BERLUSCONI, BASTA !

Caro Presidente,
non condivido le Tue dichiarazioni di ieri ai giovani del PDL in cui in buona sostanza annunci che vorresti probabilmente continuare a dirigere i “moderati” italiani con la speranza che ti diano il 51% dei voti e che quindi tu possa nuovamente governare il nostro paese.
Penso che dovresti invece avere il coraggio di mandare avanti altre persone più giovani a guidare il PDL ed a candidarsi per il futuro governo e mi sembra strano che nessuno degli uomini (e delle donne) a te più vicini – e non sempre disinteressati – abbiano il coraggio di dirti l'amara realtà, ovvero che la gran parte degli italiani (anche quelli che votavano centro-destra) non vogliono più saperne di un Berlusconi premier.
Io non dimentico le tante cose buone che sono state fatte sotto la tua guida, la grande speranza che nel 1994 è approdata con te al governo “sdoganando” la mia destra politica, il tanto lavoro negli anni, la fiducia che ancora nel 2008 ti è stata concessa a piene mani mandando a casa Prodi e la sua corte, ma adesso è venuto il momento di dire “basta”.
Monti può non piacere, diversi suoi ministri sono insopportabili, ma quello che il governo cerca di fare è sostanzialmente corretto per uscire dal guado e con incertezze, sbavature, errori ed ingiustizie anche gravi cerca però di avviare l'Italia per la strada giusta, simile a quella che avremmo dovuto indicare e realizzare noi qualche anno fa e che non abbiamo avuto il coraggio di fare.
Lo so che le circostanze erano diverse, che un governo “politico” non può deludere o scontentare i propri elettori, ma intanto oggi o il centro-destra si allea dalla Lega al FLI all'UDC intorno al PDL (poi i nomi e i modi contano poco e dipendono dal sistema elettorale, la sostanza è l'alleanza politica) o le elezioni del 2013 saranno perse.
La tua presenza oggi al vertice di una futura coalizione innanzitutto non è accettata dai potenziali alleati – e quindi è uno dei principali ostacoli a formarla – ma soprattutto credo non sarebbe gradita da buona parte dell'elettorato.
Un conto è fare il consigliere dietro le quinte o il “presidente onorario”, tessere contatti, guidare la lista in una o più circoscrizioni, un'altra è candidarsi nuovamente a premier: farlo (o anche solo pensarlo) credo sia un non rendersi conto della realtà.
Inoltre la tua presenza rischia di “uccidere” Alfano che non può avere luce propria per tentare di salvare un partito che è profondamente in crisi anche perchè non riesce a capire chi sia a guidarlo, se Alfano o ancora tu per interposta persona.
Oltretutto io non credo che si recupereranno voti solo correndo dietro ai sondaggi o agli umori più superficiali della gente: anche solo ipotizzare un ritorno alla lira lasciando l'euro è assurdo e – anche se qualcuno lo pensa – credo sia profondamente sbagliando e andrebbe bene spiegato a tutti il caos tremendo di un ritorno al passato. Non è “colpa” della Merkel se l'Italia è debole, ma colpa nostra. La cancelliera tedesca sarà pure miope ed antipatica, ma diverse ragioni le ha.
Coraggio, Silvio, ascolta questo consiglio che non è polemico ma di affetto: puoi dare ancora molto al nostro paese, ma oggi è il momento di fare un passo indietro perchè la storia continua dopo di noi ed il nostro primo dovere è sacrificarci tutti per il bene comune, ciascuno cercando di fare bene il proprio compito e assumendoci ciascuno le nostre responsabilità. Oggi il tuo dovere è quello di dare un mezzo e una possibilità per crescere politicamente ai giovani che verranno dopo di noi, non rallentare il ricambio ma anzi favorendolo, perchè anche loro hanno il diritto-dovere di correre la propria strada.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy