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NON E’ LA MIA ITALIA!

“Se dovessi paragonare l’ attuale situazione socio-politica italiana al risultato calcistico Spagna – Italia, credemi non scommetterei un solo centesimo sulla qualifica della quadra italiana”

Dagl’ ultimi dati Istat, si evince che anche i ministeri come le regioni spendono circa un miliardo al giorno per far funzionare la macchina, dell’ Res Pubblic, un totale di circa 700 miliardi l’ anno. Io che non sono mai entrato alla Bocconi, ma ahime’ per forza maggiore ho dovuto studiare a “bocconi” e qualcuno (credetemi) e’ stato anche “amaro”, mi chiedo e chiedo:” E’ poi tanto difficile per il ministero delle finanze e del super –ministro designato contattare il Revisore dei Conti e appurare dove albergano gli sprechi?” Se l’ amministrazione socio-politica italiana e’ cosi’ alta, e’ palese che in ambedue le Istituzioni e Organi statali, ci sono molti buchi neri, dove I contributi dei cittadini si perdono. A nostro modesto avviso e’ auspicabile che sia il Revisore dei Conti a suggerire dove tagliare e il perche’, visto che il “Tecnico “ Bondi, con la revisione della spesa pubblica sta trovando difficolta’ nel recuperare 5 miliardi, onde evitare l’ aumento dell’ Iva e quindi un ulteriore aumento dei prezzi e recessione nel 2013. Non mi piacciono I termini inglesi e qui devo citare la mia poveva mamma, diceva :” Carminu’ il prete parla straniero ( all’ epoca era il latino) per non far capire l’ andazzo al parrocchiano.
Se solo si usasse la legge del taglione della bonanima di mio padre, mi diceva “ se un albero cresceva storto, bisognava tagliarlo e piantarne un altro ed attendere qualche anno in piu’ per ottenere belle piante e buoni prodotti”. E’ ovvio che se in oltre 40 anni le “istituzioni” non hanno prodotto “belle piante e buoni prodotti”. andrebbero tagliate, se i ministeri sono nati storti e inproduttivi andrebbero accorpati ( nel caso delle regioni abolite) ed immetterci “gente”piu’ qualificata. Perche’, cari lettori il problema non e’ tanto politico, ma sociale e culturale, per decenni in Italia si e’ fatto una politica dello spendere senza mai intraprendere una revisione pragmatica della “cosidetta” Res Pubblic a livello nazionale e locale, e’ ora di cambiamenti radicali, non e’ piu’ il tempo delle retoriche, demagogie e belle parole marinanesche.L’ Italia non si salva da sola, ma occorre ( anche per rispondere ad un mia carissimo amico e “collega, su di un suo pezzo di oggi”,) una rieducazione totale dell’ italiano medio e la Stampa dovrebbe finirla di fare il “prete latino”.

( I will say no more . Si fa per dire)

Carmine Gonnella ( Progetto Pie) Londra / Italy

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