L’ Italia non sara’ mai in svendita!!!!

Crisi finanziaria? Crisi politica? Crisi economica? D’accordo, sono cose preoccupanti da porre rimedio ed un consiglio agli Onorevoli Signori della politica italiana: per favore parlate meno e ragionate di piu’ per fare mglio.

Con questo articolo desidero fare osservare che il Popolo Italiano e’ sovrano e ha le sue esigenze ed e’ bene che tutti dovrebbero sapere, che l’Italia non e’ in svendita. E non ha alcun senso ripetere troppo spesso, che l’Italia, la nostra Nazione, ha corso il rischio di una catastrofe politica ed economica e col pericolo di cadere nell’infinito vuoto e tolto agli italiani ogni speranza della ripresa economica se il Parlamento non avesse provvidenzialmente provveduto in tempo a dimissionare il governo per sostituirlo con uno Tecnico.

Le cose possono e non possono essere vicine dalla realta’, ma suppongo che siano realmente accadute, Ed e’ palese che i parlamentari e leader dei partiti sostengano il governo Monti e ne giustificano i provvedimenti impopolari ed il rigore imposto ai contribuenti italiani e non solo. Ma ad eludere le risposte dovute ai partiti dell’opposizione ed alle parti sociali che chiedono e lo pretendono in quanto tutti sono chiamati ad affrontare molti sacrifici, per onorare le imposte (tasse e sopratasse), che lo stato esige dai contribuenti il pagamento nel giorno indicato, caso contrario sanzionati severamente.

Chi e’ al comando del timone e’ nel suo diritto d’essere rispettato, ma e’ altrettanto vero che un buon maestro di musica deve sapere come coordinare per creare ed ottenere una perfetta armonia, con tutti i prof. di musica e relativi tenori, baritoni, soprani, solisti ed incluso il coro che compongono tutto il complesso dell’orchestra. Non pensate che le stesse cose le dovrebbero realizzare le istituzioni italiane che costituiscono l’intelaiatura dello Stato?

Seguendo questo semplice ragionamento, vi e’ la necessita’ come creare e gestire l’armonia fra la buona ed efficace politica e tutta la forza lavoro del Popolo Italiano, perche’ solo cosi’ verra’ garantito maggiore sostegno, alfine che tutto debba ruotare perfettamente con il piu’ alto senso di responsabilita’ di ogni cittadino ed autorita’ di tutti i livelli. La gente si auspica dai ministri tecnici o politici e da tutti coloro che sono dirigenti nella vita pubblica, in particolare i responsabili di tutte le Istituzioni e riconducibili alla Presidenza della Repubblica, al Governo ed i due rami del Parlamento.

Ed ancora strutture identificati Enti, Regioni, Province e Comuni, sono chiamati a collaborare e sostenere responsabilmente ed in particolare le strutture ed organismi del mondo Economico, Politico e per il Sociale.Tutto questo, mirate all’Istruzione, Universita’, Cultura, Scienza, Media, Editori dei Giornali, Stazioni Radio, Televisioni, Banche, Istituti di Credito, Fondazioni, Assicurazioni, Industrie cinematografiche. All’Imprese di vari settori, Partiti, Professionisti, Sindacati, Associazioni Sportive, Artisti, Musicisti, Cantanti, Commercianti, Artigiani, Agricoltori e tante altre e tutti gli operatori che ruotano nel mondo dell’Industria, del Lavoro, dello Spettacolo, della Cultura, del Turismo, dello Sport.

E’ molto importante per coloro che hanno il potere e le responsabilita’ di ogni istituzione, categoria o settore e pofessione legate al lavoro sappiano che nel retro di quelle strutture vi sono dirigenti, impiegati e lavoratori e non sono numeri, macchine o robot, ma persone con famiglia e figli, che costituiranno nel futuro la nuove forze lavoro.

