionali prendano coscienza della loro forza e continuate a raccontare loro fandonie?
5. Perché non volete che i nostri connazionali si organizzino offrendo soluzioni in progetti costruttivi piuttosto che spronarli a chiedere solo aiuti e denaro ai governi di Roma?
Carissimi,
“Organizzarci e credere” è lo slogan del programma politico di INSIEME per gli italiani.
Molto si è detto e molto ancora si dirà su di voi. Gli italiani fuori dai confini della patria sono stati e sono oggetto di strumentalizzazione politica a volte addirittura sfacciata. Quella che è passata per una concessione, una vittoria di proporzioni bibliche, ci riferiamo al voto all’estero, in realtà è un diritto costituzionalmente garantito. Nessuno può dire che vi abbia regalato ciò che era vostro di diritto. Anzi, bisogna fare in modo che gli italiani residenti all’estero possano votare per corrispondenza in Italia senza doverci venire accollandosi spese di viaggio e di soggiorno. Se il voto per corrispondenza è stato previsto per la circoscrizione estero, non si capisce perché debba essere negato per il voto in patria. Magari per via elettronica abolendo buste pacchi postali e quant’altro. Ma, quello che sappiamo veramente è che l’aver inventato la circoscrizione estero con l’elezione di dodici deputati e sei senatori, non è servito a porre le basi di un progetto che vedesse coinvolte le nostre comunità nel lungo periodo. Non è servita neanche a risolvere problemi di piccola portata che diventano delle vere e proprie afflizioni sui territori di residenza. Basti pensare, una per tutte, che in America esiste un problema circa il riacquisto della cittadinanza italiana da parte di cittadini cui gli States avevano espressamente richiesto di rinunciarvi per poter continuare a lavorare. Il profondo rammarico di sentirsi irrimediabilmente privati di una condizione intrinseca quale la cittadinanza italiana e presente dalla nascita, deprime ed offende la dignità. Qualcosa dunque non funziona ma, in verità, non ha mai funzionato dall’inizio dell’avventura.
Personalmente ci siamo chiesti, anche alla luce della esperienza intensa e diretta acquisita a Montecitorio, quali correzioni apportare affinché questi parlamentari eletti all’estero offrano i vantaggi che la loro elezione promette. Le risposte sono poche, risolutive e cinicamente lucide. Una su tutte sancisce che i presupposti a monte, quando fu concepita la circoscrizione estero, furono errati, anticostituzionali e frutto di compromessi politici. Nulla, ma nulla di più. A fronte di questa consapevolezza, ci siamo imposti di dirvi veramente come stanno le cose. Senza omissioni, senza reticenze, parlando con onestà intellettuale e senza vincoli imposti dai partiti tradizionali. Dobbiamo guardare in faccia la realtà e proporre soluzioni. Siamo in tempo per recuperare questa nave dalla deriva e, per farlo, occorre una presa di coscienza ed una determinazione tale che la riporti in rotta. Il sistema attraverso il quale operare è solo ed unicamente politico. Forti delle nostre esperienze pregresse, non siamo più disposti a recepire passivi le direttive delle segreterie di partito. Il dictat: “o mangi questa minestra oppure ti butti dalla finestra” non lo accetteremo mai più perché l’oggetto del nostro interesse non sono cose, ma uomini e donne che hanno segnato la storia del nostro paese. Essi dunque meritano rispetto. Abbiamo l’ambizione, cioè, di penetrare nel tessuto politico nazionale occupando a pieno titolo uno spazio politico nelle istituzioni. Entrare a Montecitorio dalla porta principale come formazione politica libera ed indipendente con un suo programma e le sue idee.
Siamo forti di culture le più variegate acquisite in terre diverse dalla nostra per certi versi anche più civili della nostra. Siamo forti di lingue e tradizioni che compendiano la formazione dei nostri giovani nati e vissuti all’estero ma che si sentono italiani già avvezzi dalla nascita a società di stampo multietnico.
