inShare.0Share10Resistere, Liberare, Rinnovare. Oggi, 25 aprile, non possiamo non ricordare e celebrare coloro che hanno fatto la Resistenza e hanno liberato l’Italia dal nazifascismo. Ma non dobbiamo e non possiamo nemmeno credere che possiamo abbassare la guardia. Una nuova violenza, in apparenza meno virulenta e meno disumana, ma comunque una violenza, sta stringendo il Paese in una morsa. E’ quella della malapolitica, dalla quale dobbiamo assolutamente liberarci e dobbiamo farlo presto, con fatti concreti.
Apprezzo che Monti oggi abbia richiamato all’unità il Paese e le forze politiche di fronte alla crisi economica. Ma, allo stesso tempo, quest’appello in bocca a colui che sta attuando una politica fiscale basata sole sulle tasse alla povera gente, sulla fissazione maniacale contro l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, sulle finte liberalizzazioni, mi sembra una presa in giro, niente di più che uno slogan vuoto.
Ci siamo finalmente liberati di un uomo che ha annientato l’Italia negando la crisi e usando la politica per gli affari suoi e dei suoi amici. Berlusconi ha creato il suo impero mentre diceva di governare a nome del popolo, si è fatto le leggi ad personam, grazie alle quali è fuggito dalle aule dei tribunali, ha sistemato i suoi accoliti in posti blindati, senza che i cittadini potessero proferire parola. Anzi incensando, con l’abuso della sua forza mediatica, la sua azione di governo.
Mi dispiace per Monti, persona alla quale inizialmente ho dato fiducia e alla quale riconosco una certa credibilità internazionale, ma adesso dobbiamo liberarci del suo governo dei tecnici e dei professori. Quello che stringe patti nei corridoi segreti con i partiti che lo sostengono e con i rappresentanti di un corporativismo di cui i cittadini sono davvero stanchi. Quello che sta facendo precipitare i salari, che fa sentire gli italiani soli con i loro debiti, che nega l’accesso al credito alle aziende, che con la politica del rigore sta affossando il Paese, non meno dei governi precedenti. Quello debole con i forti e forte con i deboli.
E’ vero, ha ragione Napolitano: abbiamo bisogno dei partiti riformati, non di quelli che oggi generano antipolitica per il degrado in cui hanno portato le istituzioni repubblicane (Rosy Mauro è l’ultimo esempio). Basta con la politica delle mazzette, degli appalti truccati, degli inquisiti, degli indagati, dei condannati che, grazie ad una legge porcata, siedono in Parlamento e usano il Parlamento per i propri interessi personali, svilendo la lotta di chi ha fatto la Resistenza per darci la democrazia. Basta far pagare alla povera gente i rigori di una crisi ormai insopportabile.
Non dobbiamo stupirci di fronte al disgusto degli italiani. Anzi dobbiamo ascoltare coloro che urlano indignati e dare loro risposte concrete. Noi abbiamo il dovere ed il potere di cambiare le cose e ridare dignità alle Istituzioni e fiducia ai cittadini. E’ questo il momento di capirlo, è questo il momento di farlo davvero.