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FOCUS IDV DEL 19 luglio

SIRIA. DI PIETRO A MONTI: SUBITO REVOCA ONORIFICENZA ASSAD Roma, 19 lug. – Il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, per chiedere se “non ritenga opportuno proporre al Capo dello Stato la revoca immediata dell'onorificenza al Presidente siriano Bashar al-Assad”. “L'11 marzo 2010, infatti- si legge nel testo dell'interrogazione- il capo dello Stato Giorgio, Napolitano, ha concesso ad Assad la piu' alta onorificenza del nostro Paese: Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone al merito della Repubblica italiana, apprezzando la laicita' del suo governo”. Di Pietro ha poi ricordato di essere gia' “intervenuto, in data 9 luglio 2012, presentando un atto di sindacato ispettivo n. 4-16896 con il quale denunciava la fornitura di tecnologia da parte della societa' Selex Elsag, filiale dell'italiana Finmeccanica, al regime di Bashar al Assad, alle cronache per un'atroce politica repressiva che ha trasformato la Siria in un bagno di sangue senza fine. L'uso di artiglieria pesante, nei confronti di manifestanti non violenti che chiedono liberta' e democrazia al regime totalitario siriano, e' stata fortemente condannata, a livello internazionale, con risoluzioni di censura da parte del Consiglio di sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e con sanzioni economiche da parte di molti Paesi, compresa l'Italia”. Inoltre, “la legge 3 marzo 1951, n. 178, che disciplina il conferimento delle onorificenze prevede, all'art.5, 'la perdita dell'onorificenza all'insignito che se ne renda indegno' e la revoca 'con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine'”. Per questo, il leader IdV si rivolge al capo del governo, Mario Monti, affinche' si attivi per una revoca immediata dell'onorificenza concessa al presidente siriano. (Com/Vid/ Dire) 15:42 19-07-12

RAI: DI PIETRO A GRILLI, BLOCCHI SCANDALO STIPENDIO GUBITOSI – Roma, 19 lug. – “La decisione di assegnare al nuovo direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, uno stipendio di 650mila euro annui e' scandalosa. In un momento di cosi' grave crisi economica, in cui si chiedono sacrifici di ogni tipo ai cittadini, dare un compenso tanto alto e' immorale”. Antonio Di Pietro prende carta e penna, allora, e annuncia di aver inviato una lettera al ministro dell'Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli. “Oggi stesso – prosegue – l'Italia dei Valori presentera' un'interrogazione parlamentare per chiedere un intervento immediato affinche' venga bloccata questa decisione scandalosa”. Come lei sa – scrive il leader IdV nella lettera – la legge prevede che la nomina del direttore generale della Rai sia approvata dal Cda dell'azienda, d'intesa con l'azionista. Senza questa intesa, la nomina non puo' ritenersi perfezionata. Nella sua qualita' di azionista della Rai, e' sua facolta' negare la suddetta intesa, almeno fino a quando non si addivenga a una ridefinizione del contratto del direttore generale meno onerosa in rapporto alla sua durata e alla retribuzione annua prevista”. “Come e' noto, il cda della Rai ha affidato al dott. Gubitosi la direzione generale dell'azienda. Secondo notizie di stampa non smentite, al neo direttore generale e' stato garantito un contratto a tempo indeterminato e una retribuzione annua di 650.000 euro. Si tratta di una decisione scandalosa. In un Paese in cui soprattutto ai meno abbienti si stanno chiedendo sacrifici pesantissimi e in cui vi sono membri del governo che spiegano ai precari quanto sia noioso il lavoro a tempo indeterminato – conclude Di Pietro – non si puo' avallare, in alcun modo, la decisione presa dal cda della Rai. Come azionista Rai, chiamato a dare l'intesa sulla scelta del vertice Rai, puo' intervenire per bloccare una decisione iniqua e inaccettabile. Per questo, le avanzo la richiesta di negare l'intesa in modo che si possa pervenire a una piu' equa soluzione”.

NAPOLITANO-PM:DI PIETRO A GOVERNO,COLLE DELEGITTIMA PROCURA?
Roma, 19 lug – Il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia, Paola Severino, sul conflitto di attribuzione sollevato dal Capo dello Stato per la mancata distruzione delle intercettazioni telefoniche che lo riguardano da parte dei magistrati di Palermo. Di Pietro vuole sapere quale sia la linea del Governo, “avendo il Ministro parlato di segretazione e non di distruzione delle telefonate intercettate” e “se esista un'iniziativa del Governo che propenda per la presentazione di apposito disegno di legge, configurante l'ipotesi della segretazione e cosa questa comporti, in ordine alla durata della stessa e l'eventuale accesso di terzi interessati, al materiale intercettativo, al fine di utilizzo quale propria prova a discarico o a carico”. L'interrogazione chiede poi se “la strada seguita del conflitto di attribuzione, non sia l'espressione di implicita critica di una sorte di esercizio abusante dell'organo dell'accusa, in violazione lamentata di prerogative costituzionali” e “se l'iniziativa intrapresa (diversamente dalla possibile sollecitazione al Parlamento o al Governo di dare seguito a proposte d'intervento normativo), non venga letta quale un'indiretta delegittimazione della Procura della Repubblica, impegnata in una difficile ricerca della verita' per fatti che hanno pesantemente segnato la storia del nostro Paese”. Di Pietro chiede infine “se non valutino il Governo e il ministro della Giustizia, di dover fugare il sopradetto rischio, ridando autorevolezza alla Procura della Repubblica, riconoscendo la sua corretta applicazione della normativa codicistica, pur ritenuta lacunosa per i casi come quello che occupa” e se il Guardasigilli “non ritenga d'intervenire con una sollecita iniziativa, oltre alle dichiarazioni estemporanee nel corso di incontri con giornalisti, che rassereni i cittadini turbati dalla pesantezza e solennita' del ricorso alla Corte costituzionale da parte del Capo dello Stato”.

