L’ennesimo taglio ai comuni nel corso dell’esercizio 2012 viene nuovamente calcolato in maniera “lineare” (ovvero un “tot” per abitante) senza tener conto di quanto costino i servizi e di quanti siano i trasferimenti pro-capite alle amministrazioni comunali di tutta Italia, oltre alla vergogna delle regioni a statuto speciale che non hanno più ragione di avere i loro ignobili privilegi rispetto agli altri.
Chi spreca sprecherà forse un po’ di meno, chi non lo faceva – ma aveva i conti in ordine dopo sacrifici di anni – verrà ulteriormente penalizzato e, se non sprecava nulla, non avrà più i fondi per garantire i servizi.
Tutto questo non è giusto eppure si continua a fare così, guarda caso di fatto privilegiando chi in passato ha avuto una spesa storica mostruosa (come molti comuni del sud) con piante organiche enormi: perché un governo di “tecnici” non ha il coraggio di fare finalmente una riforma che privilegi chi si comporta con più sobrietà? Perché i comuni del Nord – che hanno un rapporto dipendenti/abitante mediamente molto migliore di quelli del sud – non si alleano finalmente in un fronte comune di pressione ed intervento? Perché i partiti del centro-destra (a cominciare dalla Lega, ma continuando con il PDL) non hanno il coraggio di prendere SERIAMENTE in mano questa situazione? E' deludente vedere il menefreghismo collettivo che su questi temi caratterizza tutti i partiti politici
Da il Punto n. 414