Ill.mo Presidente Napolitano , questa sera , Lei presenzierà l’inaugurazione delle Olimpiadi di Londra 2012 e canterà sicuramente l’inno di Mameli Fratelli d’Italia .
Chi le scrive purtroppo non lo farà , non perché stonato , solo per coerenza . Appartengo ormai ad un’altra famiglia che Lei ed il Governo da Lei voluto avete creato. Appartengo agli esodati d’Italia , quegli esodati che decreto dopo decreto sono rimasti senza diritti , siamo coloro i quali state costringendo ad una guerra tra poveri . Come in ogni buona famiglia , al nostro interno ci sono i più o i meno fortunati e guarda caso io appartengo ai meno fortunati ( come me altri 115 ). Siamo gli esodati di Poste Italiane che pur avendo firmato un accordo nell’anno 2011 , (prima che la prof.ssa Fornero decidesse di usare il danaro di un’ azienda attiva per sanare I flagelli provocati dai nostri politici ) sono usciti per scelta aziendale in data 31/03/2012 .
Meno fortunati poiché siamo gli unici esodati appartenenti ad una ex azienda di Stato , confluiti nel calderone INPS dal 2010 , quindi non abbiamo alcun ammortizzatore sociale .
Non godiamo di cassa integrazione , non abbiamo la mobilità , non abbiamo un fondo di solidarietà , abbiamo solo un pezzo di carta firmato e ratificato dalle sedi competenti del Ministero del Lavoro prima dell’avvento della prof.ssa Fornero .
Da mesi abbiamo investito la Camera di deputati , il Senato della repubblica , Poste Italiane S.p.A, ebbene alla soglia della votazione in Senato , contattati telefonicamente i Senatorinon sapevano nulla della nostra situazione .
Giustizia , equità , queste sono le Sue parole pronunciate in vari interventi , l’ho addirittura vista piangere parlando dello Stato di Diritto .
Le chiedo può essere definito Diritto anche la violazione della Costituzione ?
Non è una violazione della Costituzione la Legge Fornero sulla previdenza da Lei firmata ?.
Io come altri gli altri 115 rimarremo ora per due anni e mezzo , senza stipendio , senza pensione
Senza ammortizzatori ma con 1400,00 euro mensili da pagare per 30 mesi di contributi e non
li abbiamo .
Ormai l’unica frase che riconosciamo nell’Inno di Mameli è “siam pronti alla morte”. Presidente intervenga quale garante dei diritti e della Costituzione e ponga fine a questa ingiustizia affinché anche gli esodati d’Italia e i loro figli possano ritornare a cantare fratelli d’Italia .
Sabaudia 27/07/2012
Poli Gianfranco
0773/50610 377/1870314 e_mail latina2@tiscali.it