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Grazie a un emendamento dell’Idv abbiamo frenato i privilegi delle pensioni d’oro

Che bella vittoria! Un emendamento dell’Italia dei Valori, a mia prima firma, ha cancellato un comma vergognoso che introduceva con urgenza la tutela del trattamento pensionistico dei grand commis di Stato, le cosiddette pensioni d’oro. In pratica si tratta di una norma che manteneva dei privilegi insopportabili per i manager pubblici e che noi abbiamo chiesto di abrogare tout court.
Tante volte ci opponiamo a norme che conservano o ampliano i privilegi della casta. Lo facciamo tutti i giorni nel silenzio dei mezzi di informazione. E spesso in Aula restiamo soli, con i nostri 12 voti su 322.

Questa volta il nostro emendamento, è stato votato dalla Lega (che ne aveva presentato uno uguale), da molti senatori del Pdl e da qualcuno del Pd, nonostante il governo e il relatore (del Pdl) avessero espresso un parere contrario alla nostra proposta. Era una norma immorale, forse più di tante altre, e per fortuna non è passata.

Un decreto legge secondo la Costituzione deve avere, per essere presentato sotto questa forma, i requisiti della necessità e dell’urgenza. Che urgenza c’era di presentare una norma per tutelare le pensioni d’oro e, soprattutto, perché il Pd l’ha votato? A proposito di pensioni, sarebbe molto più necessario e urgente dare una risposta, possibilmente per decreto, alle centinaia di migliaia di esodati. E’ una questione di etica, ma anche e forse soprattutto di buon senso.

Sento che in queste ore il governo sta riflettendo se riproporre la norma originaria alla Camera, magari infarcendola con una richiesta di fiducia. Francamente mi sentirei in imbarazzo, come rappresentante delle istituzioni, se la norma venisse riproposta a Montecitorio. Che necessità c’è?

Perché gli interessi della casta devono avere la meglio sull’etica della cosa pubblica? E infine: a cosa serve il Parlamento se non può correggere le malefatte dell’Esecutivo?

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