MAFIA: DI PIETRO, NAPOLITANO PREDICA BENE E RAZZOLA MALE = Palermo, 19 lug. – “Il Presidente Napolitano predica bene e razzola male”. Lo ha detto il leader di IdV Antonio Di Pietro, arrivando in via D'Amelio a Palermo nel ventennale della strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. “Ha mandato una lettera stamattina all'Anm -ha aggiunto Di Pietro- in cui dice che non c'e' alcuna ragione di Stato per giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilita'. Allora -ha concluso il leader di Idv- proprio adesso doveva sollevare la questione del conflitto di attribuzione?”. Napolitano – ha continuato Di Pietro – avrebbe potuto sollevare la questione del conflitto con i magistrati palermitani in un altro momento e non nel ventennale della strage. Avrebbe, per esempio, potuto inviare un messaggio alle Camere per aprire un dibattito sulla questione''

NAPOLITANO-PM: DI PIETRO, FATTA SCELTA CAMPO, STIAMO CON PM – ROMA, 19 LUG – ''In questi giorni, molti hanno accusato me e l'Italia dei Valori di attaccare senza motivo, per populismo e demagogia, le istituzioni dello Stato. Ma io non voglio attaccare proprio nessuno e il populismo non c'entra niente. Tutto quello che dico e' che ricercare la verita' su quella trattativa dovrebbe essere la priorita' assoluta sul piano morale e politico, oltre che la sola manifestazione di rispetto sostanziale nei confronti della Costituzione e della Repubblica''. Lo scrive Antonio Di Pietro sul suo blog. ''Quando, invece, in una situazione di massima emergenza come questa – aggiunge – si mettono in campo altre priorita' e altre esigenze, che lo si voglia o no, si fa un danno: non solo alla ricerca della verita' e alla giustizia, ma anche alla democrazia, allo Stato e alla Costituzione. Ci sono momenti nella vita in cui bisogna fare scelte di campo e in questo momento noi siamo dalla parte della Procura di Palermo''. Quelli di Falcone e Borsellino, sostiene Di Pietro, ''non furono delitti imprevedibili e imprevisti. Al contrario, tutti sapevano che sarebbero accaduti. Tutti si aspettavano quelle stragi da un giorno all'altro. Al punto che, l'ultima vittima designata, Paolo Borsellino, parlava di se' come di un morto vivente''. ''Tutti sapevano – aggiunge – ma lo Stato non fece niente per difendere i suoi piu' validi e coraggiosi servitori, impegnati in prima linea nella guerra contro quella che dovrebbe essere la prima nemica dello Stato, la mafia, e con la quale, invece, lo Stato usava trattare e scendere a patti. Se lo Stato si preoccupa di patteggiare col nemico, invece di combatterlo e difendere i suoi servitori, e' ovvio che sorgano profondi e tremendi sospetti. Da allora quei sospetti raggelanti hanno solo trovato innumerevoli conferme: l'ipotesi che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e gli agenti delle loro scorte siano stati mandati a morte con la complicita' dello Stato e', purtroppo, del tutto plausibile. I magistrati di Palermo, sfidando difficolta' immense e pericoli altrettanto grandi, stanno facendo il possibile per far luce su quella tragedia e scoperchiare quel nido di serpenti. Aiutarli, sostenerli e difenderli dovrebbe essere il dovere di ogni cittadino onesto, e a maggior ragione di chi incarna le istituzioni della Repubblica e dello Stato democratico.

MAFIA: TRATTATIVA, DI PIETRO “CONFLITTO ATTRIBUZIONE ATTO DIROMPENTE” PALERMO – “E' necessario accertare mandanti ed esecutori di una trattativa che e' stata accertata a livello giudiziario”. Cosi' il leader di Idv, Antonio Di Pietro, a Palermo per le manifestazioni per il ventennale di via D'Amelio, che aggiunge: “Ci si nasconde dietro un cavillo giuridico-interpretativo se far valere le intercettazioni dirette o indirette, quando il Capo dello Stato poteva risolvere la questione in modo diverso, con un messaggio alle Camere. Sollevare il conflitto di attribuzione e' un atto dirompente e inopportuno”.

NAPOLITANO-PM: DI PIETRO, INOPPORTUNA INIZIATIVA CAPO STATO PALERMO, 19 LUG – ''Il conflitto di attribuzione, sollevato dal capo dello Stato rispetto alla gestione delle intercettazioni delle sue conversazioni con l'ex ministro Mancino disposte dai pm di Palermo, e' un atto formalmente corretto ma dirompente ed inopportuno perche' il presidente poteva risolvere la questione in modo diverso, ad esempio attraverso un messaggio alle Camere''. Lo ha detto il leader di Idv, Antonio Di Pietro, a margine delle commemorazioni organizZate per il 20/o anniversario dell'uccisione del giudice Paolo Borsellino.

MAFIA: DI PIETRO, IN PARLAMENTO MOLTI CHE DOVREBBERO STARE DALL'ALTRA PARTE SBARRE = Palermo, 19 lug. – “Ci sono fatti che possono non avere una rilevanza penale, ma una etica, politica e morale come una casa. Per questo motivo in un Paese civile e in uno Stato di diritto ci sarebbe stata la necessita' di una commissione parlamentare d'inchiesta. Ma prima dobbiamo cambiare le facce di questo parlamento, dove molti di coloro che dovrebbero far parte di questa commissione dovrebbero stare dall'altra parte delle sbarre”. A dirlo arrivando al Palazzo di giustizia di Palermo e' stato il leader di Idv, Antonio Di Pietro, in occasione del 20ennale della strage di via d'Amelio.

BORSELLINO: DI PIETRO,DOVERE TUTTI AIUTO MAGISTRATI PER VERITA' – Roma, 19 lug. – “Vent'anni fa, a Palermo, un'autobomba massacrava Paolo Borsellino e tutti gli agenti della sua scorta. Dopo che, neanche due mesi prima, erano stati massacrati Giovanni Falcone e la sua scorta. Non furono delitti imprevedibili e imprevisti. Al contrario, tutti sapevano che sarebbero accaduti. Tutti si aspettavano quelle stragi da un giorno all'altro. Al punto che, l'ultima vittima designata, Paolo Borsellino, parlava di se' come di un morto vivente”. E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che ribadisce il pieno sostegno ai magistrati di Palermo che “stanno facendo il possibile per far luce su quella tragedia” e “difenderli dovrebbe essere il dovere di ogni cittadino onesto, e a maggior ragione di chi incarna le istituzioni della Repubblica e dello Stato democratico” Tutti sapevano – prosegue Di Pietro – ma lo Stato non fece niente per difendere i suoi piu' validi e coraggiosi servitori, impegnati in prima linea nella guerra contro quella che dovrebbe essere la prima nemica dello Stato, la mafia, e con la quale, invece, lo Stato usava trattare e scendere a patti. Se lo Stato si preoccupa di patteggiare col nemico, invece di combatterlo e difendere i suoi servitori, e' ovvio che sorgano profondi e tremendi sospetti. Da allora quei sospetti raggelanti hanno solo trovato innumerevoli conferme: l'ipotesi che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e gli agenti delle loro scorte siano stati mandati a morte con la complicita' dello Stato e', purtroppo, del tutto plausibile”. “I magistrati di Palermo, sfidando difficolta' immense e pericoli altrettanto grandi, – e' l'affondo di Di Pietro – stanno facendo il possibile per far luce su quella tragedia e scoperchiare quel nido di serpenti. Aiutarli, sostenerli e difenderli dovrebbe essere il dovere di ogni cittadino onesto, e a maggior ragione di chi incarna le istituzioni della Repubblica e dello Stato democratico. In questi giorni, molti hanno accusato me e l'Italia dei Valori di attaccare senza motivo, per populismo e demagogia, le istituzioni dello Stato. Ma io non voglio attaccare proprio nessuno e il populismo non c'entra niente. Tutto quello che dico e' che ricercare la verita' su quella trattativa dovrebbe essere la priorita' assoluta sul piano morale e politico, oltre che la sola manifestazione di rispetto sostanziale nei confronti della Costituzione e della Repubblica.(AGI)

