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Narducci (Unaie): un gesto incomprensibile la cancellazione di alcune Famiglie bellunesi nel mondo dal Registro regionale dei circoli veneti all’estero

(Roma, 3 luglio 2012) – L’Assessorato ai Flussi Migratori della Regione del Veneto sta procedendo alla sistematica cancellazione (auguriamoci che non diventi un’epurazione) dei circoli delle “Famiglie” bellunesi nel mondo dal registro regionale dei Circoli Veneti all’estero. Un’operazione maldestra che evidentemente non risparmia il resto delle associazioni venete all’estero e le loro sedi di riferimento in Regione. Formalmente la cancellazione avviene per l’applicazione burocratica di una legge che, tra l’altro, è in procinto di essere rivista ma, in realtà, lascia trapelare la noncuranza e la mancanza di riconoscenza nei confronti di quelle realtà dell’emigrazione che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del Veneto e, in questo caso specifico, della provincia bellunese, territorio con il quale continuano a mantenere un legame vivo grazie alla forma associativa riconosciuta dall’Ente Regione.
“Lo smantellamento della rete associativa – afferma l’on. Franco Narducci – Presidente nazionale Unaie (Unione nazionale associazioni di immigrazione ed emigrazione) appare inconcepibile ed offensiva nei
confronti dei tanti veneti raggruppati in associazioni che anche fuori dal territorio nazionale continuano a coltivare i valori della terra d’origine”.
“In un tale contesto disfattista – dichiara Narducci – sento il dovere di manifestare piena solidarietà all’Associazione Bellunesi nel Mondo che ha visto cancellare dal Registro regionale diverse sue
“Famiglie” molto attive tra i nostri connazionali emigrati e che tuttavia continua la sua incessante e storica attività di coordinamento con i bellunesi sparsi nel mondo raggruppati anche nelle “Famiglie bellunesi” che ormai non sono più annoverate nel Registro regionale. L’assessorato ai Flussi Migratori della Regione Veneto non ha voluto dare ascolto a tutto il mondo dell’associazionismo regionale che ha chiesto, coram populo, di attendere l’approvazione della legge di modifica che sposterebbe da 100 a 50 il limite minimo di soci per ottenere il diritto all’iscrizione all’albo della “famiglia, circolo o sodalizio” che sia; ha continuato, invece a sforbiciare, come se le persone fossero coriandoli di carta”.
“A parte il fatto, come ha sempre sostenuto l’Unaie, che dove c’è un gruppo – grande o piccolo che sia – di nostri connazionali o loro discendenti che con amore e affetto custodiscono e mantengono vive le radici della loro cultura d’origine e dei luoghi da dove sono partiti i loro progenitori, là c’è un pezzo di Veneto, di Sicilia, di Liguria e in definitiva di tutta l’Italia. Disconoscerli e negare loro dignità è un peccato grave ed ostile che in definitiva penalizza chi lo commette”.
“A nome dell’Unaie e di tutto l’associazionismo regionale e provinciale – ha proseguito Narducci – rivolgo dunque un appello all’Assessore ai flussi Migratori della regione Veneto affinché cessi questa operazione davvero inutile e controproducente. Se si tratta di ripartire diversamente quei pochi spiccioli che ormai le Regioni investono nelle loro comunità emigrate, almeno si eviti di demoralizzare chi porta le proprie origini nel cuore”.

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