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ELIUH VEDDER l’Ambrogio Lorenzetti statunitense

Nel quadro di Eliuh Vedder (1836 – 1923) dal titolo “Legislazione corrotta” , si ritrovano gli archetipi artistici che narrano dei perpetui vizi dell’umanità. Di questo argomento, in Italia abbiamo uno dei più sublimi esempi come – L'Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo – di Ambrogio Lorenzetti, conservato a Palazzo Pubblico a Siena datato 1338-1339. Gli affreschi, sono composti da quattro scene, disposte lungo tutto il registro superiore di tre pareti in una stanza rettangolare, detta Sala del Consiglio dei Nove, o della Pace. L’obiettivo sarebbe dovuto essere, nella continua fruizione, un monito alla moralità da parte delle autorità. La storia però è da tempo immemore, testimone della cecità di tanti Governi mondiali, dove prevalgono appunto corruzione di ogni sorta, lo sfruttamento delle fasce deboli e dei poveri lavoratori. L’opera vedderiana si trova nella biblioteca del Congresso a Washington e fa parte del ciclo del buon Governo; in pratica un Lorenzetti statunitense. Ciò che desiderava denunciare l’artista era la continua corruzione che diffondendosi, diventava più forte e pregnante a scapito dei cittadini. Insinuandosi ovunque, nelle grandi e piccole questioni legate ai bisogni umani, danneggiava tutti ed i valori di giustizia, equità politica e di lavoro, svanivano.

La donna, dalla veste succinta e con il seno nudo, simboleggia la “ legge corrotta” pronta a vendersi al miglior offerente, simboleggiata dalla donna anziana alla sua destra, che mette soldi sulla bilancia, a scapito delle persone che rimangono senza lavoro, come la ragazza giovane a sinistra, con il fuso in mano, privo della lana. Infatti, osservando nel dettaglio la tela, i comignoli delle fabbriche non fumano, perché non c’è più nessuno che lavora, mentre per i ricchi il denaro si moltiplica continuamente, rappresentata dalla cornucopia colma di monete. Per sottolineare in modo esaustivo il tema, l’artista colloca la figura allegorica mitologica di Mercurio, considerato dio dei ladri, sulla bilancia che pesa sempre dal lato dell’illegalità, dell’ingiustizia e dei corrotti. Quest’opera, come quella di Lorenzetti sono la dimostrazione che in lontani contesti storico-temporali, diversi uomini ed artisti, sentono il dovere di denunciare quella parte del mondo guidato da persone disoneste.

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