BORSELLINO. DI PIETRO: MANDATO A MORTE CON COMPLICITA' STATO IPOTESI DEL TUTTO PLAUSIBILE, INNUMEREVOLI CONFERME Roma, 19 lug. – “Vent'anni fa, a Palermo, un'autobomba massacrava Paolo Borsellino e tutti gli agenti della sua scorta. Dopo che, neanche due mesi prima, erano stati massacrati Giovanni Falcone e la sua scorta. Non furono delitti imprevedibili e imprevisti. Al contrario, tutti sapevano che sarebbero accaduti. Tutti si aspettavano quelle stragi da un giorno all'altro. Al punto che, l'ultima vittima designata, Paolo Borsellino, parlava di se' come di un morto vivente”. E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “Tutti sapevano- prosegue- ma lo Stato non fece niente per difendere i suoi piu' validi e coraggiosi servitori, impegnati in prima linea nella guerra contro quella che dovrebbe essere la prima nemica dello Stato, la mafia, e con la quale, invece, lo Stato usava trattare e scendere a patti. Se lo Stato si preoccupa di patteggiare col nemico, invece di combatterlo e difendere i suoi servitori, e' ovvio che sorgano profondi e tremendi sospetti”. “Da allora quei sospetti raggelanti hanno solo trovato innumerevoli conferme- sottolinea Di Pietro-: l'ipotesi che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e gli agenti delle loro scorte siano stati mandati a morte con la complicita' dello Stato e', purtroppo, del tutto plausibile”.

BORSELLINO BELISARIO Idv: Non ce l'abbiamo con Napolitano, vogliamo solo verità Belisario: Capo Stato concorda con noi, bisogna fare luce Roma, 19 lug. – “Noi non abbiamo nulla contro il presidente della Repubblica, non è il nostro obiettivo. Non facciamo riunioni segrete o carbonare pensando ad un impeachment, ne' nessuno di noi mette in campo comportamenti diffamatori nei suoi confronti”. A scriverlo sul suo blog è il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario. “Ci siamo permessi solo di criticarlo, forse duramente, ma non pensavamo – continua – che in una democrazia esistesse il reato di lesa maestà. Se si guarda bene la vicenda, poi, stando anche alle dichiarazioni rilasciate, sia in passato che oggi, anniversario della strage di Via d'Amelio, Napolitano concorda con noi, ovvero con la necessità di fare luce sulla trattativa Stato-mafia. Questo sì, nostro unico obiettivo”. “Chi indaga sulle stragi di mafia, facendo il suo dovere e rischiando la vita, tiene alto – prosegue Belisario – l'onore delle istituzioni. Ecco, noi stiamo con queste persone, con i magistrati che vivono una vita di difficoltà, che rischiano in prima persona, che per servire lo Stato sacrificano affetti e famiglie. Dovrebbe essere la priorità assoluta sul piano morale e politico di tutti noi che rappresentiamo la Repubblica e che abbiamo come stella polare la Costituzione. Per questo abbiamo ritenuto che sollevare il conflitto di attribuzione sia stato un atto particolarmente inopportuno. Infatti, in un periodo in cui tutti sappiamo che il distacco tra il Paese reale e il Palazzo aumenta ogni giorno di più, gli italiani chiedono tanta, ma tanta trasparenza proprio alle Istituzioni la cui credibilità è, purtroppo, sottozero”. Red/Arc

Borsellino/ Idv: Solo con verità saremo degni delle celebrazioni Indignati non ci sia ancora risposta su trattativa stato-mafia Roma, 19 lug. – “Noi celebriamo la morte degli uomini che hanno fatto il loro dovere dicendo che daremo risposta alle domande che ci inquietano, solo in questo modo saremo degni delle celebrazioni. Così io voglio ricordare Paolo Borsellino che amava definirsi, non un dipendente dallo Stato, ma un dipendente dello Stato, perché era un uomo di Stato”. Così il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Antimafia e responsabile Giustizia, ricorda in Aula Paolo Borsellino a vent'anni dalla sua uccisione. “Nessuno Paese – continua Li Gotti – può avere una storia tessuta dal filo rosso dei misteri. Da Portella della Ginestra, a Salvatore Giuliano, al caso Mattei, Pecorelli, Calvi. E poi il periodo dello stragismo alla fine degli anni '60 e '70, le stragi mafiose e quelle del continente. Ma quanti misteri e su quanti misteri è costruita la nostra democrazia. Siamo indignati e offesi, oltre che profondamente addolorati, che qualcuno dello Stato abbia potuto trafugare l'agenda rossa di Borsellino, che due ministri della Repubblica debbano essere messi a confronto per ricostruire un segmento della trattativa Stato-mafia, che, nel pieno della stagione stragista, oltre 500 mafiosi venivano sottratti al regime del 41bis. E ancora nessuna risposta è stata data. Per questo – conclude Li Gotti – ricordo Paolo Borsellino con un rinnovato impegno: accertare la verità senza guardare in faccia nessuno, raccogliendo da terra tutti i sassi, uno per uno, perché dietro ogni sasso può nascondersi un frammento di verità”.

