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Caro Mauro…

Avv. Roberto ZAZZA

Roma, 13/07/12

…BASTA CON LE CONTUMELIE

Caro Mauro (non uso il titolo perché non voglio perpetuare la confusione dei ruoli).

Come ben sai non amo il “cinguettio” mediatico, né la lite pubblica- quel che dovevo dire l’ho sempre detto direttamente e con discrezione o l’ho affidato a scritti meditati (il che non significa esenti da errori).

Tuttavia la tua mail 11.07.012 che mi tocca personalmente in modo offensivo, non può restare priva di risposta pubblica.

E’ vero! E’ora di fare un po’ di chiarezza: allora facciamola! Non intendo prendere le posizione sul merito di diatribe che comunque tutti dovrebbero gestire con maggior discrezione, specie chi ha veste istituzionale.

Ci sarà in questo prima o poi un terzo che farà la necessaria chiarezza.

Desidero invece contestare quanto scrivi al punto 4). Tu non ti puoi permettere di estendere i tuoi personalissimi malumori, anche se fossero fondati, ad una intera lista fatta da Colleghi, molti dei quali si sono spesi per la difesa dell’Avvocatura in modo assolutamente disinteressato, anche sacrificando qualche legittima ambizione. Ma di quali scopi personali scrivi?

Non sono certo io che ho danneggiato l’istituzione, anzi! Dove stavi quando io, Rampelli e pochi altri difendevamo l’OUA come possibile baluardo, pur con tutti i suoi limiti, all’incombente disastro?

Non è accettabile in una votazione per l’organismo politico parlare di “lista opposta” a quella del Presidente, sia perché il presidente dell’Ordine è il Presidente di tutti, sia perché tali liste devono essere tutte “pro-Avvocatura” e cioè contenere un progetto o almeno una fondata e realistica speranza.

La mia scelta di concorrere, non importa con quale esito personale, con la lista “Antonio Conte Con il Movimento per l’Avvocatura” si fonda proprio sulla comunanza in un progetto di modernizzazione dell’Avvocatura, sulla possibilità di indicare ai Colleghi vie alternative nell’esercizio della professione che restituiscano loro dignità e funzione sociale e li affranchino dal precariato.

Non sono certo io, ma i tuoi sodali, che hanno appoggiato in modo prono quella la politica dell’OUA che ci ha portato all’attuale insignificanza politica. Confrontiamoci su questo; ordine e risentimenti personali sono altro ed hanno un altro luogo.

Tu sei anche il mio Presidente e non ti puoi permettere di “spazzarmi via”.

Mi spiace che sia proprio tu oggi a personalizzare, anche nei miei confronti, il conflitto, e soprattutto a confondere i ruoli ed a perpetuare un’ atteggiamento meramente strumentale verso l’OUA.

L’OUA non può essere un campo di battaglia per fazioni o un sondaggio per il futuro. L’Ordine e l’OUA sono e devono esistere “nel loro ordine indipendenti e sovrani” parafrasando la Costituzione.

Non è così che si fa il bene dell’avvocatura.

Con l’amicizia di sempre.

Roberto Zazza

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