Girando per librerie, è facile trovare saggi interessanti che parlano di persecuzioni ed amenità della seconda guerra mondiale, ma a Parigi è stato pubblicato recentemente il libro biografico di Simone Jacob Veil, nota per essere la prima Presidentessa del Parlamento Europeo e ne “L’histoire et le destin de Simone Jacob Veil (1927-1946) ”, scritto da Domenique Del Boca edito da RDBF rdbf@rocketmail.com non si narra soltanto di un periodo specifico della sua vita e dell’origine della sua famiglia ebrea, stabilitasi nella regione della Lorena nel 1642, ma anche di come hanno vissuto l’intricato “Affaire Dreifus” che divise la nazione francese tra colpevolisti ed innocentisti e dal quale prese origine l’aberrante fenomeno dell’antisemitismo.
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L’autrice, non tralascia inoltre di tracciare il profilo del padre architetto, combattente da vero francese nella guerra del 1914/1918, alla fine della quale sposa l’adorata Ivonne che gli diede quattro figli – Simone è la terza – trasferendosi successivamente a Nizza. Vengono raccontati momenti della gioventù serena e spensierata della protagonista, nonostante l’imperante e pericolosa ascesa del nazismo . Alla vigilia della seconda guerra mondiale, gli ebrei polacchi e tedeschi si trasferirono in Costa azzurra e Simone iniziò ad avvertire una concreta e reale paura intuendo il pericolo imminente, dalla dichiarazione di guerra alle prime leggi razziali per le quali il padre perse il lavoro, fenomeno tristemente noto anche in Italia. Successivamente insieme la madre e la sorella più piccola, furono deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, la sorella maggiore arrestata per aver aderito alla lotta partigiana e deportata a Ravensbruch mentre il padre ed il fratello furono deportati in Lituania, dove si perderanno le loro tracce.
Il risvolto umano narrato in questo libro sta nel ricordo della solidarietà da parte degli italiani che occuparono Nizza e che paradossalmente solidarizzarono e si schierarono dalla parte degli ebrei contro il governo di Vichy che li perseguitava. Emerge inoltre un nuovo punto di vista riferito alla figura di Papa Pio XII e dell’atteggiamento delle Chiese francesi che presero, secondo la protagonista e l’autrice, posizioni coraggiose a favore degli ebrei.