*Borsellino/ Orlando: Ucciso per il suo no a trattiva Stato-Mafia Il Sindaco di Palermo: Via D'Amelio momento buio storia d'Italia Roma, 19 lug. – : La strage di venti anni fa in Via D'Amelio a Palermo “è stato uno dei momenti più bui della storia della Repubblica. Lì c`è stata una saldatura certa tra uomini dello Stato e della mafia” e “mai come in quel periodo la mafia aveva il volto dello Stato”. Lo ha affermato il Sindaco di Palermo Leolucaa Orlando, portavoce IdV, dichiarandosi convinto che “Paolo Borsellino è stato ucciso da un sistema di potere nel quale c`era anche la mafia”. “Non ho prove – ha detto Orlando a 'Radio 24'- ma sono sicuro che quella trattativa tra Stato e mafia c`è stata e sono sicuro che Paolo Borsellino è stato ucciso perché si sarebbe opposto a quella trattativa. Spetta ai magistrati fare luce su questo”. Quanto alla polemica riguardante le intercettazioni del presidente della Repubblica Napolitano, e invitato a dire da che parte sta tra la Procura di Palermo e il Quirinale, “io – ha detto Orlando. sto assolutamente con la Procura della Repubblica di Palermo che fa il suo dovere e sarebbe stato bello se il Quirinale, dopo aver affermato la questione di principio, avesse contemporaneamente invitato i pubblici ministeri di Palermo e Caltanissetta ad andare avanti e a non fermarsi davanti ai potenti e prepotenti di ieri e di oggi”. E ha difeso i magistrati di Palermo dall`accusa di essere politicizzati. “No – ha risposto il Sindaco Idv di Palermo- fanno il loro dovere, ma il dramma è che la politica non ha emarginato gli uomini delle istituzioni coinvolti e poi ha incaricato i magistrati di un compito che non è loro, che spetterebbe alla politica”.

BORSELLINO: GIAMBRONE (IDV), DOPO 20 ANNI ANCORA TROPPE OMBRE – Roma, 19 lug – “Il 19 luglio e' il giorno di un anniversario che rinnova il nostro dolore. Dopo 20 anni ancora troppe ombre ci dividono dalla verità. Il modo migliore per onorare la figura del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, e' portare avanti la battaglia per la giustizia e tramandare alle nuove generazioni la cultura della legalità”. Lo dichiara il sen. Fabio Giambrone, segretario regionale IdV Sicilia. com/saf

Borsellino/ Idv: Spezzare omertà e sostenere magistratura Palomba: Rimuovere chi ha inquinato vita democratica Roma, 19 lug. – “Lo Stato, non quello dei cedimenti e delle trattative, deve finalmente spezzare l'omertà che ha caratterizzato tutte le stragi di questo Paese. Sui segreti è giunto finalmente il momento di alzare il velo, altrimenti questo Paese non si risolleverà mai dallo stato di decadimento morale in cui si trova”. Lo ha detto il capogruppo Idv in commissione Giustizia Federico Palomba, intervenendo oggi in Aula alla Camera nel corso della commemorazione della strage di via D`Amelio. “In Italia – ha aggiunto – non c'è un ricambio della classe politica perché chi perde non perde mai del tutto e chi vince non vince mai del tutto; se quei segreti ancora resistono è, forse, perché non si è mai fatta totale pulizia rimuovendo chi ha inquinato la vita democratica per troppo tempo”. “La magistratura va aiutata e non ostacolata; in tempi di attacchi forsennati ai giudici è compito degli altri poteri dello Stato – ha proseguito l'esponente dipietrista – rimuovere gli ostacoli al suo funzionamento e non dare ulteriori elementi e fiato per toglierli ulteriormente strumenti e credibilità. Se vogliamo il riscatto di questo Paese dalla palude morale si deve solo sperare che tutti gli altri poteri dello Stato collaborino a quel fine”.

BORSELLINO: ZAZZERA (IDV), LE ISTITUZIONI NON SIANO OMERTOSE – Roma, 19 lug – “Il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino e la sua scorta e'che le istituzioni non siano omertose e colluse con la mafia. Nel giorno del ricordo non servono parole ma comportamenti perche'si faccia piena luce sul momento piu' buio per il nostro paese. In questi giorni invece le alte cariche di questo paese ostacolano con il formalismo da azzeccagarbugli il raggiungimento pieno della verita'. Il paese non puo'sopportare il solo dubbio che lo Stato abbia trattato con la mafia. Paolo Borsellinoamava incontrare gli studenti ed entrare nelle aule, convinto che l'antimafia prima che nelle aule di giustizia si fa nelle scuole. I giovani hanno bisogno di buoni esempi, e istituzioni colluse e omertose non rappresentano buoni esempi ma offendono la memoria dei tanti servitori dello Stato che sono morti per amore della legalita'”. E' quanto dichiara in una nota l'On. Pierfelice Zazzera deputato IDV e Vicepresidente della Commissione Cultura. com/bat

BORSELLINO: PIFFARI (IDV), A FIANCO DEI MAGISTRATI PER LA VERITA' – Roma, 19 lug – Il ventennale del massacro di Via d'Amelio non è una ricorrenza da parata. La violenza del suo boato scuote ancora i palazzi e il cuore della nostra Repubblica. – così il segretario dell'IDV Lombarda On. Sergio Piffari in una nota – E' sempre motivo di incredulità riflettere che solo 57 giorni dopo la strage di Capaci sia avvenuta un' aggressione allo Stato democratico , della portata di quella compiuta contro Paolo Borsellino e la sua scorta. Una strage talmente immane, violenta e spudorata, che non può essere relegata alla semplice vendetta mafiosa, ma a qualcosa di ancor più inquietante, e che rievoca le menti raffinatissime ipotizzate da Falcone. La tragica fine di Paolo Borsellino – continua il parlamentare bergamasco- non è assimilabile ai tanti, troppi delitti che hanno costellato la storia italiana recente. L'eccidio del 19 Luglio 1992 rimane ancor oggi un costellato di misteri, di silenzi, di depistaggi che portano drammaticamente verso quella nebulosa che fu la trattativa ipotizzata tra lo Stato e la Mafia, che avrebbe avuto Borsellino come principale avversario. Per questo motivo oggi non si può accettare l'eccesso di zelo con il quale parte delle Istituzioni intendono contrapporsi alle indagini della magistratura Palermitana. Per questo motivo noi, in questo anniversario siamo ancor più dalla parte dei magistrati e della loro costante ricerca della verità. Ricordare Paolo Borsellino e pretendere la verità su quella strage – conclude Piffari – significa pretendere giustizia anche per i morti che Cosa Nostra ha provocato nel 1993 arrivando al centro di Milano. Pretendere la verità su quella strage significa stare al fianco del Procuratore Antimafia Gratteri che a Reggio Calabria solo qualche mese fa ha ricevuto la notizia di un attentato progettato contro di lui; pretendere la verità significa non arrendersi alla logica che con la Mafia si debba convivere. Nel 1992 moriva un uomo dello Stato che si è sacrificato perché questo messaggio non passasse. Questo era ed è per noi la figura di quel Magistrato. Il Giudice Paolo Borsellino. com/mca

BORSELLINO, PRESIDIO IDV PIAZZA MONTECITORIO IN RICORDO GIUDICE E SCORTA Roma, 19 lug – L'Italia dei valori del Lazio ha organizzato un presidio in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta assassinati in via D'Amelio il 19 luglio 1992, che avrà luogo in piazza Montecitorio alle 19. Sarà presente una delegazione dei parlamentari Idv.

