“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possonogiudicare dal modo in cui tratta gli animali”. – M. K. “Mahatma”Gandhi (1869-1948)Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, la tecnologia hasostituito in gran parte il lavoro duro e schiavizzante di uomini edonne esenti da diritti, ma la crudeltà dell’uomo sull’uomo edell’uomo sugli atri esseri viventi resta sempre in agguato ad ogniangolo della nostra vita ad ogni notizia dei mass media. Proprio inquesti giorni migliaia di persone ‘pregustano’, come dovesseropartecipare ad una festa di paese, lucidando la propria doppietta(come se fosse una reliquia e non un oggetto che sparge morte edolore) per andare a sparare ad animali indifesi che vivonoliberamente in natura (peraltro in parte distrutta dal fuoco,provocato volutamente da menti criminali, che ha fatto strage dianimali e vegetazione), e come tali ignari di quello che li attende.Ma perchè mi chiedo da tempo tanto odio verso animali indifesi cheprobabilmente hanno solo il torto di esistere e di voler viverepacificamente la loro vita seppure breve rispetto a quella deglistessi cacciatori. Poi sentire dire che prendere a fucilate per purodivertimento un coniglio o una tortora, o qualsivoglia animaleselvatico a cui è permesso sparare grazie alla solita leggeelettoralistica (un vero e proprio scambio di voti tra politicimoralmente corrotti e cacciatori “ricattanti”), significherebbe,secondo i sostenitori della caccia, amare la natura mi mette unacerta tristezza: può ancora l’uomo che vive in una società cosiddettacivile sostenere che si può uccidere a fin di bene? Molte delleguerre, fino ai giorni nostri, sono state spacciate come opere dialtruismo al fin di bene al fine di salvare il barbaro o l’impuro dase stesso. Non vi può essere giustificazione alcuna nel togliere lavita ad un altro essere vivente, sia che esso abbia due o quattrozampe o un paio di ali, allo scopo di dare sfogo agli istintiprimordiali di un uomo che non può più considerarsi estraneo al viverecivile o al senso comune di pietas, certo come non mai del proprioprofondo significato che travalica ogni forma di indifferenza versoil rispetto della vita in sè.
Alfio Lisi
Catania
FREEGREEN SICILIA