Occorre trasformare la grande esperienza maturata dagli Italiani all’estero, i vostri legami internazionali, la vostra energia, il vostro entusiasmo, il vostro incondizionato amore per la Patria in una nuova linfa vitale capace di rigenerare l’intero sistema politico e sociale italiano. Per INSIEME ovunque ci sia un Italiano c’è un interesse italiano da seguire e valorizzare. Ci siamo impegnati nella stesura di un programma congegnato proprio con questi obiettivi presentando delle novità organizzative che nessuno aveva mai proposto sino ad ora. Con in mano la Costituzione, il nostro programma spingerà per abolire le disparità di trattamento tra italiani residenti all’estero ed italiani residenti in Italia. Siamo convinti, perché ci crediamo, che queste energie che vivono e sono presenti all’estero sapranno organizzarsi mostrando la volontà di incidere sostanzialmente sulle istituzioni con le proprie forze. Non possiamo più permetterci il lusso di sciupare il denaro pubblico con istituzioni inutili come il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). “INSIEME” vuole riorganizzare i Com.it.es con sistemi elettivi trasparenti investendo i direttivi di nomine governative ufficiali che sui territori di competenza rivestano funzioni ispettive e di controllo. INSIEME pensa ad un networt trans-nazionale-intercontinentale autogestito in forma di cooperazione organizzando le comunità italiane sui territori per offrire una informazione completa, globale e di ritorno da tutti e cinque i continenti. Abbiamo il materiale che ci serve seminato in tutto il mondo, abbiamo le competenze, ma soprattutto abbiamo l’entusiasmo. Noi ci crediamo.
Ciò di cui abbiamo bisogno è organizzarci.
Autogestione dunque, organizzazione propria, investimento di uomini ed entusiasmi per una vera informazione sino alla equa e giusta distribuzione dei dividendi senza chiedere aiuti economici per sentirceli rifiutare sistematicamente. Le professionalità esistono e sono tante come le competenze e la voglia di cimentarsi. In questo proponiamo di svincolarci anche dalla pedissequa ed incessante richiesta di sovvenzioni ai governi di Roma. Stesso impegno organizzativo e cooperativo siamo in grado di investire nelle scuole italiane e nella diffusione della nostra cultura nel mondo. INSIEME ha bisogno di tutti per parlare un linguaggio nuovo ed innovativo senza ripetizioni inutili e demagogiche. Saremo attenti alla compagine femminile che un ruolo decisivo svolge nella società con una riorganizzazione capillare in tutti i settori della partecipazione sociale. In Italia ancora si discute su quote rosa e pari opportunità volendo imporre la presenza delle donne per legge. Concetto arcaico, antidemocratico che offende tutti, uomini, donne e sistema politico perché prescinde da qualunque sistema meritocratico. Noi pensiamo che i posti di potere, quelli istituzionali, debbano essere occupati da chi merita di diritto per bravura onestà e competenza, fossero solo donne, ma indipendentemente dal genere e senza discriminazioni o favoritismi.
Troppi latrocini e troppa corruzione hanno inquinato il clima italiano.
Siamo arrivati al punto di vergognarci del comportamento dei nostri governanti, di come viene gestita la cassa pubblica, di milioni e milioni di euro che finiscono in tasche private. Ci batteremo per far approvare una legge che introduca il concetto di “responsabilità oggettiva” dei partiti. Essi saranno chiamati a risarcire i danni per i furti cagionati alla società a causa dell’operato criminale dei suoi iscritti e dei suoi parlamentari e sull’uso indebito dei soldi pubblici.
In tutto questo ed in altro ancora in dettaglio descritto nel programma di “INSIEME per gli italiani” stiamo impiegando le nostre energie.
Il nostro slogan è “Organizzarci e credere”.
“Organizzarci” perché sino ad ora è mancata quella organizzazione costruttiva che è necessaria invece ad unire le nostre comunità sparse in tutto il mondo.
“Credere” perché solo attraverso la consapevolezza della propria forza e della propria determinazione si raggiungerà finalmente l’autostima necessaria per superare le difficoltà ed imporci sul panorama politico nazionale.
Solo tutti INSIEME amplificheremo le potenzialità e garantiremo la riuscita del nostro progetto e delle nostre aspettative.
Perché INSIEME saremo fortissimi.
Salvatore Ferrigno