CRISI:BELISARIO, SE NE ESCE CON DISTRIBUZIONE EQUA SACRIFICI (ANSA) – ROMA, 19 LUG – ''Nessuna politica di rilancio del Paese sara' credibile se il governo Monti, con arroganza, continuera' ad ignorare il grido di aiuto da parte delle fasce piu' deboli. Con le politiche di rigore, senza equita', messe in atto fino ad oggi dal governo Monti, la forbice delle disuguaglianze sociali non potra' che aumentare a dismisura''. Lo ha detto Felice Belisario, che, commentando le parole del Presidente della Repubblica, ha aggiunto: ''Non bastano i salti mortali linguistici, come chiamare 'spending review' l'ennesima manovra lacrime e sangue, dove ci sono solo tagli lineari: gli italiani non sono cosi' ingenui, come alcuni credono''. ''E' giunta l'ora che i sacrifici, di cui parla il presidente Napolitano, siano davvero equamente distribuiti, perche' – ha concluso Belisario – non e' possibile che i vessati siano sempre gli stessi, ovvero pensionati e lavoratori, donne e giovani, precari e disoccupati, mentre c'e' ancora chi non ha ancora mai pagato l'alto prezzo della crisi''.

L. ELETTORALE, BELISARIO (IDV): RISPETTARE REFERENDUM, NO TRUFFA BIPARTISAN Roma, 19 lug – “La società civile chiede da tempo una nuova legge elettorale, l'Idv ha raccolto insieme al comitato promotore un milione e 200 mila per cancellare il Porcellum e non si fida di chi parla di priorità mentre cerca accordi al ribasso. A forza di riunioni segrete e comitati ristretti per capire come conservare le poltrone, la maggioranza si sta incartando e il termine dei dieci giorni è scaduto senza aver prodotto nulla: per la riforma non servono formule strane, basta rispettare lo spirito referendario”. Lo dichiara il presidente del Gruppo Italia dei valori al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: “Gli appelli che arrivano dalle sacrestie dei partiti – aggiunge – suonano come una moneta falsa, non si può mercanteggiare la volontà dei cittadini con improbabili riforme che sfregiano la Costituzione. L'obiettivo deve essere quello di cancellare la porcata, ma non per sostituirla con un'altra truffa bipartisan. Si discuta in Parlamento, in modo trasparente, di una legge che accolga le istanze del Paese reale, come il Mattarellum. Il partito trasversale della casta la smetta di pensare al modo migliore per fregare gli italiani, bisogna tornare alle urne con una legge in senso bipolare e maggioritario, che tenga fuori inquisiti e condannati dal Parlamento, consenta ai cittadini di scegliere i propri candidati e – conclude Belisario – metta al bando le ammucchiate indicando prima del voto programma, coalizione e leader”.

Riforme/ Belisario (Idv): Non ci prestiamo alla farsa Abbandoniamo l'Aula, questo testo finirà nel nulla Roma, 19 lug. – “L'Italia ha abbandonato l'aula del Senato e non parteciperà ai lavori della cosiddetta riforma della Costituzione”. Lo ribadisce il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario. “Non ci prestiamo alla farsa di Pdl e Lega – prosegue – che per rilanciare una vecchia e fallimentare maggioranza pretendono di cambiare la Carta a colpi di maggioranza inserendo un obbrobrio giuridico come il semipresidenzialismo. Ma c'è anche un altro motivo: non accettiamo che, per la riscrittura di una parte fondamentale della Costituzione, si contingentino i tempi. Ai Padri costituenti servirono quasi due anni di lavoro per scrivere 139 articoli. Qui si pretende di inserire il semipresidenzialismo, che modifica sostanzialmente l'architettura dello stato, con un emendamento presentato in Aula e un dibattito di un paio di giorni. Per fortuna questa riforma finirà nel nulla perché, se pure la vecchia maggioranza riuscisse a passare le quattro letture previste dalla Costituzione, gli italiani bocceranno sonoramente questo mostruosità”.

RAI: MURA(IDV),SCANDALO COMPENSO DG INVESTE IN PIENO GOVERNO ROMA, 19 LUG – ''La vicenda dello scandaloso stipendio del nuovo Dg Rai Gubitosi investe in pieno il governo, ed essendo Gubitosi e il presidente Tarantola due creature imposte proprio dal governo, a questo punto e' doveroso che l'esecutivo fornisca immediate spiegazioni''. Lo dichiara Silvana Mura, deputata Idv. ''In tempi di grandi sacrifici – prosegue Mura -, e con una dolorosissima spending review in corso di approvazione e' impensabile consentire regali clamorosi a chiunque, e soprattutto non se li puo' permettere il governo Monti. Considerati i soliti metodi di elezione del Cda era un illuso chi si attendeva grandi novita'. Certo nessuno poteva attendersi che fin dall'inizio questo Cda ponesse le basi per fare peggio di chi li ha preceduti''. (ANSA).

RAI: CAMERA; EVANGELISTI, STIPENDIO GUBITOSI SCANDALOSO – ROMA, 19 LUG – Fabio Evangelisti dell'Idv definisce ''scandaloso'' il fatto che il nuovo direttore generale della Rai Luigi Gubitosi abbia ''ottenuto ieri un contratto a tempo indeterminato, con la retribuzione di 650 mila euro lordi all'anno'', e annuncia che il suo partito ''sollevera' il caso nella Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi''. Ritenendo, in un intervento nell'Aula della Camera, come una obiezione ''ridicola e causidica'' quello che la Rai non applichi il tetto delle retribuzioni pubbliche di circa 295 mila euro lordi all'anno, Evangelisti sottolinea: ''Che un soggetto chiamato a risanare e ad amministrare con sobrieta', come primo swap, una societa' pubblica, sostenuta dal canone obbligatorio dei cittadini, sottoscriva un contratto per questo importo e' del tutto inaccettabile, se si considera poi anche la segretaria e altri soggetti con il grado di dirigente''. ''Si dice spesso – prosegue – che sia una vergogna dell'Italia che gli stenografi parlamentari prendano piu' del Presidente Obama; penso che, di per se', la circostanza sia falsa; e' invece vero senz'altro che ora il dottor Gubitosi prendera' piu' di Barack Obama e questo e' un pessimo inizio e non restituisce credibilita' ne' al Governo, ne' al Paese. Allora davvero preferisco i nostri stenografi''. BSA

