I rinoceronti

I rinoceronti

I tre dell’Ave Maria, o meglio dell’Estrema Unzione, sono stati chiamati a rapporto, come dei chierichetti, da Rigor Montis che ha preteso “un mandato forte” per trattare con l’Europa. Lo ha chiesto a degli ectoplasmi, evocati durante un conciliabolo i cui contenuti sono stati tenuti nascosti a un Paese che assiste attonito all’avvenuta privatizzazione dello Stato. Tre partiti in via di disfacimento, che forse scompariranno dopo le prossime elezioni, hanno discusso del nostro futuro con un signore che nessuno ha eletto. Sembra una commedia dell’assurdo di Eugène Ionesco, dove i rinoceronti scorrazzano indisturbati nelle strade tra l’indifferenza delle Istituzioni che sorseggiano il tè e commentano annoiate. “Casini, una fettina di limone?”. “Monti, uno o due cucchiaini di zucchero? Di canna?” “Alfano, una goccia di latte?” “Bersani, cos’è questo rumore di zoccoli a passo di carica? Le primarie?”.

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La spaventosa IMU

“Da qualche giorno in posta ci sono file spaventose di gente che deve buttar via una mattinata per pagare l'IMU ! l'IMU !!! l'IMU… questa specie di mefistofelico rebus cripto-tassa, estorsione di stato, obolo forzato odioso pizzo preteso dal sistema, senza altro fine che quello di far perdurare se stesso ancora un pò fino alla prossima spremitura del popolo bue. Tutti in fila ordinatamente col numerino in mano per versare poi allo sportello grasse mazzette di euro. A me personalmente non è arrivato alcun avviso e dato che sinceramente non so quali siano le modalità da seguire per pagarla e siccome non ho tempo da perdere con i dottori commercialisti, preferirò opporre ricorso all'eventuale notifica che mi dovesse arrivare.

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Expo 2015 e il boccone del prete
leggi il post

di Nando Meliconi (in arte “l'americano”), roma (Voti: 31)

Nada dinero, nada fiesta. Not money, not party. Niente grana, niente abbuffata.
Qualche azione legale contro questa gentaglia mai, vero? Perché non ci sono soldi, altrimenti sai che bella pacchia! E' arrivato il momento di mettere qualche paletto e di attaccare i beni di questi lestofanti, non è possibile che sia la popolazione a pagare le malefatte dei politici e dei loro sodali. Che si vada a scoperchiare la pentola delle regioni, dei comuni, è li che si trovano molti degli sprechi nazionali, solo che oltre a scoperchiare c'è da chiedere i danni, altrimenti sono solo chiacchiere. Loro ai Caraibi e noi allo sfascio! Non c'è occasione nella quale non sarebbe opportuno avere uno Studio Legale 5 Stelle. 5 Euro ciascuno e facciamo le pulci a chi vogliamo!
Altro che boccone del prete, bocconi amari dovranno mandar giù! Arrivederci e grazie.
Nando da Roma.

40.000 posti di lavoro

di R.P.

Ho scritto questa lettera al Ministro Fornero, immaginando che difficilmente la prenderà in considerazione, per cui confido in te per vederla pubblicata nella speranza che se ne parli, perché la creazione di 40.000 posti di lavoro è veramente alla portata di mano. Ciao Beppe.
Sig. ra Ministro buongiorno,
sono un agente immobiliare professionista operante nel settore da una ventina d’anni, per cui conosco bene il mercato immobiliare e tutta l’economia che ci gira attorno. A livello lavorativo il nostro settore occupa parecchie persone. Guardando alcuni dati presi dalla rete ho potuto constatare che in Italia ci sono circa 44.000 agenzie immobiliari (2011), 33.000 sportelli bancari (2009), 60.000 commercialisti (2006), e SOLAMENTE 4.697 NOTAI (2011). Il notaio praticamente fa il mio lavoro nel senso che noi mettiamo in relazione l’acquirente con il venditore e lui fa il rogito notarile; inoltre fa anche il lavoro dei commercialisti, nel senso che si occupa della costituzione delle società e relative variazioni; inoltre segue anche i testamenti, le successioni, le donazioni etc. Per cui se in Italia lavorano 44.000 agenzie immobiliari e 60.000 commercialisti, non vedo perché non ci possano stare altrettanti studi notarili. Basterebbe liberalizzare la professione del notaio (inf!
atti non si capisce perché tutti debbano lavorare in concorrenza, mentre loro no), in questo modo si creerebbero almeno 40.000 posti di lavoro e tutti altamente professionali, senza contare che uno studio notarile si avvale mediamente di 3/4 impiegati. Al posto di avere 4.697 notai milionari (vedi dichiarazione dei redditi pubblicate nel 2005 in rete) avremmo 45.000/50.000 giovani professionisti che guadagnano bene. E poi si dice che i giovani laureati non trovano posto di lavoro; a me sembra che ci voglia poco, di sicuro ci vuole tanto coraggio per mettere mano ad una situazione del genere, ma se non ce l’ha una persona nella sua posizione non ce l’ha nessun altro. Un discorso simile si potrebbe fare per le farmacie. Nella speranza che questo “suggerimento” venga letto e valutato seriamente, la saluto e le auguro buon lavoro

Perché stavolta Cassano non deve farla franca

di M.L.

“Suo padre era un necrofilo?”; “Durante la guerra d'Africa si è fatto un marocchino, ma si era negro… mo nun lo so”. Questo scambio di battute citato dal film Testa o Croce, tra lo psichiatra Maurizio Micheli ed il grande Nino Manfredi, padre ossessionato dalla temuta omosessualità del figlio, mi è balzato alla mente dopo il penoso intervento di Cassano sulla presenza di gay in nazionale. Una pena a trecentosessanta gradi, che riguarda le ormai nauseanti provocazioni di un Cecchi Paone in cerca di visibilità, la furbata di giornalisti incapaci di sollevarsi dal pecoreccio, l'egocentrismo patologico dell'attaccante barese. Una pena senza fine quando, a chiusura di gag, si attribuisce allo stesso Cassano la dichiarazione di non essere “omofobo”, che fa il paio con il necrofilo di cui sopra. Tutti colpevoli, nessun colpevole? No. Non si può perdonare a Cassano un'uscita che penetra la testa degli italiani, soprattutto quella dei tanti giovani maschi ammirati dalle gesta del fantasista, impattando come un treno sulla nostra fragile politica anti-discriminatoria. Quando stai di fronte alle telecamere, nel bel mezzo di un evento che calamita l'attenzione di milioni di telespettatori (ben dodici per la partita con la Spagna), non puoi comportarti come quando andavi a scuola e tiravi la scontata battuta sui “Proci-Froci”, sapendo che la professoressa ti avrebbe ripreso, ma chissenefrega purché la classe sghignazzasse. Anche i pappagalli sanno ripetere a memoria una frase e se è vero che Prandelli aveva messo in guardia Cassano, questo avvertimento non poteva essere eluso. Ma lui non ha saputo resistere, come l'alunno maleducato che confonde le risate su di lui da quelle con lui. Oggi l'Italia ride di Cassano. Cassano l'ignorante, l'analfabeta. “Semmo tutti froci”, chiosava Manfredi, rendendo del paese un'immagine drammaticamente attuale.

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