Buon giorno Presidenti,
sono un “fuoriuscito” da Poste Italiane, la mia attuale situazione mi impone di relazionarmi spesso con altri esodati postali e non postali che risiedono in altre regioni d'Italia.
Dialogando con loro ho avuto l'impressione che si è infusa una profonda delusione per il comportamento quasi da resa di tutti i politici, indipendentemente dal partito di appartenenza, nei confronti del Governo Monti.
Presidenti, è da giorni che mi pongo alcune domande :
• dove sono andati a finire i valori, gli ideali, i principi che hanno trionfato in tutti noi nei decenni passati?
• Ci siamo dimenticati cosa sia l'eguaglianza sociale e fiscale dei cittadini, il diritto dei giovani e dei non più giovani ad avere un posto di lavoro, la salvaguardia dei lavoratori occupati e dei pensionati?
Se poi, per essere allineati con i tempi, aggiungiamo la salvaguardia degli esodati, certamente non commettiamo alcun reato.
Ma chi sono questi esodati?
Gente scomoda, “rivoluzionaria”, capace di creare soltanto rogne al Governo che ha già tante “gatte da pelare”.
Non sono neppure molti, appena 65.000 ma non di più, ma fanno tanto tanto baccano!!!
Ma questa quantificazione “di comodo”, è purtroppo un dato approssimativo calcolato dallo staff tecnico del Ministero del Lavoro, forse con troppa leggerezza, non voglio nemmeno parlare di imperizia. La stima reale fornita dalle Organizzazioni Sindacali è ben diversa, siamo un vero esercito e non poche decine di migliaia, come vogliono far credere per insabbiare la vastità del problema.
Siamo i perseguitati della democrazia, definiti “gli eroi del momento” una decina di giorni fa da una importante emittente radiofonica nazionale, perché siamo costretti a lottare, a lottare sempre di più, anche se non più giovani, per veder riconosciuti i nostri sacrosanti diritti.
Ma non diamo la colpa al solo Ministro Fornero di quanto ci è piovuto addosso alla fine dello scorso anno, perché è tutto il Governo responsabile di quanto sta accadendo, il problema, non glielo hanno creato altri, se lo sono creati da soli e, da soli lo devono risolvere in toto ed in egual misura per tutti, se non ci riescono, allora, ci sono altre Istituzioni dello Stato che lo devono fare perché ne hanno il potere.
Esodato, che”brutta” parola Presidenti, è un'etichetta indelebile che da dicembre 2011 è tatuata sulla nostra pelle.
Quando usciamo di casa, cerchiamo di non incrociare gli sguardi di chi ci conosce e sa perché ? La domanda è sempre la stessa: “che stai in pensione?”
E tu gli racconti la solita filastrocca, che hai firmato un accordo collettivo o individuale prima del 4 dicembre 2011 ecc., ma non rientri nei 65.000 “fortunati” salvaguardati con Decreto Legislativo dal Governo.
Di tutta risposta ed anche con un accenno di sarcasmo, il nostro interlocutore afferma: “la colpa è tutta tua, volevi andare in pensione prima???!!!!”
E a questo punto ti senti ancora più giù di morale, un morale che sta al limite della sopportabilità perché ti senti responsabile di una scelta sbagliata che sta pesando sulla tua famiglia, il cui unico reddito era il tuo, e non si vede neppure uno sbocco per i figli a carico ancora disoccupati.
A volte poi per strada intravedi conoscenti che abbassano lo sguardo o cambiano direzione di marcia per evitarti nemmeno fossimo degli appestati. E sapete perché Presidenti?
Perché già conoscono la tua situazione e ti evitano per paura che gli chiedi un aiuto che forse non possono o non vogliono darti.
Di notte poi ti svegli di soprassalto e ti senti anche tu colpevole di quanto ti sta accadendo e speri che si faccia presto giorno per leggere qualche buona notizia che ti dia conforto e speranza nel futuro. Ma ciò non avviene e il tuo morale cade sempre più giù, rischiando danni psicologici irreversibili.
Durante la giornata poi, “ti attacchi al televisore” e segui i telegiornali in attesa di frasi di esponenti politici che ti assecondino sulla eventuale soluzione definitiva del tuo problema. Se ciò accade, il tuo morale sale di giri e lo trasmetti in famiglia, ma poi … parla la Fornero, è sei punto e daccapo.
Quando poi squilla il telefono di casa, vorresti non rispondere e ti domandi : “chi sarà? Che mi chiederà? Sarà davvero interessato alla mia situazione?”
Presidenti, invertiamo la rotta, ricominciamo tutto daccapo, tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare ed anche sulle esperienze negative costruiamo il ” positivo ” affinché davanti a noi si apra un futuro migliore, che ci faccia ancora credere nel sistema politico baluardo della nostra democrazia.
Ho letto della richiesta dei segretari Angeletti, Bonanni e Camusso di un incontro in ambito parlamentare, per la risoluzione dei problemi di grande rilevanza sociale emersi nella riunione del 9 maggio u.s. presso il Ministero del Lavoro, in primis quello degli esodati.
Presidenti per favore, che tale incontro non sia la solita farsa inscenata più volte dal Governo, lasciamo l'avanspettacolo agli altri, perchè Voi non siete il Governo ma molto di più, avete dei poteri decisionali superiori che vi consentono di trovare la giusta e definitiva soluzione.
Il Decreto formulato dalla Fornero prevede il salvataggio di 65.000 ex lavoratori, quantitativo largamente insufficiente a coprire le diverse situazioni in campo. Lasciando inalterato detto Decreto, si alimenterebbe ulteriormente la tensione sociale, creando un distinguo tra lavoratori “di serie A” e lavoratori “di serie B”.
Poiché non credo che il Parlamento di uno Stato democratico aspiri a questo, il problema va affrontato e risolto, perché non si possono lasciare persone senza lavoro e senza pensione.
Si faccia una ricognizione rigorosa, non generica, e si reperiscano le risorse idonee ad allargare sino al necessario la platea di coloro che saranno salvaguardati.
Il problema non va né affrontato a pezzi e né deve essere subordinato al ritornello che sentiamo spesso da qualche mese ” non ci sono risorse “.
Il principio di equità sociale, tanto sbandierato dal Governo si è volatilizzato. Basterebbe “intaccare” i risparmi sul sistema previdenziale oppure utilizzare parte dei proventi della lotta all'evasione fiscale o ricorrere ad altre soluzioni che il Parlamento sovrano saprà certamente individuare.
Presidenti tutelate il diritto di tutti i lavoratori esodati, non solo delle 65.000 unità individuate dal Ministro del Lavoro, di andare in pensione secondo le vecchie regole, avendo sottoscritto accordi in un periodo in cui vigevano precise regole dettate da leggi dello Stato.
L'unico requisito necessario deve essere quello di aver sottoscritto accordi collettivi o individuali entro il 4 dicembre 2011, anche se hanno lavorato nei primi mesi di quest'anno.
E' chi sa se alla fine la Fornero, contenta anch'essa della soluzione che Voi avrete individuato, finalmente si farà una bella risata alla faccia del problema che l'ha angosciata per ben 6 mesi: l'importante è che venga risolto indipendentemente da chi.
Cordiali saluti
Francesco Abate