LAVORO: ZAZZERA (IDV), ECOLEATHER DELOCALIZZA. IDV SOSTIENE SCIOPERO DEI LAVORATORI Roma, 19 lug – “L'IDV sostiene lo sciopero dei lavoratori della Ecoleather di Monopoli, azienda impegnata nel settore della conceria pelli. Ai lavoratori la mia personale solidarietà. Questaazienda sta ristrutturand o e delocalizzando a spese dei lavoratori che saranno messi in mobilità e licenziamento, dopo aver attinto in questi anni a contributi statali come la vecchia Legge 488. Un intero reparto viene spostato in Romania e la ristrutturazione e' motivata dai livelli di produzione bassi a causa, dice l'azienda, di lavoratori scansafatiche. Sono ormai gli effetti di politiche sul lavoro volute da questo governo che spingono ai licenziamenti facili. Per la Città di Monopoli il licenziamento di decine di lavoratori sarà una bomba sociale pronta ad esplodere laddove ci sono famiglie da mantenere e mutui da pagare. Sabato prossimo incontrerò una delegazione di lavoratori dell a Ecoleathere mi attiverò per chiedere al Ministero dello Sviluppo di aprire con urgenza un tavolo di crisi perch è quanto meno si possano utilizzare per questi lavoratori gli strumenti degli ammortizzatori sociali così come chiedono i sindacati e in ogni caso non si perda neppure un posto di lavoro considerata lacrisi drammatica che attanaglia il paese”. E' quanto dichiara in una nota l'on. Pierfelice Zazzera deputato IDV di Monopoli e Vicepresidente della Commissione Cultura intervenendo sullo sciopero che questa mattina stanno attuando i lavoratori dell'azienda.

SCUOLA: ZAZZERA (IDV), GOVERNO CHIARISCA SUI DSGA IN ESUBERO – Roma, 19 lug – “In merito al procedimento di accorpamentodegli istituti scolastici voluto dall'ex Ministra Gelmini, noi dell'Italia dei Valori abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare perché nelle scuole c'e' caos e si stanno utilizzando due pesi e due misure – a dichiararlo è l'On. Pierfelice Zazzera (IDV) Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati – nonostante la Corte Costituzionaleabbia bocciato il dimensionamento come incostituzionale, il Governo va avanti in questo scempio, e lo fa in maniera poco trasparente. Con un'interrogazione parlamentare abbiamoinfatti segnalato quanto sta accadendo in Puglia nell'ambito delle province di Bari e Bat, dove le scuole sottodimensionate sono 17. Tuttavia – prosegue il dipietrista – soltanto l'istituto tecnico industriale ‘Alessandro Volta' di Bitonto (incluso nella lista dei sottodimensionati) è stato autorizzato dal Ministero ad avere in servizio lo stesso direttore dei servizi generali ed amministrativi, mentre tutti gli altri direttori sono stati dichiarati in soprannumero. Quindi gli altri D.S.G.A. saranno collocati in altri istituti o presso l'ufficio scolastico provinciale meno uno, di cui davvero non si comprende la motivazione. O gli esuberi valgono per tutti o per nessuno. Ho voluto pertanto chiedere al Ministro di chiarire questa vicenda che sta destando ulteriore scompiglio tra il personale scolastico amministrativo del territorio”. com/mca

SCUOLA: ZAZZERA (IDV), SUI DOCENTI NON ABILITATI IL MIUR GIOCA A RIMPIATTINO – Roma, 19 lug – “Noi dell'Italia dei Valori già da tempo chiediamo al Ministero dell'Istruzione di intervenire sulla questione dei docenti non abilitati perché venga trovata una soluzione una volta per tutte – dichiara l'On. PierfeliceZazzera (IDV), Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati – lo abbiamo fatto presentando una risoluzione parlamentare in Commissione in cui chiediamo al MIUR di consentire ai docenti non abilitati l'accesso al TFA non come neolaureat i ma sulla base dell'esperienza professionale già acquisita, da verificare poi, come avviene per tutti gli altri, attraverso un esame finale. Ma la risoluzione è ancora ferma in Commissione perché il Governo continua a nicchiare e il Ministro non risponde. Siamo al paradosso – continua il dipietrista – che il MIUR ad oggi non è in grado di mettere nero su bianco neppure il numero esatto dei docenti non abilitati con almeno 360 giorni di servizio, contribuendo a creare ulteriore confusione. Noi dell'Italia dei Valori abbiamo pertanto provveduto a depositare un'interrogazione parlamentare, perché qualcuno ci dica se i docenti non abilitati sono 40.000 come dicono le associazioni, 70.000 come dice il MIUR oppure 200.000 come disse il Ministro Gelmini durante il Governo Berlusconi. Un balletto di cifre indecente! Ora basta, noi dell'IDV chiediamo che la scuola finisca di essere unprecarificio ma s i dia seguito a un piano di reclutamento serio attraverso cui stabilizzare i precari e avviare un programma di formazione/reclutamento dei docenti a numero programmato attraverso l'utilizzo delle graduatorie com/red

ILVA: ZIPPONI (IDV), ACCORDO TENGA CONTO RESPONSABILITA' AZIENDA (AGI) – Roma, 19 lug. – In merito all'incontro sull'Ilva, che si e' tenuto oggi a palazzo Chigi tra governo, istituzioni locali e parti sociali, secondo l'IdV il lavoro e l'attivita' produttiva “non possono essere messi in contrapposizione alla vita e alla salute delle persone”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'IdV, Maurizio Zipponi, che spiega: “Per anni all'Ilva di Taranto sono state ignorate la sicurezza sul lavoro, con una percentuale incredibile di infortuni, e la pericolosita' delle emissioni e dell'inquinamento sull'intera cittadinanza”. Ai lavoratori sono state imposte condizioni umanamente inaccettabili – prosegue Zipponi – fino a mettere a rischio la loro vita. Per questo, non potendo dimenticare le gravi responsabilita' civili e penali della proprieta', annunciamo, da subito, il nostro pieno sostegno alla magistratura, che sta verificando l'applicazione della legge all'interno dello stabilimento. I 20 mila posti di lavoro in gioco si possono difendere solo se l'attivita' dell'impianto sia compatibile con le condizioni ambientali e con la salute dei cittadini. Oggi Taranto e' il piu' grande stabilimento di produzione d'acciaio d'Europa e puo' continuare ad esserlo solo se la proprieta' investe su temi dell'ambiente, garantendo cosi' un'impresa che possa rimanere, anche in futuro, nel panorama locale e nazionale. Ci auguriamo – conclude l'esponente Idv – che la prossima settimana si arrivi a un accordo che chiami in causa innanzitutto le responsabilita' dell'azienda”. (AGI) Red/Ser

