Persone da sempre discriminate finiscono per dar ragione a coloro che le discriminano

Due lettere interessanti su Libero, una del 2 agosto, di un lettore(uomo) favorevole al sacerdozio femminile, l’altra del 5 agosto, diuna lettrice (donna) contro l’ordinazione sacerdotale alle donne. Laragione fondamentale che induce la Chiesa ad escludere le donne dalsacerdozio è la seguente: “Gesù Cristo non ha chiamato alcuna donna afar parte dei dodici” (Inter Insigniores). Ma come avrebbe potuto ilSignore, mandare delle donne come “pecore in mezzo ai lupi” (così diceagli apostoli in Mt 10,16), in una società dove la donna legalmenteera considerata minorenne, e quindi irresponsabile, in una societàdove la moglie restava in piedi mentre il marito mangiava? Chi avrebbemai preso in considerazione una predicatrice? Oggi nessun motivoimpedirebbe ad una donna di svolgere il ruolo sacerdotale. Ma laChiesa non discrimina le donne solo per quanto riguarda il sacerdozio.Le donne nella Chiesa non hanno alcun potere decisionale.L’interpretazione delle Scritture (scritte da uomini) è affidataesclusivamente ad uomini. Il Catechismo è scritto da uomini. Lemonache ricevono la professione dal vescovo. La Chiesa è gestitaesclusivamente da uomini. E questo, non perché la Chiesa, perlomenooggi, ritenga le donne esseri inferiori, anzi, forse è per la ragioneopposta. La cosa triste è che persone da sempre discriminate, spessofiniscono per dar ragione a coloro che le discriminano. Davverotriste.

Renato Pierri

Ex docente di religione cattolica

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