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Maurizio Fornari : l’immortalità  di J. M. Basquiat, il ribelle del graffitismo

J. M. Basquiat è stato un artista irriverente, spontaneo, dal tratto cromaticamente immediato, che si ama o si odia. Precursore, insieme a Keith Haring, della corrente del graffitismo, movimento snobbato da molti critici di allora, ma successivamente portato dai muri e marciapiedi metropolitani alle gallerie d'arte.

Nel 1983 un sodalizio durato tutta la vita con Andy Warhol e Clemente, porterà ad aprire le porte del mondo dell'arte alle opere di Basquiat, che lui stesso definì provocatoriamente “analphabet art” e caratterizzate da immagini primitive, infantili, ispirate all’Art Brut di Jean Dubuffet. L'elemento che contrassegnò queste opere, fu anche l'utilizzo delle parole, intercalate come parte integrante e come sfondo, volutamente cancellate ed imbrattate per attirare maggiormente l'attenzione dello spettatore.

Maurizio Fornari, illustratore di libri per ragazzi ed umorista, fiorentino di nascita e milanese d’adozione, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, è decisamente un estimatore di questo graffitista . L’opera, con colori acrilici e pastelli su tela riproduce un ritratto somigliante e nello sfondo vengono inserite alcune opere, come sintesi altamente espressive del tratto che ha contraddistinto il “ribelle del graffitismo”.

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