RIFORME: PARDI (IDV), NON C'E' PIU' NIENTE DA DISCUTERE TORNEREMO IN AULA MERCOLEDI'- Roma, 19 lug – “Non c'è più niente da discutere perché non abbiamo i tempi per farlo. Se dobbiamo arrivare a votare il prossimo mercoledì, verremo a votare mercoledì. Esprimeremo il nostro punto di vista finale, ma non chiedeteci di far finta di discutere argomenti che non è possibile discutere nell'arco di pochi minuti”. Lo scrive sul suo blog il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Affari Costituzionali, Pancho Pardi. “Pesa sull'Aula del Senato il vincolo imposto dal contingenta mento dei tempi”. Pardi aggiunge: “Dobbiamo trattare ancora di come modificare il bicameralismo, se vogliamo dotare di tutti i poteri il Presidente del Consiglio, se dobbiamo dotare di ultrapoteri il Presidente della Repubblica, e lo dobbiamo fare in una manciata di secondi, mentre abbiamo passato ore e ore a discutere dei preliminari. È una cosa del tutto inaccettabile”. Per l'esponente dell'Idv “o la riforma costituzionale viene presa sul serio, e allora si dovrebbe poter discutere senza limitare la possibilità di espressione dei singoli parlamentari, oppure la riforma costituzionale non viene presa sul serio. E questa è la dimostrazione: non viene presa sul serio perché ormai ai parlamentari non gliene importa quasi più niente, e uso un termine gentile. Limitare il tempo della discussione vuol dire che oramai la si dà per carta straccia di scarso consumo, che è un compito che dobbiamo portare a termine solo perché siamo inchiavardat i dentro questa logica”.

SPENDING REVIEW: FAVIA (IDV), TAGLI, INIZIAMO DA SPRECHI ECLATANTI – Roma, 19 lug – “A quanto sembra anche in un momento critico come quello che il Paese attualmente vive, gli sprechi dei soldi pubblici continuano indisturbati sotto gli occhi del governo”. E' quanto dice in una nota il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Affari Costituzionali alla Camera, primo firmatario di un'interrogazione a risposta scritta al ministro delle Politiche Sociali, riguardante l'Ens, Ente Morale preposto per legge alla rappresentanza e tutela dei sordi in Italia, sottoposto al controllo del ministero delle Politiche Sociali e la cui gestione finanziaria è controllata della Corte dei Conti. “Al governo – spiega Favia – chiediamo come intenda porre rimedio alla situazione economicamente molto grave in cui versa l'Ens, situazione che rischia di ritorcersi pesantemente contro persone disabili, che, invece, hanno tutto il diritto di essere tutelate. La questione, oltretutto, sembra nascondere qualcosa di poco chiaro nella gestione dei fondi. Si parla di 516 milioni annui. Ciò che risulta insolito è che, se è vero quanto appreso, in questa fase di disavanzo, oltre ad aver inibito l'attività in favore dei sordi, l'ente stesso avrebbe deliberato spregiudicate operazioni immobiliari, tra cui la trasformazione della sede nazionale di Roma in un hotel”. “Riteniamo doveroso da parte del governo un chiarimento dell'intera questione – conclude Favia – Se è vero quanto sembra fin qui, si tratterebbe di un gravissimo spreco di soldi pubblici, a danno, per altro, di persone disabili che hanno diritto ad un sostegno da parte dello Stato”.

SANITÀ: BUGNANO (IDV), PER INTRAMOENIA SERVE DISCIPLINA ORGANICA Roma, 19 lug – “È assurdo limitarsi a prorogare di due mesi l'intramoenia allargata, la libera attività professionale dei medici al di fuori delle strutture pubbliche. Occorre definire una volta per tutte gli standard dell'attività, che deve essere garantita in modo omogeneo in tutte le regioni: non si può procedere a colpi di proroga, è necessaria una disciplina organica”. Lo afferma la senatrice dell'Italia dei Valori Patrizia Bugnano commentando il via libera dato dalla Camera al decreto legge che proroga dal 31 ottobre al 31 dicembre 2012 l'esercizio dell'attività intramoenia. “L'attività intramoenia allargata – aggiunge – è una esigenza non derogabile e va codificata in modo definitivo, poiché in moltissime regioni gli ospedali non hanno a disposizione strutture adeguate. Tuttavia occorre garantire controlli stringenti sui fenomeni di elusione fiscale che – conclude Bugnano – purtroppo questo tipo di attività crea in alcune zone del Paese”. com/sdb

ESODATI, CARLINO: IDV IN PIAZZA CON CGIL, GARANZIE PER TUTTI Roma, 19 lug – “Il governo ha trattato tutta la penosa vicenda degli esodati, in modo incerto e altalenante, per non dire addirittura reticente, con i vergognosi balletti di cifre fatte sulla pelle dei lavoratori. Per questo, mercoledì prossimo, 25 luglio, anche l'Italia dei valori sarà in piazza accanto alla Cgil, perché tutti coloro che si trovano nella condizione di estromessi dal lavoro e dalla pensione devono essere tutelati in egual modo”. Lo ha dichiarato la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Lavoro, che ha aggiunto: “Dopo aver commesso tanti sbagli, che il governo cerchi ora una soluzione 'parziale' nella 'spending review' è quanto meno surreale. L'esecutivo, infatti, si limita a rimandare ad un decreto ministeriale, da approvare entro 60 giorni, le modalità di definizione di una nuova platea di soggetti, che sarà costituita da un massimo di 55.000 lavoratori. L'Italia dei valori ha già presentato un odg nella riforma del mercato del lavoro, per garantire una soluzione certa e definitiva per tutti. Ma, ad oggi, è ancora disatteso. Per questo – conclude Carlino – ne abbiamo ripresentato uno identico al decreto sulla spending review, oltre a specifici emendamenti volti a salvaguardare finalmente tutti i lavoratori esodati”.