Ed e’ augurabile che coloro che sono al vertice delle istituzioni, delle varie categorie o settori dovrebbero essere i primi a dare l’esempio, con le rinunce volontarie di privilegi e dal necessario ridimensionamento proporzionale richiesto in percentuale ai loro stipendi che ovviamente il popolo italiano si auspica sia cospiqua. Cosi’ sara’ possibile affrontare meglio la linea politica dell’austerita’, capace a garantire una buona stabilita’ di chi governa nel presente e consolidarla per i prossimi governi che si avvicenderanno nel prossimo futuro, con una buona politica sociale per aiutare le fascie deboli e le famiglie numerose.

Comunque, tutto cio’ non sara’ sufficiente a risolvere totalmente il problema della crisi, quindi la necessita’ impellente di fare ripartire l’economia italiana ed e’ urgente trovare le dovute risorse, Se ci si ferma nella prima fase come fare pagare le tasse ai contribuenti italiani e non si creera’ lavoro, forse si potra’ pareggiare i conti del bilancio dello Stato. Ma anche se raggiunto tale obiettivo, il risultato si manifestera’ effimero, perche’ si crescera’ solo quando le fabbriche apriranno le assunzioni dalla forza lavoro, ma se ci si limita con la forza sostenuta dalle infinite proteste oggi da un sindacato e domani dall’altro, giustamente invocando lavoro e lavoro, non credo si possa andare molto lontano.

Il lavoro nelle fabbriche lo si potra’ creare soltanto a una condizione, che ci sia molto denaro da investire e la necesssita’ di trovarlo e poi investirlo. E dove trovarlo, piu’ logico dalle banche. Al governo il dovere a promuovere gli incentivi ed alle banche l’obbligo dell’ immediata apertura del credito alle medie e piccole industrie. Convinto della linearita’ e coerenza perche’ vi’ e’ la reale consapevolezza del governo e con prudenza professionale avviara’ l’esecuzione di molti tagli. Quindi, meglio riflettere un momento prima di varare leggi ed imporre nuove tasse agli italiani che non condividirebbero tale metodo negativo.

L’operazione del taglio-spesa potrebbe sembrare facile in quanto e’ stato nominato un’ esecutore professionista disponibile a farlo bene. Ora e’ il momento come dovere ridurre proporzionalmente la spesa della pubblica amministrazione a condizione che sia inalterata la sua efficenza. La spesa pubblica e’ davvero stratosferica, se si pensa che l’ammontare annuo e’ stato valutato in Euro a 800 milardi e forse anche molto di piu’.

Credo sia opportuna predisporre una ragionevole riduzione del 40% o del 50% del numero dei Deputati e dei Senatori della Repubblica Italiana ed in eguale misura la riduzione degli addetti all’amministrazione e manuntenzione, nell’ambito del Quirinale, di Monticitorio e del Palazzo Madama.

Nella Repubblica Italiana vi sono attualmente un Governo Centrale, con altrettante Prefetture, una per singola Provincia, che costituiscono la necessaria rete di collegamento direttemante con il Governo, forse e’ meglio pensare e riflettere prima che si proceda a fare relativi tagli nella detta struttura governativa. E sarebbe piu’ logico fare il dovuto giro orientativo legato alle strutture decentrate a cominciare dalle 15 Regioni. Le 5 Regioni a Statuto Speciale costituitesi, nel 1948, al momento non vi e’ la necessita’ di doverle abrogare.

Nella struttura organizzativa dello Stato vi sono menzionate 15 Regioni d’Italia, costituitesi nel periodo degli anni 70 ed oltre 100 Province costituite in vari periodi ed oltre 8000 Comuni, costituiti in altri periodi storici. Sono tanti presidenti di regioni, di province e sindaci di piccolissimi e grandi comuni. Altrettanti presidenti di consiglio regionale, provinciale e comunale. E gli innumerevoli segretari comunali. Tutte e queste autorita’ e amministratori sono a carico della pubblica amministrazione. Quindi e’ da questa struttura organizzativa che si dovranno recuperare le risorse oltre a colpire duramente gli evasori fiscali ma quelli che gesticono miliardi di Euro.

