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SACRIFICI E ILLUSIONI

Monti non ha fatto altro che confermare un vecchio rimedio nazionale. Quando ci si accorge che i conti economici di Casa non quadrano più, la soluzione, semplice e da sempre sperimentata: irrobustire il gettito fiscale. Oggi con meccanismi più sofisticati che per il passato. In definitiva, per tentare di bloccare un’emorragia mortale, s’impongono altri sacrifici all’Italia e nuove “lacrime amare” per il popolo italiano. L’atteggiamento, nella sua pedante periodicità, sarebbe quasi motivo di civica rassegnazione se non fosse che le privazioni risultano peggio distribuite che per il passato. Di conseguenza, la linea del Professore, pur se integerrima, ha lasciato ampio spazio a dubbi e perplessità che non ci consentono di darne un giudizio corretto a tutto campo. Ancora una volta, i redditi da stipendio e vitalizi sono quelli più esosamente penalizzati. Senza colpo ferire, l’Esecutivo è riuscito a deprezzare gli stipendi ed ogni mezzo d’onesta sussistenza. I rincari, proprio perché a tutto campo, non concedono a nessuno di poterli evitare. Con l’attuale giro di vite, ogni famiglia italiana, alla fine dell’anno, avrà speso almeno Euro 2000 in più rispetto al 2011. Cifra alla quale si dovranno aggiungere i rincari delle bollette energetiche (gas e luce). La liberalizzazione di questi mercati non ha portato benefici agli utenti e solo vantaggi alle aziende in concorrenza. A conti fatti, questo 2012 sarà l’anno più difficile dall’entrate in circolazione dell’Euro. Il computo in Lire sarebbe stato, certamente, più drammatico. Sul fronte dell’occupazione, proprio per il degrado economico incontrollato, la cassa Integrazione non ha mai funzionato a ritmo tanto serrato. La novità è che se non si riuscirà a riciclare le migliaia di senza lavoro, quest’ammortizzatore sociale andrà a rappresentare l’anticamera del licenziamento e della perdita definitiva del lavoro. Senza troppa convinzione sulle percentuali dell’ultima ora, sono alla ricerca di una nuova occupazione il 9% dei lavoratori degli anni precedenti. Coloro che sono alla ricerca di un primo impiego(età compresa tra i 18 ed i 25 anni) si presentano a milioni e la tendenza è a salire. In UE non c’è più storia. L’Italia ha bisogno di materie prime per poterle lavorare. I prezzi per il loro acquisto sarebbero ancora sostenibili; ma è rincarato il costo del lavoro. Se il Professore non cambierà rotta, ci sarà sempre meno da produrre e da immettere sui mercati esteri. Solo nel settore agro/alimentare, la situazione potrebbe essere meno infausta. Dove non ci ha pensato Monti, hanno provveduto le norme comunitarie che vincolano le produzioni agricole ed i generi correlati. Per esempio, importiamo olio d’Oliva dalla Spagna e dalla Grecia. Mentre le nostre eccedenze, non esportate in nord Europa, vanno eliminate. Sui combustibili per autotrazione, il “giallo” è totale e pacchiano. Aumentano le accise “nuove”, ma non sono cassate quelle che non avrebbero più ragion d’essere. Siamo sempre più poveri e non ci resta che distinguere l’indispensabile dall’utile. Il superfluo lo abbiamo lasciato per strada già da tempo. Tra sacrifici ed illusioni, il Popolo italiano tira avanti come può. Nonostante tutto, nei periodi “feriali” i ristoranti registrano il tutto esaurito. I “ponti”, che dovevano essere eliminati, ci sono ancora tutti ed ogni occasione è buona per dimostrare a chi non “può”, che molti altri ancora “possono”. Meglio farci un esame di coscienza e pretendere da chi abbiamo eletto di girare pagina.

Giorgio Brignola

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