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Il governo chiede sacrifici alla povera gente e fa il solletico ai privilegiati

Il gioco è sempre lo stesso ed è tipicamente italiano: i contribuenti pagano e le Regioni e lo Stato sprecano. Meccanismo inaccettabile e perverso in tempi normali, diabolico in tempi di crisi. Come può il governo chiedere sacrifici ai cittadini quando l’apparato della Pubblica amministrazione spende ben 700 milioni per 140mila consulenze esterne?
Oggi il ministro Patroni Griffi si stupisce di fronte a questo dato. Mi permetto di ricordargli che si tratta di una foto tanto allarmante quanto nota. Non è un caso che su politicaevalori, la sezione “tagli ai costi della politica” sia tra quelle più visitate e votate.

Gli italiani non sono fessi. Vedono quello che succede. Hanno capito che questo governo li sta riempiendo di tasse, in nome di una politica del rigore che colpisce in modo forte solo i deboli. Hanno capito che Monti e i professori hanno dimenticato la crescita e l’equità e si sono accaniti contro pensionati, dipendenti, disoccupati, precari ed esodati.

Lo stesso governo, e la stessa maggioranza (ci tengo a sottolinearlo) che, però, sono deboli con i forti. Tanto tempo perso e tanto fiato sprecato contro l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e nulla sulla riduzione del numero dei parlamentari, sull’abolizione delle Province, sulla riforma del finanziamento pubblico ai partiti.

Addirittura, se non fosse stato per un emendamento dell’Italia dei Valori, questo Esecutivo avrebbe salvato le pensioni d’oro dei manager pubblici, con il beneplacito del Partito Democratico. Grazie a noi, in Senato il provvedimento è stato bloccato. Vigileremo affinché non ci riprovino alla Camera.

Monti ha tentennato anche sui capitoli da individuare per la spending review, ricorrendo, addirittura, ad una consultazione popolare via web. Eppure sa benissimo la cura dimagrante che serve all’apparato politico- burocratico, avviluppato in un sistema clientelare dove a guadagnarci sono solo gli amici degli amici che si aggiudicano appalti, subappalti, consulenze e, magari, trafficano in mazzette. Ma non muove un dito.

Patroni Griffi annuncia, oggi, un taglio del 20% delle consulenze esterne nella P.a. Briciole rispetto a ciò che si deve fare e che l’IdV ha sempre proposto. Briciole che contribuiscono solo a fare montare il disagio sociale e l’insofferenza della povera gente che paga, con le tasse, anche i lussi dei privilegiati.

Temo che questo governo non cambierà registro, non ascolta se non a decisioni prese. Addirittura annuncia un decreto sugli esodati il giorno prima dell’incontro con le parti sociali. La sola alternativa è andare al voto al più presto e farlo con l’unica alleanza possibile e naturale in grado di guidare il Paese: quella della foto di Vasto.

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