La prima cosa che farà  Salvatore Ferrigno eletto in Parlamento

di Melo Cicala

Per onestà intellettuale abbiamo il dovere di dire alla gente che un solo parlamentare in uno dei due rami del parlamento non può fare granché. Il sistema parlamentare è articolato ed all’interno vengono a crearsi delle maggioranze, delle alleanze che permettono poi di approvare o respingere le leggi proposte. Quindi si tratta di maggioranze, della conta dei si e quella dei no. Ecco spiegato perché il singolo sì oppure il singolo no non è rilevante anzi è assolutamente trascurabile. E’ quanto accaduto sistematicamente in due legislature per quanto riguarda gli eletti all’estero. Molti di questi hanno una percentuale talmente bassa di presenze che se fossero impiegati in un ufficio sarebbero stati licenziati da tempo. Si pensi al deputato Ricardo Merlo le cui presenze in aula sono così poche che nessuno si ricorda di lui. Se si consulta questo link si capirà che il deputato Merlo Ricardo Antonio (UDC) ha il 27,94% di presenze in aula, 2900 su 10378, cioè il 68,32% di assenze praticamente 2900 presenze su 10378. Dove si troverà lo scenario sul quale lavori il rimanente 70% francamente è curioso chiedere. Ora, se si pensa che anche un solo voto possa essere irrilevante, è pur sempre la Camera il luogo di lavoro dove, comunque sia, un deputato deve svolgere il proprio lavoro. Se il proprio lavoro non si svolge lì, dove allora si pensa che possa essere proficuo svolgerlo? Queste sono domandine che andrebbero rivolte dall’elettorato italiano all’estero.
La prima cosa che farà Ferrigno, e poi vedremo ci copieranno anche questa, sarà la creazione di un gruppo parlamentare. Lo scopo è un gruppo di venti ed ovviamente non solo con gli eletti all’estero impresa assai ardua perché tutti sono alle dipendenze di partiti ai quali debbono obbedire.
La cosa che lascia sbigottiti specialmente delle ultime due legislature è che ad un certo punto anche un solo voto poteva essere importante per tenere o mandare giù una maggioranza di governo. Eppure nessuno lo ha mai pensato, chiedere in cambio qualcosa per gli italiani all’estero, nessuno ha neanche minacciato di far saltare il banco se la propria richiesta non fosse stata accolta. Ciò per due ordini di motivi, il primo è che non avendo midollo spinale e personalità sufficienti a fare fronte alle situazioni di gran lunga più grandi di loro per portata e per peso, non ci hanno nemmeno pensato, secondo chi glielo avrebbe fatto fare ad inimicarsi un partito intero e se poi non lo avrebbero rieletto alle prossime elezioni? Salvatore Ferrigno lo fece e lo fece proprio con quella Forza Italia assai più forte e radicale del PDL. Si ribellò Salvatore dicendo quello che pensava, denunciando una mancanza di spazio e di operatività che gli veniva sistematicamente negata. Noi dobbiamo ricordarlo perché ciò fa la differenza, noi eravamo presenti a seguire la cacciata conseguente dalle file di Forza Italia di Salvatore Ferrigno. La prossima volta non sarà così: Ferrigno non promette demagogicamente facili soluzioni alle problematiche dei suoi connazionali all’estero, promette che questa volta la strada sarà diversa, sarà efficace, forte di un gruppo del quale egli farà parte integrante con un bel programma per gli italiani all’estero da portare a compimento e soprattutto perché essendo svincolato da logiche di partito potrà dire e fare quello che riterrà opportuno per le nostre comunità.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy