Casini ha la memoria corta, l’Udc ha sempre fatto la politica dei due forni

È vero che il tempo cancella certi ricordi spiacevoli, ma vorrei ricordare a Casini che l’Udc è stato più volte un alleato “fidato” di Berlusconi, persino nell’abolizione del reato del falso in bilancio e nell’approvazione del “Porcellum”. Che poi abbia deciso, per pura convenienza politica, di invertire la marcia è un altro discorso. Casini si vanta, a torto, di essere stato il primo a capire l’inganno di Berlusconi. La verità è un’altra: i moderati sono stati superlativi nel perseguire la politica dei due forni e se il Cavaliere ha ingannato gli italiani è anche colpa dell’Udc.

Casini ha ragione quando dice che non esistono margini di intesa con forze come l’IdV, perché noi siamo contro i poteri forti, le lobby e le forze conservatrici. La nota stonata di un’alleanza di centrosinistra è proprio Casini e se Bersani vuole vincere le elezioni dovrebbe occuparsi meno di minestroni indigesti e più di programmi volti a salvaguardare il welfare, eliminare la precarietà, difendere i diritti civili, rilanciare l’occupazione e la crescita. Questo non è populismo, ma fare gli interessi dei cittadini. Casini si rassegni: il Governo Monti è nato proprio per essere una parentesi ed è stato un palese fallimento, deve mettersi da parte, perché è la politica che deve riprendere le redini del Paese.

Vorremmo capire se il tema dei diritti civili, per esempio, sono o meno un argomento da affrontare, oppure se devono restare fuori dal programma di coalizione come pretende l’Udc. Bisogna dire ai cittadini quale è la piattaforma di Governo, perché governare non è occupare il potere, ma risolvere i problemi, innanzitutto quelli del lavoro, ma anche quelli delle coppie di fatto, etero e omosessuali. Invece Casini, come un sepolcro imbiancato, bandisce i diritti civili dal dibattito per tenersi, come al solito, le mani libere in Parlamento. Questa è la politica che l’Italia dei Valori non ha mai condiviso.

Alle larghe intese, cioè all’ammucchiata ogm, che Casini prospetta per il “dopo Monti”, noi rispondiamo con la richiesta di costruire subito il cantiere di centrosinistra, aperto ai movimenti della società civile e che sia vera alternativa di Governo. Per noi, come al solito il tema del dibattito politico sono i contenuti, non la stucchevole discussione per individuare con vecchi schemi chi sono i moderati, i progressisti, i liberali o i populisti. Chi è sazio, non capisce chi è digiuno; e si esercita solo ad individuare quale poltrona dovrà occupare nella prossima legislatura. Ma questa non è la mission dell’Italia dei Valori.

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