Il primo pensiero, dando una scorsa alle rubriche lettere dei quotidiani, è che le lettrici siano in numero nettamente inferiore ai lettori, e per questo le lettere al direttore recano in calce una percentuale di nomi femminili nettamente inferiore alla percentuale dei nomi maschili. Ma i motivi possono essere davvero tanti, e certamente me ne sfuggiranno alcuni. Un altro motivo potrebbe essere: le donne, più degli uomini, ritengono inutile scrivere ai giornali. Altra ipotesi: il numero dei giornalisti che si occupano delle lettere, è superiore al numero delle giornaliste, e la maggior parte di essi sono maschilisti. E ancora: la maggior parte delle lettere trattano di politica ed economia, e le donne interessate a tali argomenti, sono forse, ma non so, in numero inferiore agli uomini. Interessante è anche il confronto delle percentuali delle firme femminili, tra i diversi quotidiani, secondo il loro orientamento politico. Nella rubrica, ad esempio, del Corriere della Sera, le lettere scritte da donne sono pochissime, e non compaiono tutti i giorni. Sicuramente studiosi di scienze sociali, analizzando il fenomeno, troverebbero motivi più validi di quelli da me esposti.
Miriam Della Croce