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La cooperazione tra l’Italia ed il Pakistan nel settore della difesa

Il Memorandum d'intesa tra Italia e Pakistan sulla cooperazione nel
settore della difesa, firmato a Roma il 30 settembre del 2009,
rappresenta uno strumento fondamentale per fornire la cornice
giuridica necessaria alla cooperazione militare tra i due Paesi.
Tale Memorandum si colloca in un solco di rapporti industriali già
operanti e suggella la qualità dell'offerta italiana. Faciliterà
peraltro l'assegnazione di contratti per i quali la nostra industria è
in concorrenza con omologhe entità in ambito europeo. L'accordo è
destinato a sviluppare la collaborazione in un settore nevralgico per
le relazioni bilaterali, quale quello militare, ma anche a sbloccare
forniture industriali di rilievo per l'apparato produttivo italiano e
per l'occupazione nel nostro Paese.

Esso è conforme all'art. 11 della Costituzione ed è fondamentale per
aiutare il Pakistan ad implementare le sue strutture di partecipazione
alle missioni umanitarie e di peacekeeping;
infatti, è noto a tutti l'impegno che il Pakistan sta profondendo
nella lotta al terrorismo a fianco delle potenze occidentali ed il
ruolo che esso gioca per la stabilizzazione dell'Afghanistan dalle cui
terre si registrano ancora 1,7 milioni di rifugiati presenti sul suolo
pakistano. Mentre il presidente afghano Karzai dice: “Siamo due Paesi
gemelli” e i generali pakistani, in riferimento ai territori
confinanti, affermano: “siamo una cosa sola”.
Sono convinto che la cooperazione in materia di difesa potrà aiutare
il percorso di riavvicinamento dei rapporti tra il Pakistan e gli
Stati Uniti unendo gli sforzi per sconfiggere al-Qaeda e stabilizzare
l'Afghanistan ed in questo è importante procedere alla costruzione di
un rapporto duraturo tra il Pakistan e le forze occidentali e la
cooperazione militare ne rappresenta una buona premessa.
La riapertura del percorso verso l'Afghanistan attraverso il Pakistan
per le forniture al contingente Nato, via precedentemente chiusa in
seguito all'attacco, avvenuto nel novembre 2011, da parte di aerei da
combattimento della NATO che ha provocato la morte di 24 soldati
pakistani al confine afghano, ha determinato un aumento del già
consistente livello di violenza nel Paese venendo a creare una
situazione problematica che ha raggiunto vaste dimensioni in seguito
all'offensiva di primavera “Al Farouk” portata avanti dai talebani,
iniziata il 3 maggio 2012 con obiettivo varie zone dell'Afghanistan.
Quindi oggi il Pakistan si trova nella situazione di fornire supporto
strategico alla missione di pace in Afghanistan, un ruolo che sarà
sempre più importante e destinato a cambiare con il progressivo ritiro
delle forze multilaterali della missione ISAF da quell'aera del mondo
contribuendo alla stabilità regionale ed alla lotta all'estremismo
religioso che degenera in terrore.
Del resto, l'esercito pakistano ha svolto un ruolo importante nella
lotta al terrorismo internazionale ed ha un ruolo fondamentale per la
stabilità e la coesione nazionale in un Paese che sta muovendo
importanti passi sulla strada della democrazia in un contesto
regionale caratterizzato dalle primavere e da un mondo che cerca di
liberarsi dalle dittature. Per questa ragione il know-how italiano è
prezioso per aiutare il percorso di questo Paese che tuttavia fa parte
del club delle potenze atomiche mondiali.
Il Memorandum apre, infatti, prospettive per accordi di carattere
tecnico-operativo a beneficio della professionalità delle forze armate
pakistane, contribuendo a legare al nostro Paese il personale di
quella istituzione e a tenerlo “agganciate” all'Occidente, soprattutto
in un momento in cui risultano difficili i suoi rapporti con altri
nostri importanti partners. E' il primo passo concreto in direzione di
un avvicinamento dei sistemi di difesa dei due Paesi, finora stabili
sul piano del dialogo ma privi di prospettive concrete.

Ricordo l'incontro che abbiamo avuto, il 5 giugno scorso, in
Commissione esteri con la delegazione pakistana della Scuola nazionale
di politica pubblica, in cui ci si è detti convinti che l'intesa tra
la scuola amministrativa pakistana e la Scuola superiore della
pubblica amministrazione italiana sarà utile ai due Paesi. In tale
occasione ho evidenziato che la Commissione esteri del Parlamento
italiano , in seguito ad una missione ad Islamabad, riteneva opportuno
“ampliare l'assistenza al Pakistan al campo educativo”. Sono convinto
che “l'impegno del Pakistan nel dotarsi di una più efficiente e
trasparente amministrazione pubblica” capace di accompagnare lo
sviluppo sociale del Paese sia un buon auspicio anche per
l'implementazione della cooperazione nel campo della difesa fornendo
all'esercito quel kow-how necessario al governo della sicurezza di un
Paese democratico e moderno in cui convivono differenze da tutelare
nel rispetto dei diritti umani e della democrazia. L'addestramento e
la formazione dei militari in questo risulta essere fondamentale e
speriamo sia di aiuto al processo di democratizzazione piena del
Paese.

Il Memorandum è un passaggio importante di politica militare fra i due
Governi in quanto destinato ad offrire una cornice strutturata alla
cooperazione fra le due Difese, l'accordo costituirà una piccola ma
importante tessera di un mosaico di iniziative italiane che in vari
settori puntano a contribuire alla stabilizzazione del Pakistan,
attore di rilievo nel quadro della stabilizzazione regionale,
Afghanistan in primis. Il rafforzamento delle Forze armate di
Islamabad è peraltro interesse centrale della NATO, in uno scenario
che vede le prime direttamente coinvolte in azioni militari contro il
terrorismo sul versante interno, mentre in fase di lento ma
progressivo miglioramento risultano i rapporti con il vicino indiano.

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Franco Narducci
Vicepresidente
Commissione Affari esteri
Camera dei Deputati, Roma
Tel. ++39 06 6760 5698
Cel. ++39 338 677 04 24
narducci_f@camera.it
www.franconarducci.com

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