L UNIPROPORZIONALISMO ESPLICATO

“Cari tutti, le ragioni prinpipale per cui a partire dal vecchio sistema elettorale proporzionale dei nostri padri costituenti al mattarrrellum e oggi al porcellum non si e’ avuto mai stabilita’ legslativa e’ derivato dalla incapicita’ da parte del presidenti dei governi designati di formare dei governi che rispecchiassero la rappresentativita’ popolare uscita fuori dall’ urne. Questa anomalia ultimamente la si e’ risolvere con il premio di maggioranza. Anche questo sistema e’ fallito, basterebbe esaminare l’ ultima legislatura, l’ uomo, con una maggioranza mai avuta nel corso dei decenni il governo e’ stato costretto dai suoi alleati a dimettersi ed e’mancato poco, grazie alla crisi socio-politica del 2008 che non si andare al voto anticipato.”

Fatta questa lunga premessa, passo all’ uniproporzionalismo
Consiste nel fatto che i cittadini ( elettorato) non vota piu’ i partiti assegnando poi seggi in proporzione a consensi ottenuti a livello nazionale, ma e’ il cittadino che vota il cittadino, potremmo deginirla una democrazia meritocratica. Il cittadino merita il singolo candidato e non piu’ le liste o partiti. I seggi verrebbero assegnati in base ai consensi ottenuti dal sigolo candidate con il sistema uniniminale, su delle schede prestampate con nome e gognome a prescindere dalla lista o partito in cui si e’ presentato.

Mi spiego:
Se in una circoscrizione si presantano diciamo 10 liste o partiti, con 10 seggi d’ assegnare ( questo vale per tutte le tornate elettorali) In primis i voti vanno ai soli candidati e i seggi verrebbero assegnati a partire dal primo, decrescendo sino al decimo. Per fare un esempio patrico e di matematica elementare ( di 3 soli seggi) il primo vine assenato a chi prende ( diciamo) 100 mila voti ed candidato nel PD , il secono e il terzo vengono assegnati al secondo e il terzo in base ai voti ottenuti a prescindere dalla lista. A prima vista potrebbe apparire un sistema elettorale “anarcoide” o inattualbile. Io ripeto quanto detto nella premessa, e’ compito del Presidente del Consiglio, o Capo della Stato, oppure Premier designato o votato alla formazione di un governo o coalizione, rispecchiare la volonta’ del popolo sovrano, anche con un governo di larghe intese, o governi tecnici, se e’ necessario, per il bene del Paese. “Il parlamentare al servizio dei cittadini!

( I will say no more. Si a per dire)
Carmine Gonnella ( Progetto Pie) Londra Italy

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