A Bratislava la consegna dei premi al regista Marco e all’attore Pier Giorgio Bellocchio
è stato accolto con calore ed entusiasmo dal pubblico slovacco e dagli italiani di Bratislava il Premio Elsa Morante Cinema 2012 che si è svolto presso la Sala Dvorana del Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca, a Bratislava.
La cerimonia di premiazione, aperta dal saluto del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Teresa Triscari, si è celebrata a conclusione di una due giorni nella capitale slovacca della presidente Dacia Maraini e di una rappresentanza della giuria composta da Francesco Cevasco, Vincenzo Colimoro, Maurizio Costanzo, David Morante, Paolo Ruffini, Emanuele Trevi, Teresa Triscari e Tjuna Notarbartolo. Hanno ricevuto i prestigiosi riconoscimenti: il regista Marco Bellocchio, per il film “Sorelle mai”; Pier Giorgio Bellocchio, per la migliore interpretazione; il regista slovacco Martin Šulík per il film “Cigán”, e la traduttrice Michaela Jurovska.
La giuria ha premiato Marco Bellocchio: “per il modo di raccontare l’urgenza dei saperi individuali e collettivi, per aver riscattato con “Sorelle mai” una forma di ingiustizia sociale legata alla donna”. La Maraini ha sottolineato il tema reale e concreto del sacrificio femminile presente nel film del regista italiano che ha parlato dei diversi anni impiegati per la realizzazione di “Sorelle Mai”, di Bobbio, delle separazioni definitive ed oggettive della vita, delle sue esperienze familiari legate soprattutto alla sorella sordomuta a cui ha voluto far vivere, attraverso questa storia, qualcosa a cui ha accettato di rinunciare. Francesco Cevasco ha parlato del filo che collega i film di Bellocchio, a partire da “I pugni in tasca”, della sua capacità di farci aprire la coscienza, di psicanalizzare la famiglia, i suoi problemi, i dubbi e farli rimbalzare nella società, nella vita, nella politica. Enzo Colimoro ha fatto notare come in Bellocchio si ritrovi la stessa anarchia tanto cara anche alla Morante.
“Premio Miglior Interpretazione” a Pier Giorgio Bellocchio: “per la sua carica espressiva in una mimica mutevole e dinamica, per l’appassionata e colta interpretazione”. L’attore ha dedicato e condiviso idealmente il riconoscimento con tutti gli attori Bellocchio di “Sorelle mai”. Intervistato dai giurati, ha parlato del rapporto con una famiglia di artisti e soprattutto di quello con il padre, “anche di grande conflitto alle volte” ma di profondo rispetto per un regista “incredibile”, in grado di far recitare chi non sa farlo ed enfatizzare le capacità dei più talentuosi. Il regista slovacco Martin Šulík ha approfondito il tema del suo film, la deportazione degli zingari che hanno subito l’olocausto durante la seconda guerra mondiale ma di cui non si parla e di cui loro stessi non parlano per timore ed orgoglio e per una cultura che è orale e non scritta. Belle ed emozionate le parole della traduttrice Michaela Jurovska che ha fatto un lunghissimo encomio alla cultura italiana genitrice di tutte le culture. Il direttore del Premio, Tjuna Notarbartolo ha sottolineato come la cultura rappresenti la vera risorsa del nostro Paese, di come il Premio Elsa Morante sia un’ istituzione culturale italiana che da ventisei anni, con orgoglio e passione, diffonde la cultura in Italia e nel mondo.
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