Qualche giornale ben informato riporta, con dovizia di particolari, il reale motivo dell’incontro tra Mario Monti e il Presidente della Repubblica di giovedì scorso. Monti sarebbe addirittura andato a chiedere le elezioni anticipate.
Voi sapete bene che l’Italia dei Valori caldeggia questa ipotesi da tempo, addirittura da quando a Palazzo Chigi sedeva Berlusconi, perché le condizioni, rispetto a quando si è votato, nel 2008, sono da tempo completamente cambiate e c’è bisogno di un Parlamento di eletti e non di nominati che rappresenti davvero le reali esigenze del Paese.
Monti per noi è stata una sciagura, con lui tutti gli indicatori economici registrano un segno meno, le condizioni di vita dei ceti meno abbienti sono peggiorate e quelle dei ricchi sono rimaste invariate, spesso addirittura migliorate. Dovrebbe andare a casa subito, ma una volta tanto il suo ragionamento appare non privo di buon senso, e vi assicuro che non lo dico perché le conseguenze, (il voto anticipato) sono coincidenti con le aspettative dell’Idv.
L’auspicio di scioglimento anticipato delle camere si baserebbe su un motivo molto semplice: da settembre partirà la campagna elettorale e le fibrillazioni tra i due partiti maggiori che sostengono Monti, Pd e Pdl, potrebbero crescere paralizzando, di fatto, l’azione del governo. Conseguenza della paralisi potrebbe essere una speculazione ancora maggiore sui nostri mercati e l’indebolimento ulteriore della nostra economia.
Non sappiamo cosa Napolitano pensi, ed è presumibile che abbia preso qualche giorno di tempo per riflettere sull’ipotesi, ma di certo sarà difficile che dica di sì senza avere la garanzia di una modifica della legge elettorale. Sarà possibile? Prevarrà l’interesse del Paese oppure gli egoismi? Cosa dirà, ad esempio, Berlusconi che vuole tempo per organizzare la sua nuova forza? E il Pd che si è sempre opposto all’ipotesi di elezioni anticipate? E l’Udc che non ha ancora deciso da che parte stare?
L’Italia dei Valori è pronta a dare il suo contributo, a patto che la legge elettorale si faccia e si faccia in fretta e bene. Con il comitato promotore per il referendum, l’Idv ha raccolto un milione e 200.000 firme per il ritorno al “mattarellum”, basterebbe una settimana per riproporlo. Diamoci una mossa.