POSTE: EVANGELISTI (IDV), RIVEDERE PIANO RISTRUTTURAZIONE E APRIRE CONFRONTO CON ENTI LOCALI = Firenze, 19 lug. – Rivedere il piano di ristrutturazione di Poste Italiane, aprire un tavolo di confronto con gli Enti Locali, difendere i posti di lavoro scongiurando gli esuberi e tutelare i cittadini garantendo un servizio capillare sul territorio. Lo chiede l'on. Fabio Evangelisti, segretario Idv Toscana, che ha depositato questa mattina a Montecitorio un'interrogazione al ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, a proposito del discusso piano di ristrutturazione dei servizi presentato da Poste Italiane S.p.A. che coinvolgera', inizialmente, cinque regioni, tra cui anche la Toscana. “Il nuovo piano aziendale prevede una riorganizzazione complessiva che comportera' la soppressione di 1410 zone di recapito e la riduzione del numero degli addetti ai centri di movimentazione”, spiega Evangelisti. “Soltanto in Toscana, che e' in questo quadro la regione piu' falcidiata da questi tagli indiscriminati, si prevede la chiusura di ben 174 uffici postali. In pratica, si tratta di una chiusura ogni due comuni, con le evidenti ripercussioni che questa scelta avra' sui piccoli e piccolissimi centri”

SCUOLA: CARLINO (IDV), DA GOVERNO NESSUN PIANO ASSUNZIONI Roma, 19 lug – “Oggi il governo ci viene a dare una notizia che conosciamo da mesi: e cioè l'impugnazi one da parte dell'esecutivo della legge regionale lombarda sul reclutamento del corpo insegnanti. Pur apprezzando questa scelta, l'Italia dei Valori resta critica sulle modalità di reclutamento, che manca di una vera programmazion e razionale”. Lo ha detto in Aula la senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino, in risposta alla replica del Sottosegretario all'Istruzione Elena Ugolin alla sua interrogazione. “Il ministro Profumo – prosegue – sta dimostrando una sconcertante continuità con le scellerate scelte del ministro Gelmini. Infatti, non esiste ancora un piano di assunzioni per gli anni futuri e non c'è ancora il decreto per il riordino delle classi di concorso. Al contrario, nel provvedimento sulla Spending Review, con la scusa del risparmio, ci ritroviamo norme che prevedono l'utilizzo di personale docente in esubero nel ruolo di insegnante di sostegno o nell'insegnamento di materie per le quali non si ha l'abilitazione. In questo modo, si colpiscono contemporaneamente la dignità degli insegnanti e i diritti dei diversamente abili, dei giovani e delle famiglie ad avere la garanzia di uno standard di qualità della formazione da parte della scuola pubblica. L'Italia dei Valori – conclude Carlino – si batterà in ogni sede per difendere la scuola pubblica da un impoverimento, sia delle risorse che dell'offerta formativa, che va tutto a favore di una tendenza sempre più evidente alla privatizzazione dell'istruz ione”.

FONDI UE: RINALDI (IDV), STOP A GESTIONE CLIENTELARE Roma, 19 lug – “Dietro il blocco dei fondi da parte dell'Ue c'è l'immagine di un'Italia autoreferenziale , incapace di dare avvio ai processi innovativi e di intraprendere l'ottica della progettazione europea che richiede calendarizzazione e professionalità, non pioggia di finanziamenti calati dall'alto”. Così in una nota l'europarlamentare e capodelegazione Idv Niccolò Rinaldi commenta lo stop dell'Unione europea ai fondi 2007\2013 per alcune regioni del Belpaese. “E' un'incapacità tutta italiana quella di non saper spendere i fondi europei: ad oggi siamo a circa 1,3 miliardi di euro bloccati da Bruxelles. Uno stop che, peraltro, riguarda alcune delle Regioni Obiettivo 'convergenza' che sono le più bisognose e in ritardo di sviluppo”. Secondo Rinaldi, “bisogna subito aprire un dibattito nazionale per la diffusione delle informazioni, per aumentare la consapevolezza dei cittadini verso questo tema ma soprattutto occorre ripensare il sistema delle rappresentanze regionali e degli uffici competenti, premiando la profession alità e porre fine alla logica clientelare di certe amministrazioni per creare subito reti di collaborazione e scambi di buone pratiche con il resto d'Europa”.

SICUREZZA LAVORO: BUGNANO (IDV), INTERROGAZIONE SU OPERAI MINISTERO, GOVERNO SI ASSUMA RESPONSABILITA' Roma, 19 lug – “Presenterò un'interrogazione urgente al Governo sulla vicenda degli operai che lavorano senza casco e imbracature di protezione al restauro della sede del Ministero dell'Economia in Piazza Mastai a Roma. Un fatto di gravità inaudita, l'Esecutivo non riesce a far rispettare le norme di sicurezza neppure presso le sedi ministeriali”. Lo dichiara la senatrice Patrizia Bugnano, Capogruppo dell'Italia dei valori in Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro e le morti bianche, commentando la notizia diffusa dall'agenz ia AdnKronos e le immagini video sul sito Ign. “Da tempo – aggiunge – l'IdV chiede sanzioni più severe, controlli serrati e maggiori verifiche negli appalti, soprattutto per quanto riguarda il settore dell'edilizia che registra un numero impressionante di incidenti. Basterebbe ripristinar e il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, ma il Ministro Fornero da questo orecchio non ci sente. Intanto le violazioni continuano, anche sotto il suo naso. È inaccettabi le – conclude Bugnano – che perfino ai più alti livelli delle istituzioni pubbliche non vengano rispettate le norme di sicurezza, il Governo si assuma le sue responsabilit à e cambi subito registro”. com/mca 191640 LUG 12

RIFIUTI: PIFFARI E MARUCCIO (IDV), CLINI ESCLUDE PIZZO DEL PRETE TRA SITI DISCARICA – Roma, 19 lug – “Ieri, nel corso di una conferenza stampa, su sollecitazione del Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, il ministro Clini ha sostanzialm ente escluso la realizzazione di discariche in zone vicine a siti archeologici o ambientali di pregio ed ha parlato di Pizzo del Prete come di un sito indicato dalla Regione Lazio e di fatto già scartato dal ministero. Per maggiore chiarezza, comunque, l'Idv presenterà un'interro gazione parlamentare al ministro”. Lo dichiarano in una nota Sergio Michele Piffari e Vincenzo Maruccio, rispettivamente componente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati e segretario giornale dell'Italia dei Valori. “Per quanto ci riguarda – proseguono gli esponenti Idv – si tratterebbe della conferma di una tesi che sosteniamo dall'inizio. L'estenuante tira e molla sui nomi dei siti delle discariche ha avuto come unico effetto quello di creare allarme tra le popolazioni vicine, risultando solo una perdita di prezioso tempo. Tempo che si sarebbe potuto usare per incrementare la differenziata, e far partire un piano di smaltimento provvisorio all'estero per il tempo necessario a creare un ciclo virtuoso che elimini la necessità di una nuova discarica. E pensare che la chiusura di tutte le discariche è l'unica cosa che l'Europa ci chiede sul serio”. com/cri 191550 LUG 12

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