L’ipotizzabile abrogazione delle 15 regioni, non sara’ semplice e sara’ necessario modificare la Costituzione Italiana per progettare tali riforme e certamente sara’ molto meglio che dovere prima o poi svendere l’Italia, Mi riferisco agli immobili e palazzi e centri d’eccellenza che sono il fiore all’occhiello del nostro piu’ ricco patrimonio archeologico e culturale ed artistico che tutto il mondo da sempre ci invidia.

Se c’e’ volonta’ politica ci sara’ il risanamento della pubblica amministrazione, ma anche il controllo di tutte le 20 regioni d’ITALIA. Solo cosi’ si potrebbero avere le idee piu’ chiare cio’ che sarebbe giusto tagliare e quello che si potrebbe potenziare alfine di ottenere un migliore servizio per i cittadini e una risorsa necessaria per il rilancio dell’economia italiana..

La stesso controllo della spesa pubblica anche ai livelli delle province e dai comuni, in questo caso specifico provvedere gli accorpamenti di un certo numero di province collegate con le piu’virtuose e l’accorpamento di un certo numero di comuni collegati con quelli piu’ virtuosi.

Lo smantellamento parziale dell’organizzazione dello Stato e la conseguente operazione dei tagli della spesa, sara’ fattibile ed avevole con il preventivo monitoraggio delle strutture e degli organismi amministrativi ed essere nelle condizioni di capire cio’ che e’ utile togliere, con quali criteri o metodi. Non si sa’ quando saranno eseguiti, ma da sabito l’accuratata e professionale analisi per individuare gli organismi improduttivi, amministrazione ordinaria o strategica e soprattutto quante persone soggette a licenziamenti e persone da ricollocare nei settori produttivi e se procederanno su altri enti e strutture operative all’estero.

Ho la percezione che il governo Monti, non e’sufficientemente informato su cio’ che accade o si sviluppa fuori dai confini nazionali o per scelta politica sottovaluta, cio’che gli Italiani rappresentano all’Estero, in quanto una risorsa per la nazione ed ognuno rappresenta l’Italia. Sono i primi a promuovere la diffusione della lingua e della cultura italiana e sono un punto di riferimento nonche’ la prima base per gli operatori di varie industrie esportatrici italiane, un consiglio da un’italianissimo, non dimenticate gli Italiani, che sono una vera risora.

Consigliabile non smantellate anche se parzialmente la struttura della protezione civile e gli organismi strategici e da non ridurre, ma rafforzare il numero degli ufficiali e sottoufficiali effettivi che oltre ai volontari dell’Esercito Italiano, vi e’ la necessita’ a reintrodurre la leva militare che sono i cardini della complessa struttura, irrunciabile per la difesa del territorio nazionale e sono organismi strutturali quotidianamente controllati dallo Stato,

Carissimi Responsabili della vita pubblica e civile dovreste applicare il criterio dell’osservare del sapere ascoltare e tacere, che aiuta ad operare diligentemente per promuovere giustizia sociale, solidarieta’ e stimola il coraggio a lottare e se necessario ad oltranza per la tutela dei sani principi e diritti umani e morali e si identificano nell’onesta’e nello spirito di sacrificio, non negoziabili e costituiscono i valori alti della nostra nazione e fondamentali alla societa’ e soprattutto per la difesa del bene comune, quindi dell’Italia.

Boston, 9 maggio 2012

On. Michele Frattallone, residente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.– Consigliere eletto, tesoriere e membro del comitato esecutivo e presidente della Commissione Istruzione – Cultura ed Immagine del Comitato degli italiani all’Estero (COM.IT.ES.) della circoscrizione cons. di Boston, Massachusetts – U.S.A.

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